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Dietologia (Comunicati stampa - 2010-12-23 18:37:21)

La prevenzione si fa a tavola anche a Natale e Capodanno, corsi di cucina all'Istituto dei Tumori di Milano

Corsi di cucina per preparare in maniera diversa e sana i dolci del cenone, perché non sempre fanno male ma, anzi, ci possono aiutare nella prevenzione dei tumori.

Un gustoso strudel, fragranti biscotti di pasta di mandorle o irresistibili torroncini possono aiutarci nella prevenzione del tumore del seno? La risposta è sì ma solo con gli ingredienti giusti. Lo insegna il corso di pasticceria natalizia della Fondazione Istituto Nazionale dei Tumori di Milano che si è tenuto nella cucina del Campus Cascina Rosa, una vera e propria cascina risalente all’epoca viscontea in cui si svolgono studi sulla interazione tra stili di vita e insorgenza dei tumori. Troppi grassi e zuccheri, tipici della vita contemporanea, rappresentano infatti la “benzina” che aiuta le malattie neoplastiche a svilupparsi.

La pasticceria natalizia è parte integrante dei corsi di cucina previsti per le volontarie che partecipano ai progetti di ricerca sulla prevenzione del cancro della mammella e delle sue recidive attraverso l’alimentazione, denominati DIANA (dieta e androgeni).
Nelle stesse cucine si svolgono corsi di cucina rivolti alle persone che vogliano imparare a cucinare in maniera sana e naturale. I corsi affrontano diversi argomenti: come comporre un pasto in maniera corretta, come integrare proteine animali e vegetali, come evitare gli errori nutrizionali più comuni ma anche temi più “culinari” come le ricette per zuppe e minestre, i piatti con cereali integrali e legumi e come fare la spesa. E inoltre sono previsti approfondimenti su pesce, marmellate e il pane.

Il corso
Alla lezione hanno partecipato venti signore che hanno assistito alla preparazione di alcuni piatti da parte di una cuoca specializzata. Con grande attenzione la hanno osservata mescolare i diversi ingredienti mentre spiegava loro anche quanto sia importante fare bene la spesa, scegliendo materie prime “giuste” e di qualità. Banditi dalla tavola uova, latte, burro e zucchero che sono sostituiti con altrettanto gusto da olio d’oliva, frutta (fresca e secca) e latte di riso. La ricetta più semplice? Impastare la farina di mandorla con un pizzico di sale e con la polpa di mela cotta. Farne delle palline da cuocere al forno per 10 minuti.

Numerose, inoltre, le domande che hanno rivelato un pubblico molto preparato: c’è chi ha chiesto se la radice di kudzu, un rampicante originario del Giappone, possa essere usata come addensante in alcune ricette; chi ha chiesto la differenza tra la fecola di patate e uno degli ingredienti, la arrow root; chi ha notato che il latte di riso usato nella preparazione dello strudel è più scuro di quello che beve a casa e ha scoperto che si trattava sempre di riso ma, in questo caso particolare, “germogliato”. E inoltre hanno seguito la lezione anche un paio di mariti che hanno prestato persino più attenzione delle mogli.

Cibo e prevenzione
Ma come può il cibo contribuire a prevenire lo svilupparsi dei tumori? In alcuni casi i tumori sono ereditari, nella maggior parte dei casi, tuttavia, sono causati da fattori ambientali, come il tabacco, una dieta incongrua, l’inquinamento o sostanze chimiche con cui veniamo in contatto. E’ tuttavia il nostro ambiente interno che stabilisce il destino delle cellule tumorali, se dovranno progredire o abortire. Analogamente a una pianta, un tumore progredirà soltanto se troverà nel nostro terreno le sostanze che ne stimolino la crescita (i fattori di crescita), se sarà in grado di indurre la formazione di vasi sanguigni che gli portino il nutrimento e se le nostre difese saranno deboli. Studi scientifici hanno dimostrato ad esempio che donne con livelli alti nel sangue di ormoni sessuali, di insulina e di un fattore di crescita denominato IGF-I (Insulin-like Growth Factor, fattore di crescita insulinosimile, di tipo 1) si ammalano di più e se si sono già ammalate hanno più frequentemente recidive della malattia, perché l’abbondanza di questi fattori consente ad eventuali cellule tumorali di moltiplicarsi. Poiché la composizione del nostro sangue, del nostro ambiente interno può essere modificata dal cibo e dallo stile di vita, cambiare le nostre abitudini può contribuire a ridurre il rischio di ammalarci e, se ci siamo già ammalati, aiutare le terapie ad avere successo.

Queste conclusioni sono condivise dal Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF), la cui missione è di promuovere la prevenzione primaria dei tumori attraverso la ricerca e la divulgazione della conoscenza sulle loro cause e che ha effettuato la revisione di tutti gli studi scientifici sul rapporto fra alimentazione e tumori. Vi hanno contribuito oltre 150 ricercatori, epidemiologi e biologi, di circa cinquanta centri di ricerca fra i più prestigiosi del mondo. L’Istituto Nazionale dei Tumori ha gestito la sezione sui tumori della mammella, dell’ovaio e della cervice uterina.


Per informazioni sulle attività del Campus Cascina Rosa: www.istitutotumori.mi.it







Fonte: Istituto Nazionale dei Tumori di Milano