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Ortopedia (Comunicati stampa - 2011-11-15 16:24:59)

Donne italiane più a rischio osteoporosi, ecco i consigli degli esperti

Le donne assumono poco calcio e con l'innalzamento della vita media i rischi sono maggiori. Ecco i consigli delgli esperti per prevenire l'osteoporosi e i dati dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano dove risulta che le donne assumono poco calcio, meno degli uomini...

I CONSIGLI DEGLI ESPERTI PER PREVENIRE L’OSTEOPOROSI
I medici e gli esperti nutrizionisti dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano suggeriscono di seguire i seguenti consigli per costruire e mantenere ossa sane e forti:

· Seguire una dieta bilanciata mantenendo un equilibrato apporto di calcio attraverso l'assunzione di fonti ricche di questo prezioso nutriente, quali il latte e i suoi derivati, senza dimenticare l’acqua ricca di calcio. Gli alimenti arricchiti di calcio (non presente in natura nell’alimento) non apportano la stessa quantità di minerale allo scheletro, il calcio naturalmente presente nel latte e latticini è invece altamente biodisponibile.

· In casi di intolleranza al lattosio si può garantire il giusto apporto di calcio attraverso l'assunzione di alimenti a basso contenuto di lattosio, o privi di lattosio come i formaggi duri DOP.

· In caso di sovrappeso o alterazione del quadro lipidico è possibile garantire l'apporto di questo importante minerale attraverso l'assunzione di alimenti a limitato contenuto lipidico, come il latte e yogurt parzialmente scremati e i formaggi duri DOP che apportano la maggior quantità di calcio, in proporzione ai grassi e alla quantità, di ogni altro latticino.

· Mantenere buoni livelli di Vitamina D (attraverso, ad esempio, l'esposizione al sole: nei periodi freddi è bene tenere scoperte alcune parti del corpo, o solo il viso, esponendole al sole almeno 20 minuti al giorno; in estate si può stare al sole 10-15 minuti al giorno senza protezione) ed eventualmente anche di Vitamina C e K.

· In caso di familiarità per osteoporosi o esposizione al sole inadeguata valutare con il proprio medico l’opportunità di una supplementazione vitaminica, in particolare nel periodo invernale.

· Una dieta eccessivamente ricca in proteine animali, rispetto a quelle vegetali, può aumentare la perdita di calcio con le urine.

· Usare il sale (e gli alimenti ricchi di sodio) con parsimonia e non bere più di 3 caffè al giorno contribuiscono a limitare la perdita di calcio dallo scheletro.

· Assumere nello stesso pasto alimenti molto ricchi di fibra e alimenti ricchi in calcio può ridurre l’assorbimento di quest’ultimo.

· Svolgere attività fisica contro la gravità eseguendo esercizi a terra o in posizione eretta (passeggiare, pedalare, salire le scale, ecc.), in ogni caso adeguati all'età e al peso corporeo.

· Seguire uno stile di vita sano (non fumare, non esagerare con il consumo di alcool) aiuta a mantenere sano il nostro scheletro.

AUMENTA IL RISCHIO OSTEOPOROSI PER LE DONNE ITALIANE
Le donne italiane assumono poco calcio: solo il 37% di esse fino ai 50 anni ne consuma il necessario, e solo il 10% dopo i 50 anni. Colpa anche delle diete, ma con l’innalzamento della vita media aumenta il rischio osteoporosi.

Lo riferisce una ricerca dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano (condotta da medici e dietisti, vedi scheda di seguito) che ha rilevato le abitudini alimentari di un campione di 3.200 individui adulti. È stata calcolata la quantità media di calcio assunta quotidianamente nelle diverse fasce d’età e nei due sessi: mediamente gli uomini introducono più calcio rispetto alle donne (927 mg al giorno per i primi contro 750 mg per le seconde) e questa differenza significativa è riscontrabile in tutte le fasce d’età.

