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"Schizzofrenia"
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Schizzofrenia


Descrizione
E' la malattia psichiatrica per la quale il ricorso ai farmaci é considerato "d'obbligo", perché é proprio grazie alle medicine che si ottengono risultati concreti e si riescono a controllare subito alcuni sintomi.
Tuttavia, al contrario di quanto si potrebbe dedurre, la schizzofrenia non é una malattia presente sin dalla nascita che deriva da una disfunzione dell'organismo ereditata dai genitori, bensí é un disturbo che in genere:

- fa la sua comparsa nell'adolescenza
- é generato da un disagio ambientale

La schizzofrenia é classificata come malattia psicotica* cronica, ovvero come un disturbo mentale di lunga durata.
Essa é caratterizzata dalla perdita di contatto con la realtá, che comporta gravi conseguenze specialmente nei rapporti con gli altri da parte della persona malata, la quale é del tutto inconsapevole del suo disturbo.
Inizia con l'adolescenza
Solitamente la schizzofrenia compare nell'etá dell'adolescenza (14-18 anni), sebbene non manchino casi in cui é comparsa piú tardi (fino ai 30 anni di etá).
E' noto come la fase dell'adolescenza sia caratterizzata da periodi piú o meno intensi e transitori di "crisi", in cui il ragazzo (o la ragazza), trovandosi disorientato rispetto a un corpo che si modifica a vista d'occhio e rispetto a esigenze nuove, puó sentirsi incompreso da genitori o insegnanti che non comprendono i suoi nuovi bisogni. Il ragazzo puó, cosí, reagire con momenti di depressione che si alternano sfoghi d'ira o di euforia.
Tali reazioni, del tutto normali e adeguate in questa fase della crescita dei ragazzi e, come tali, non sintomi di malattia, non possono essere confuse con i sintomi gravi e imponenti tipici della schizzofrenia.
Tutta colpa della famiglia?

E' fuori dubbio che l'ambiente in cui la persona nasce e cresce giochi un ruolo fondamentale nel favorire la comparsa della malattia. Una famiglia in cui le relazioni sono problematiche e la comunicazione é disturbata é sicuramente un ambiente che puó favorire la schizzofrenia.
Se un bambino ha un genitore schizzofrenico, é molto probabile che sviluppi la stessa malattia, non perché questa sia stata trasmessa e geneticamente, ma perché il bambino ha vissuto in un ambiente disturbato, in cui é piú facile che la malattia si manifesti.


Come si manifesta
Un escluso
Oltre ai sintomi fisici, il malato manifesta la malattia attraverso una svariata gamma di comportamenti come:

- il ritiro,
- l'espressione inadeguata dell'aggressivitá e della sessualitá,
- la mancanza di consapevolezza dei bisogni altrui,
- l'incapacitá di avere un contatto significativo con le altre perone

Questi comportamenti si manifestano in tutti gli ambiti: familiare, lavorativo e sociale.



I segnali

Generalmente la schizzofrenia fa la sua comparsa in due modi tipici:

- puó essere annunciata da una crisi acuta, evidente, simile a un delirio* in cui la persona é assolutamente convinta di essere in pericolo di morte (teme, per esempio, di essere avvelenato da un momento all'altro), o con allucinazioni*, principalmente uditive, in cui sente voci che parlano male di lui. Si tratta del caso piú frequente;
- puó manifestarsi in maniera piú subdola e sfociare soltanto in un secondo momento in una crisi acuta. E' il caso dell'adolescente che, per esempio, tende a isolarsi dal suo gruppo di amici, a essere piú diffidente verso l'ambiente e i genitori, a rinchiudersi in camera ad ascoltare la musica, In questa fase, non é facile fare una diagnosi di schizzofrenia , perché tali comportamenti sono tipici di tutti gli adolescenti e presto o tardi si risolvono. Se si tratta di vera schizzofrenia , invece, tale fase é destinata a sfociare rapidamente nei chiari sintomi della malattia.
LE CAUSE SCATENANTI
Anche se non si conoscono ancora con precisione le cause che portano alla comparsa della schizzofrenia, si é tuttavia notato che questa malattia si manifesta, di solito, in seguito a situazioni particolari, quali:

- eventi traumatici, come la perdita di persone care, l'abbandono oppure la morte di un genitore;
- situazioni piú banali e quotidiane ma tipiche della fase dell'adolescenza, come la frustrazione rispetto a un'amicizia, la delusione in campo sentimentale, le difficoltá incontrate negli studi.



I sintomi

A seconda di come si manifestano, i sintomi della schizzofrenia possono essere definiti "positivi" o "negativi".
Positivi
Sono sempre presenti in caso di schizzofrenia.
Si tratta di:

- disturbi del pensiero, come i deliri e le allucinazioni (ovvero le percezioni erronee della realtá);
- eloquio disorganizzato (per parlare, la persona usa una mescolanza di parole del tutto priva di senso e totalmente casuale);
- comportamento disorganizzato (non adeguato all'ambiente) o catatonico*.

