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Cardiologia (Comunicati stampa - 2011-08-30 09:39:09)

Malattie del cuore, 1 sigaretta per la donna vale 5 per l'uomo

Gli esperti: "il farmacista nuovo alleato per informare sui rischi". Differenti i fattori che mettono in pericolo i due sessi: il fumo è molto più dannoso per lei, ma manca la consapevolezza. In Italia Apoteca Natura in prima linea nella sensibilizzazione "al femminile".

Cinque a uno: questo il rapporto tra i danni prodotti dal fumo sul cuore delle donne e su quello degli uomini. L’organismo femminile è particolarmente vulnerabile agli effetti del tabacco, indipendentemente da altri fattori come l’età, la pressione arteriosa, l’obesità, la classe sociale. Sono i risultati di uno studio presentato oggi al Congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC), in corso fino a mercoledì 31 agosto a Parigi. E gli esperti indicano nuove strategie preventive per sensibilizzare sul rischio al femminile, in primo luogo allargare il numero degli attori coinvolti.

Dopo specialisti e medici di famiglia vengono chiamati in causa anche i farmacisti, sempre più alleati nella prevenzione. In Italia questo approccio è stato accolto dal network “Apoteca natura”, con 500 presidi in tutto il territorio nazionale dove viene offerta una consulenza mirata a far emergere i “campanelli d’allarme” che devono orientare ad un approfondimento diagnostico. Le patologie cardiovascolari provocano ogni anno circa 4,3 milioni di morti in Europa, 242.000 in Italia e sono sempre più “rosa”.

Lo studio presentato oggi conferma come il peso dei fattori di rischio non sia uguale nei due sessi. L’indagine ha preso in esame 1694 uomini e 1893 donne di 5 Paesi (Finlandia, Svezia, Paesi Bassi, Francia e Italia) ed ha dimostrato che ogni sigaretta fumata da “lei” equivalga a cinque consumate da “lui”.

“Un altro dato interessante – spiega il prof. Roberto Ferrari, past president dell’ESC – è che, mentre per i maschi il livello di istruzione è inversamente proporzionale alla salute delle arterie, più hanno studiato meno sono ostruite, per le femmine ciò non vale. La malattia cardiovascolare è appannaggio degli uomini fino ai 55/60 anni, poi per un periodo i due sessi si equivalgono e infine, intorno ai 75 anni, le proporzioni si invertono.

Questo – aggiunge il prof. Ferrari - dipende non solo dal venir meno della protezione ormonale con l’arrivo della menopausa ma anche da cause ambientali, perché le donne tendono ad assumere gli stili di vita sbagliati un tempo tipici dei maschi (alimentazione scorretta ed eccessiva, abitudine al fumo, sedentarietà, stress)”.

Per questo gli esperti insistono sull’importanza della prevenzione e della sensibilizzazione e poterlo fare anche in un luogo diffuso e frequentato come la farmacia rappresenta un indubbio valore aggiunto. In quelle della rete Apoteca Natura opera personale specializzato e particolarmente attento alle problematiche della salute femminile e alla fitoterapia.

Fonte: Ufficio stampa Intermedia