Se si pensa che secondo i LARN - Livelli di assunzione giornalieri raccomandati di nutrienti per la Popolazione Italiana, Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) - mediamente una donna tra i 30-50 anni dovrebbe consumare almeno 800 mg di calcio al giorno e 1200 mg sopra i 50 anni, dallo studio dell’Osservatorio Nutrizionale risulta che solo il 37% delle donne ha un apporto maggiore a 800 mg tra i 30-50 anni, mentre nemmeno il 10% delle donne sopra i 50 anni raggiunge i 1200 mg. Gli uomini hanno delle abitudini migliori rispetto alle donne, ma anche per loro una piccola minoranza sopra i 60 anni (solo il 36%) soddisfa l’obiettivo minimo di 1000 mg al giorno.

Il calcio è un nutriente essenziale per prevenire l’osteoporosi, una malattia sistemica dell’apparato scheletrico che è caratterizzata da una bassa densità minerale ossea e da un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. In altre parole, le ossa diventano più fragili e sono esposte a un maggior rischio di frattura per traumi anche minimi. L’osteoporosi colpisce principalmente le donne perché alla menopausa, di norma tra i 45 e i 55 anni, la rapida cessazione della secrezione di estrogeni condiziona una perdita progressiva di minerale dallo scheletro femminile, di regola intorno all'1-2% per anno.

“Soddisfare i fabbisogni di calcio non è facile per la popolazione, soprattutto per quella femminile – osserva la Dott.ssa Michela Barichella, Responsabile SS di Dietetica e Nutrizione Clinica ICP di Milano - le donne tendono a controllare spesso il proprio peso e a eliminare i latticini nella fase della vita dove ne hanno più bisogno. Le fratture costituiscono l'evento clinico più rilevante dell'osteoporosi, patologia ormai sempre più diffusa a causa dell'incremento della vita media registrato negli ultimi decenni che ha fatto salire il numero degli individui a rischio. La tendenza appare inesorabilmente in aumento, per questo è fondamentale prevenire l’osteoporosi con un’alimentazione corretta”.

Dai dati della ricerca dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano emerge che la quantità giornaliera di latticini raccomandata non è soddisfatta: normalmente si arriva a consumare 5 porzioni di latticini a settimana, la preferenza è sempre per lo yogurt e il latte parzialmente scremati rispetto a quelli interi. Il formaggio rimane tra le scelte maggiori degli adulti italiani raggiungendo le 5 porzioni a settimana, con preferenza per lo stagionato rispetto a quello fresco (circa due volte a settimana). Il formaggio grattugiato compare 3-4 volte a settimana e vi è un uso significativamente maggiore sopra i 65 anni, sia nelle donne che negli uomini.