Negativi
Sono quelli che si manifestano attraverso una forma di assenza.
In particolare, quelli principali sono:

- la mancanza (o anche l'espressione inadeguata) delle proprie emozioni;
- l'alogia* (ovvero un linguaggio povero, ripetitivo, con vocabolario scarso e risposte brevi);
- l'abulia* (cioé il totale disinteresse nei confronti di qualsiasi tipo di stimolo).

Schizzofrenia


Terapia
Una volta scoperta, il ricorso ai farmaci é il primo passo da compiere quando si ha a che fare con la schizzofrenia.
Per nessun altro tipo di malattia, infatti, la cura farmacologica é di cosí fondamentale importanza ed efficacia. I farmaci, infatti, permettono di contenere, o addirittura di eliminare, alcuni sintomi. Gli psicofarmaci sono, inoltre, di particolare aiuto dal momento che il malato é una persona difficilmente avvicinabile a causa:

- della sua inconsapevolezza verso la malattia,
- dell'aggressivitá e della confusione che lo caratterizzano.

E' difficile, quindi, affrontare la malattia in un altro modo, soprattutto all'inizio.
Il tipo di farmaco e le modalitá con cui verrá assunto (durata, dosaggio) devono essere adeguati alle caratteristiche della persona e alla fase della malattia. Occorre un'osservazione costante del malato, affinché a ogni cambiamento dei sintomi corrisponda una modificazione della cura.
I neurolettici sono i principali farmaci utilizzati: riducono, infatti, il delirio e riordinano il pensiero.
on si guarisce

Se i farmaci sono realmente efficaci sui sintomi, tuttavia, non possono nulla contro le cause della malattia. Di conseguenza, non ci si puó illudere che si possa ottenere una guarigione completa: il malato puó essere aiutato sul piano del comportamento, ma la sua malattia non scomparirá mai definitivamente.
Lo scopo principale é, quindi, quello di rendere il malato piú tranquillo, per poterlo trattare con altri tipi di cure, come le psicoterapie.
I farmaci, tuttavia, non potranno mai essere abbandonati perché esiste il problema delle possibili ricadute delle crisi, che devono essere prevenute con una cura di mantenimento (sempre a base di psicofarmaci).

La psicoterapia

E' bene sottolineare che, aldilá dei sintomi fisici, la persona colpita da schizzofrenia presenta anche notevoli difficoltá a relazionarsi con gli altri. Alla cura "per il corpo" con i farmaci é, quindi, fondamentale affiancare una cura "per la mente".
Lo scopo principale della psicoterapia consiste proprio nell'aiutare la persona a stabilire relazioni con il resto del mondo e in particolare:

- con il resto della famiglia,
- con l'ambiente sociale.

Si tratta di un obiettivo difficile da raggiungere, perché solitamente trascorre parecchio tempo prima che il malato "si fidi" del suo terapeuta. Occorre che il terapeuta utilizzi un approccio individuale, cioé molto flessibile, mobile e adeguato alla situazione della persona e alla sua specifica necessitá.


Introspezione

La terapia si sposta da interventi di assistenza a interventi maggiormente orientati all'introspezione (insight*), che mirano a impostare un lavoro di riflessione insieme al malato. Anche la psicoterapia, qualora si riesca a portare avanti, é pensata comunque come un intervento costante e a lungo termine.
Il ricovero

In genere, tutti i malati di schizzofrenia hanno bisogno inizialmente di essere ricoverati in ospedale. Esistono due forme distinte di ospedalizzazione:

- il ricovero nei Centri residenziali territoriali (chiamati CRT);
- il ricovero in regime di Trattamento sanitario obbligatorio, limitato ai casi molto seri e urgenti (vedere il riquadro).

I CRT (Centri residenziali territoriali) sono strutture pubbliche speciali il cui compito principale consiste nello svolgere una terapia riabilitativa per:

- garantire e consentire (dietro il parere del medico) la continuitá dell'assunzione dei farmaci;
- fornire un ambiente che funzioni come "contenitore" del disturbo;
- permettere al malato di prendere le necessarie distanze dalla famiglia, che spesso ha un'influenza negativa sulla cura intrapresa;
- gettare le basi per una psicoterapia, cercando di sviluppare un primo contatto stabile e duraturo con il malato.




FAMIGLIA E PSICOTERAPIA

E' molto importante che la psicoterapia coinvolga sin dall'inizio la famiglia del malato.
Spesso, infatti, lo stesso ambiente familiare é disturbato e i suoi membri hanno bisogno di ricevere informazioni, spiegazioni, rassicurazioni e di sentirsi partecipi nell'aiutare in modo piú diretto il malato. Tale supporto deve essere concreto, sia sul piano dell'informazione della malattia sia su quello relativo alle difficoltá che essa comporta.
Una famiglia piú consapevole puó, per esempio, aiutare il malato ad assumere i farmaci in modo corretto.

L'inserimento

Non é detto che un ricovero nei Crt, che dura in media sei mesi, riesca a risolvere completamente una malattia cronica come la schizzofrenia.
Potrebbe, infatti, rendersi necessario introdurre successivamente il malato in una comunitá terapeutica.

