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Ortopedia (Comunicati stampa - 2011-04-13 14:06:16)

Trigger Points contro la cervicalgia

Mal di collo, colpo di frusta, troppe ore davanti al computer con una postura scorretta, cervicalgia, colpo d'aria, stress prolungato, un movimento sbagliato, oppure il classico colpo di frusta in seguito ad un tamponamento sono tra le cause più comuni del cosiddetto “mal di collo”, un disturbo molto frequente non solo tra gli anziani ma anche fra i giovani.
Se la cervicalgia è spesso il risultato di cattive abitudini, la colpa è del dolore che si manifesta nella muscolatura cervicale, facciale o periscapolare. Per non cronicizzare questi disturbi, la buona notizia è che curare e prevenire si può con mirate sedute di fisioterapia contando su due alleati preziosi: le mani capaci del fisioterapista e la conoscenza dei Trigger Points, vere e proprie bande rigide nei muscoli della spalla e del collo. Lo conferma il dottor Matteo Castaldo, fisioterapista parmigiano impegnato in un dottorato di ricerca all’Università di Aalborg, in Danimarca, condotto in parallelo con l’attività clinica esercitata sui pazienti al Poliambulatorio Dalla Rosa Prati di Parma. Castaldo è il primo fisioterapista della città, e uno dei pochi in Italia, che svolge attività di studio sui Trigger Points.

Le persone vittime di colpi di frusta e cervicalgia non traumatica hanno, dunque, una possibilità in più di risolvere i propri problemi di salute. Come? ‹‹Prima individuando i Trigger Points e poi disinnescandoli come fossero veri e propri ordigni esplosivi di sintomatologie dolorose o fastidi come mal di testa grazie alla palpazione in specifiche sedute di fisioterapia – ha spiegato il dottor Castaldo -. Si risolvono così tutti quei malesseri che finiscono per compromettere l’attività quotidiana di una persona, ad esempio nausea, vertigini, mal di testa, giramenti di capo, ronzii e disturbi dell’udito, astenia e debolezza››. ‹‹Siamo soddisfatti e onorati del fatto che un nostro fisioterapista partecipi in un gruppo di lavori di respiro europeo sulle cervicalgie – ha spiegato il direttore Guido Dalla Rosa Prati – per il Poliambulatorio Dalla Rosa Prati avvalersi di uno specialista quale è il dottor Castaldo significa offrire un servizio aggiuntivo determinante al buon livello della sanità locale››. ‹‹La finalità del progetto di ricerca di cui mi sto occupando – ha proseguito il dottor Castaldo - è la valutazione dell’incidenza dei Trigger Points (TrPs) in soggetti colpiti da cervicalgia non traumatica o da colpo di frusta. I Trigger Points sono, in termini tecnici, sorgenti di dolore periferico costante. La loro individuazione è possibile solamente tramite palpazione sulla zona dolente e non tramite esami diagnostici strumentali. Se tale stimolo riproduce lo schema tipico del dolore solitamente accusato dal paziente, ecco che abbiamo individuato il TrPs su cui è necessario lavorare››. I dati sono dalla vostra parte? ‹‹Sì, l’importanza della localizzazione dei Trigger Points è data da recenti studi che hanno rivelato come la totalità dei pazienti che hanno avuto un colpo di frusta, e l’80% di quelli che soffrono di cervicalgia non traumatica, abbiano almeno un TrPs nella muscolatura cervicale, facciale o periscapolare. A livello di sintomatologia, gli indizi più rilevanti derivano appunto da mal di testa, nausea, vertigini e giramenti di testa, ma non sono da sottovalutare nemmeno ronzii, macchie oculari, disfunzioni motorie, debolezza e incoordinazione muscolare››. Quali sono le cause tipiche dei Trigger Points? ‹‹I TrPs presentano cause tipiche – ha concluso il dottor Castaldo -, quali sovraccarico muscolare, posture sbagliate, movimenti errati ripetuti e lesioni muscolari tipiche del colpo di frusta; tali situazioni possono eventualmente essere aggravate dallo stress››. Una volta individuato il Trigger Point attraverso la palpazione, è necessario disattivarlo in modo che non provochi più dolore al paziente; il TrPs, infatti, essendo una sorgente di dolore periferico costante, porta a una ipersensibilizzazione del sistema nervoso centrale, causando poi un dolore riferito lontano dalla sua sorgente: ‹‹Anche se la causa periferica del dolore venisse a mancare, infatti, il problema persisterebbe a livello di sistema nervoso centrale, cronicizzandosi. Per questo motivo – conclude Castaldo – è importante un’adeguata valutazione clinica e la conseguente individuazione del corretto trattamento finalizzato alla disattivazione del TrPs, possibile con poche sedute dal fisioterapista››. Le prenotazioni si eseguono telefonicamente o di persona contattando la segreteria negli orari di apertura degli uffici.

Matteo Castaldo, fisioterapista parmigiano del Poliambulatorio Dalla Rosa Prati, tra i pochi professionisti in Italia che studia le bande rigide della spalla e del collo con il team danese dell’Università di Aalborg. L’80% dei pazienti con cervicalgia non traumatica hanno almeno un TrPs nella muscolatura cervicale, facciale o periscapolare.
Per informazioni – Poliambulatorio Dalla Rosa Prati
Via Emilia Ovest, 12 Parma
poliambulatoriodallarosaprati.it

Fonte: Ella Studio