SCHEDA INFORMATIVA OSSERVATORIO NUTRIZIONALE GRANA PADANO
Indagine sugli errori nutrizionali e gli stili di vita.
L’Osservatorio nasce nel 2004 grazie all’impegno del Consorzio Tutela Grana Padano in collaborazione con FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) e SIMG (Società Italiana di Medicina Generale). Dall’inizio del 2005 sta fotografando gli stili alimentari della popolazione italiana con appositi questionari somministrati dai Medici e Pediatri di libera scelta ai loro assistiti, ai quali nel 2007 si sono aggiunti Dietisti e altri Medici Specialisti. L’indagine non è svolta da intervistatori ma da professionisti della salute che svolgono sui loro assistiti delle anamnesi alimentari a favore della loro salute e a scopo educativo. I dati rinvenenti dalle anamnesi vengono poi raccolti ed elaborati in dati osservazionali epidemiologici che vengono diffusi alla società civile.
Ad oggi:
Ha coinvolto 1.377 Medici di Medicina Generale 644 Pediatri 219 Dietisti che hanno somministrato 23.865 anamnesi alimentari (interviste) di cui 7.003 in età pediatrica e 16.862 adulti.
Il Comitato Scientifico
Il board scientifico multidisciplinare è coordinato dalla Dott.ssa Maria Letizia Petroni (Medico specializzato in medicina interna ed esperto di alimentazione, nutrizione clinica ed obesità, autrice di oltre 61 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, coordinatore di ricerche finalizzate per il Ministero della Salute e docente incaricato di Dietetica e Nutrizione presso diverse Università italiane), è composto dal Responsabile medico del SS Dietetica e Nutrizione Clinica ICP di Milano, Dott.ssa Michela Barichella (Prof. presso la Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione Università degli Studi di Milano), dal pediatra nutrizionista esperto in obesità infantile Prof. Claudio Maffeis, (Docente di Pediatria, Università degli Studi di Verona), dal cardiologo e angiologo Prof. Sergio Coccheri (Ordinario di Malattie Cardiovascolari, Università di Bologna), dal gastroenterologo Prof. Davide Festi, (Ordinario di Gastroenterologia, Università degli studi di Bologna), e dallo statistico Prof. Alessandro Lubisco (Docente di Statistica, Università degli Studi di Bologna).
Gli obiettivi:
· Educare l'intervistato ad una corretta alimentazione e suggerire uno stile di vita quale prevenzione primaria, secondo quanto identificato dal programma "Guadagnare Salute" del Ministero della Salute.
· Ottenere una stima qualitativa delle abitudini nutrizionali degli italiani, e sulle loro abitudini, quali fumo, e attività fisica.
· Fornire al medico di famiglia uno strumento operativo per agevolare l’anamnesi nutrizionale.
· Identificare i principali errori nutrizionali degli italiani e diffondere la cultura della corretta alimentazione.

La raccolta dei dati:
la raccolta dei dati è effettuata con l’ausilio di un questionario elettronico che valuta la frequenza di assunzione settimanale o mensile di alcuni alimenti selezionati di cui viene “pesato” il contenuto in nutrienti specifici. La quantità di alimenti dichiarati al medico, vengono elaborati da un software, costruito specificamente per questa ricerca, che calcolando la quantità di nutrienti contenuti in ogni alimento, valuta complessivamente quanti e quali nutrienti sono stati introdotti con la dieta. Il software è in grado, inoltre, di calcolare lo scostamento, rispetto ai valori standard dei fabbisogni giornalieri per età e sesso, e di dare suggerimenti sulle scelte alimentari che il soggetto valutato può seguire per correggere l’errore nutrizionale emerso dall’indagine, oltre che permettere al medico di suggerire comportamenti personalizzati a seconda del quadro clinico dell'intervistato.
L’aggiornamento del software:
a partire dal 2007, il software utilizzato per raccogliere dati è stato migliorato permettendo ai medici non solo di registrare le informazioni sulle abitudini alimentari ma anche quelle sullo stile di vita dei propri pazienti come lo svolgimento di attività fisica, il tempo trascorso in attività sedentarie (guardare la TV, utilizzare il PC, fare giochi elettronici) e l’abitudine al fumo; grazie a questo nuovo aggiornamento vengono inoltre rilevati oltre al peso e altezza anche la circonferenza addominale del paziente.
Riconoscimenti:

All’attività educativa “Educazione Nutrizionale Grana Padano”, di cui fa parte l’Osservatorio Grana Padano, è stato assegnato, il 22 ottobre 2006 a Shanghai, il primo premio Nutri Award come migliore programma educativo a livello mondiale. Al premio, promosso dalla FAO (Food and Agriculture Organization) e dall’IDF (International Dairy Federation) hanno concorso decine di campagne provenienti da 29 paesi.
Nell'ambito del Dietecom 2007 di Milano è stato assegnato il premio "Nutrigold 2007 la Migliore Comunicazione Nutrizionale" alle attività 2007 "Educazione Nutrizionale Grana Padano".

Fonte: Educazione Nutrizionale Grana Padano