La riabilitazione

Una parte fondamentale della terapia del malato di schizzofrenia é, infatti, basata sulla riabilitazione psicosociale, che mira a recuperare e a sviluppare le sue capacitá e abilitá cognitive e sociali (per esempio, l'esercizio alla scrittura e alla lettura): lo scopo é quello di riuscire a inserire la persona nel mondo del lavoro.
Questo é l'aspetto della malattia che si puó modificare piú facilmente, poiché non richiede di andare a toccare gli aspetti emotivi piú profondi e piú difficili da trattare.

Il recupero

La riabilitazione permette di evitare che i problemi legati alla cronicitá propria della malattia peggiorino le condizioni di vita del malato di schizzofrenia.
Se il malato é seguito bene, é difficile che vada incontro a possibili ricadute della crisi acuta.
Molti schizofrenici possono arrivare a condurre una vita normale e soddisfacente, soprattutto se l'ambiente che li circonda non é troppo pretenzioso, ma adeguato alle loro possibilitá e capacitá emotive e professionali.

Il ricovero forzato

Il ricovero in Trattamento sanitario obbligatorio avviene quando, a causa della mancanza di coscienza della malattia, il malato schizofrefico che si trova in crisi acuta mette a rischio se stesso e gli altri.
Il TSO é, infatti, un ricovero urgente e non volontario, in un ospedale a cui si ricorre soltanto in situazioni estreme.
I trattamenti sanitari obbligatori vengono svolti all'interno dei reparti psichiatrici degli ospedali. Sono reparti con 15 letti in cui il ricovero avviene in casi particolari: il TSO ha una durata di una settimana ed é rinnovabile per un massimo di altri 7 giorni.
I ricoveri ospedalieri brevi sono utili perché consentono di curare la crisi acuta della malattia mediante i farmaci. Rimangono, peró, tutti i problemi inerenti ai sintomi negativi e le difficoltá relazionali del malato schizzofrenico, che spesso si mantengono nel tempo.
Una volta trascorso questo periodo, il malato viene solitamente indirizzato ai cosiddetti "CPS" (Centn psicosociali territoriali), per proseguire le cure a lungo termine.

Schizzofrenia


Farmaci
Ecco i nomi commerciali dei principali farmaci impiegati in caso di schizzofrenia. Richiedono tutti la ricetta medica.
Neurolettici, come per esempio:
Serenase cpr da 2 mg. fascia C (gocce allo 0,2 per cento, fascia C; fiale da 2 mg. fascia A);
Haldol cpr da 1 mg, (da 5 mg gocce da 30 ml, fiale da 5 mg,);
Risperdal cpr da 1 mg, (da 2 mg; da 3 mg; da 4 mg).

Questi farmaci sono tutti in fascia A.
Per contrastare gli effetti collaterali dei neurolettici, si usano gli anticolinergici e le benzodiazepine.
Anticolinergici, come per esempio:
Disipal, confetti o fiale;
Akineton, confetti o fiale.

Sono tutti in fascia A.
Benzodiazepine, come per esempio:
Tavor, cpr da 1 mg, da 2.5 mg, gocce;
Expidet cpr da sciogliere sotto la lingua da 1 mg, da 2.5 mg;
Valium, cpr da 2 mg, o fiale;
Valium 2, gocce, Valium 5, cps.
Sono tutti in fascia C; richiedono ricetta ripetibile valida per tre mesi.
"Brutti effetti"

I piú frequenti effetti collaterali riscontrati negli psicofarmaci impiegati per la cura della schizzofrenia sono:

- la rigiditá dei muscoli;
- i tremori;
- l'acatisia (non riuscire a stare fermi);
- la comparsa di movimenti incontrollati della bocca e di altri tic del viso;
- la difficoltá a deglutire;
- i disturbi degli occhi.

Tali effetti collaterali possono, tuttavia, essere corretti attraverso il ricorso a specifiche categorie di farmaci, come gli anticolinergici e le benzodiazepine.


Indirizzi
Oggi la maggior parte degli ospedali italiani é attrezzata sia di reparti di psichiatria che prevedono il Trattamento sanitario obbligatorio (Tso), sia di Centri psicosociali territoriali (Cps).
Trattandosi di strutture a carattere pubblico, i costi dei ricoveri sono totalmente a carico del Servizio sanitarionazionale.
La psicoterapia, invece, viene svolta anche all'interno di strutture private.
I costi, quindi, possono essere estremamente variabili.


Note
Non c'é consapevolezza
Una caratteristica comune alle malattie psicotiche consiste nella mancanza di consapevolezza del proprio disturbo.
Il malato schizzofrenico, pertanto, non ha coscienza della sua malattia.
Essendo il suo rapporto con la realtá gravemente disturbato, lo sono anche le sue capacitá di giudizio.
Di conseguenza, l'idea che ha della sua malattia é molto bizzarra oppure del tutto assente.
Capita spesso che i malati sospendano i farmaci di propria iniziativa, andando incontro a un rischio di ricaduta molto alto. Inoltre, quando l'ambiente familiare é anch'esso "disturbato", puó non sostenere il malato a proseguire la cura prescritta.
La mancanza di collaborazione da parte del malato o della sua famiglia possono compromettere seriamente l'andamento della schizzofrenia.