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Estetica (Comunicati stampa - 2012-07-17 15:41:00)

Chirurgia plastica: sono state introdotte norme per regolamentare l’applicazione delle protesi al seno

Il 12 luglio scorso è entrata in vigore la legge n. 86 del 5 giugno 2012, che impone una nuova regolamentazione in materia di chirurgia plastica e, in particolare, di protesi mammarie. Finalmente viene riconosciuto il principio della competenza, in base al quale l’applicazione delle protesi al seno potrà essere effettuata solo da medici specializzati in chirurgia plastica, generale o toracica o in ginecologia e ostetricia. Tutti gli impianti protesici verranno inoltre inseriti nel registro nazionale e nei registri regionali. I medici avranno precisi obblighi informativi nei confronti delle pazienti e non potranno effettuare interventi su minorenni: quest’ultima norma risulta particolarmente rilevante se si considera che la realizzazione di una mastoplastica additiva su un’adolescente è particolarmente rischiosa, poiché il seno potrebbe essere non ancora completamente formato. Nonostante l’elevata pericolosità, comunque, stando ai dati recentemente diffusi dalla SIPRE (Società Italiana di Chirurgia Riparatrice Plastica ed Estetica), si stima che siano almeno mille le ragazze under 18 che ogni anno si sottopongono ad operazioni di questo tipo.
La nuova normativa è solo un primo passo: è infatti necessario che l’applicazione della legge appena introdotta venga sottoposta a rigidi controlli e che anche al livello europeo la regolamentazione vigente venga attuata con rigore. Solo così, infatti, si potranno ridurre significativamente abusi pericolosi, che mettono seriamente a rischio la salute di pazienti che in alcuni casi, come accade appunto per le ragazze minorenni, sono anche particolarmente vulnerabili ai richiami di chi, in vista di cospicui guadagni, ne sfrutta la buona fede e l’ingenuità.
Federconsumatori raccomanda comunque alle donne che hanno intenzione di effettuare tali interventi di prendere tutte le informazioni necessarie sul medico a cui si rivolgono, verificandone in particolare l’iscrizione alle associazioni italiane di chirurgia plastica, la SICPRE e la AICPE.

Fonte: Ufficio Stampa Federconsumatori Nazionale