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Sessuologia (Comunicati stampa - 2010-06-11 09:45:42)

Disfunzione erettile: diabetici a rischio

L’insorgenza di DE può inoltre essere una spia di patologie cardiovascolari silenti. Uno studio dimostra che l’assunzione di PDE-5 inibitori, i farmaci prescritti per la DE, mette i pazienti diabetici al riparo da eventi cardiovascolari maggiori.

I diabetici in Italia sono oltre 3,5 milioni, pari a circa il 6% della popolazione. Non tutti i casi sono diagnosticati: circa 1 milione di persone diabetiche non sa di esserlo e non è quindi attualmente sottoposto ad alcun trattamento1. Nel mondo ne sono affette complessivamente circa 177 milioni di persone. Numeri che sembrano destinati a raddoppiare entro il 2025, a causa non solo della crescita di popolazione e dell’invecchiamento, ma anche di diete poco idonee, obesità e sedentarietà.

I massimi esperti italiani sono riuniti in questi giorni (dal 9 al 12 giugno) a Padova, in occasione del 23° Congresso Nazionale della Società Italiana di Diabetologia (SID), per discutere e confrontarsi sulle strategie e terapie più efficaci per affrontare quella che sempre più spesso viene definita l’epidemia del 3° millennio.

Tra le comorbidità associate al diabete, una tra le più frequenti nei soggetti di sesso maschile, è la disfunzione erettile. Secondo le stime, ben due diabetici maschi su tre sono a rischio di sviluppare questa patologia, che va diagnosticata e trattata con grande attenzione. Come emerge anche da uno studio italiano recentemente pubblicato2, diagnosticare la disfunzione erettile nei pazienti diabetici ad alto rischio di malattie cardiache, significa identificare un importante fattore predittivo di eventi cardiovascolari maggiori.

Al tempo stesso lo studio dimostra che, in questo profilo di paziente, l’assunzione dei PDE-5 inibitori, cioè la classe di farmaci prescritti per trattare la disfunzione erettile, in associazione con le statine, riduce il tasso di morbidità e di mortalità cardiovascolare riportata. Nella popolazione di pazienti in cura con questi farmaci, infatti, si è registrata una minor incidenza degli eventi cardiovascolari maggiori.


“La classe dei PDE-5 inibitori è una categoria di farmaci indicati per il trattamento della DE, disponibile in farmacia su prescrizione medica. Esistono farmaci a breve durata d'azione e a lunga durata d'azione, fino a 36 ore.” – spiega il prof. Aldo Franco De Rose, urologo e andrologo della Clinica Urologica di Genova – “Grazie a questa gamma, il medico ha la possibilità di valutare più approcci terapeutici, in base alle caratteristiche e alle esigenze di ogni singolo paziente”.


Tutti i PDE-5 inibitori sono registrati per un uso al bisogno, cioè con l'assunzione della compressa subito prima della prevista attività sessuale. “Solo recentemente, tadalafil è stato approvato con uno schema di somministrazione giornaliera, con un dosaggio più basso (5mg).” - continua De Rose - “La terapia giornaliera con tadalafil è indicata per i pazienti che rispondono ad una somministrazione al bisogno e che prevedono un uso frequente del farmaco (ad esempio, almeno due volte a settimana), in base alla scelta del paziente ed al giudizio del medico.”


La testimonianza di un paziente diabetico affetto da DE
53 anni, impiegato, celibe, scopre di essere diabetico (insulino-dipendente) all’età di circa 20 anni. Qualche anno fa, si manifestano i primi disturbi di disfunzione erettile. La sua compagna lo aiuta ad affrontare il problema. Ne parlano insieme e lei lo incoraggia a rivolgersi ad un medico. Lui si confronta con il proprio medico di base, che lo indirizza allo specialista. Nel 2000 inizia ad assumere tadalafil (20mg) al bisogno, per passare successivamente alla formulazione giornaliera (5mg). Con l’assunzione quotidiana si sente più sicuro e più sereno. Il rapporto sessuale viene vissuto in maniera più spontanea dalla coppia. Pur essendo diabetico e sottoposto a carico farmacologico, il paziente dichiara di non vivere come un problema l’assunzione di una pastiglia in più.

1 Changing Diabetes Barometer Report 2009
2 Gazzaruso et al., “Erectile Dysfunction as a Predictor of Cardiovascular Events and Death in Diabetic Patients With Angiographically Proven Asymptomatic Coronary Artery Disease”, Journal of the American College of Cardiology, Vol. 51, No. 21, 2008

Fonte: Ketchum - Ufficio stampa