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Sessuologia (Comunicati stampa - 2010-04-19 11:12:27)

Gli italiani, i rapporti sessuali e la disfunzione erettile, risultati sull'autostima sessuale

I dati rivelano che l’autostima sessuale degli uomini che soffrono di disfunzione erettile cresce maggiormente con il trattamento giornaliero rispetto al trattamento al bisogno.  L’importanza della dimensione psicosociale nei rapporti sessuali è confermata anche da un’indagine che Astra Ricerche ha condotto con il supporto di Lilly.

Un’indagine demoscopica di Astra Ricerche con il supporto di Lilly
Astra Ricerche ha realizzato 616 interviste via Internet somministrate con il metodo CAWI (Computer Aided Web Interviewing) a un campione rappresentativo degli italiani 30-60enni, pari a un universo di circa 27 milioni di persone.
L’analisi dei dati disaggregati segnala tre realtà indubitabili. In primo luogo, la coppia (senza distinzioni tra coniugati e conviventi) è l’ambito privilegiato della sessualità positiva: quella gioiosa, matura, paritetica e in grado di risolvere meglio gli eventuali problemi come la disfunzione erettile. In secondo luogo, il massimo dell’innovazione e – ancora una volta – della sessualità più matura e positiva si colloca non tra i più giovani (in questo campione i 30-40enni) ma, all’opposto, tra i 50-60enni: un po’ per la maggiore esperienza di vita, un po’ per il maggiore accesso alle informazioni, non poco per essere la generazione coinvolta a suo tempo nella discontinuità psico-culturale che ha profondamente mutato la cultura della sessualità in Italia tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘80. Infine, una notazione curiosa: per 5.1 milioni di intervistati fare l’amore è più soddisfacente in vacanza, quando si è liberi da impegni.

POSITIVE SEX PEOPLE
Uno dei dati-chiave di questo studio è confortante: il 47% dei 30-60enni è definibile come Positive sex people, essendo caratterizzato da un rapporto gioioso nei confronti del sesso. Esso supera di poco i 12.6 milioni (con peso relativamente maggiore in Piemonte/Val d’Aosta/Lombardia, nelle aree urbano-metropolitane, tra i lavoratori autonomi e gli studenti e specialmente tra coloro che vivono una vita di coppia essendo coniugati o conviventi). Di più, costoro si descrivono, assai più degli altri intervistati, a un tempo ottimisti ed estroversi, moderni e innovatori, informati e colti, assai attenti all’etica, semplici e privi di complicazioni. In effetti - ritornando ai dati complessivi - il 76% del campione dichiara di provare nei confronti del fare l’amore desiderio e attrazione (76%), passione (75%), felicità (61%), allegria e buonumore (53%), soddisfazione e orgoglio (33%), curiosità e attenzione (24%), gratitudine e riconoscenza (18%), a volte nostalgia e bei ricordi (13%).


LA CULTURA DEL SESSO
Richiesto di indicare quali sono le condizioni che – all’interno di una coppia – rendono più validi e soddisfacenti i rapporti sessuali, il campione ha indicato, nell’ordine, il fatto che i coniugi o partner si amino (71%), facciano l’amore in modo spontaneo (68%), rispettino le esigenze e i desideri dell’altro partner (66%), facciano l’amore con passione (64%), siano sereni e non in ansia (58%), provino un intenso desiderio (57%), facciano l’amore con gioia (57%), si rispettino (56%), facciano l’amore quando sorge il desiderio (51%) e siano d’accordo nel farlo (51%), parlino di tutto tra loro (45%), non siano stanchi e stressati (44%), abbiano tempo e cioè non abbiano fretta (44%), siano privi di timori e preoccupazioni (42%), non debbano prendere alcun farmaco subito prima di fare l’amore (24%).
In sostanza, la cultura del sesso propria degli italiani 30-60enni è dominata dall’idea di desiderio e passione (52% in modo forte, 38% un po’, 10% per niente). Inoltre la maggioranza relativa ritiene che il fare l’amore sia favorito dalla serenità (45% molto, 43% un po’, 13% per nulla). Il valore della collaborazione paritetica tra i partner è tuttora negato dal 22% (con picchi tra i lavoratori autonomi, i salariati, i residenti al sud e i separati), mentre il 36% lo condivide in misura moderata e il 42% lo fa proprio integralmente. Il tipo dei Positive sex people è fortemente convinto dell’importanza del mix di desiderio e passione per ben il 78%; della crucialità di un approccio sereno per il 63% e della rilevanza dello scambio alla pari tra uomo e donna sempre per il 63%, confermando con ciò la sua impostazione avanzata nell’affrontare queste tematiche ed esperienze di vita.

LA DISFUNZIONE ERETTILE
Per quel che riguarda la disfunzione erettile – tuttora da molti definita impotenza maschile – essa è nota al 98% dei 30-60enni, ben informati del fatto che alcuni uomini hanno difficoltà anche gravi nel fare l’amore.
La gran parte (per l’esattezza l’86% del campione e dunque 23.2 milioni su 27.0 milioni di persone) è a conoscenza del fatto che da vari anni esistono dei farmaci seri che la curano, permettendo ai maschi che ne soffrono di fare l’amore senza problemi: tale informazione è più diffusa della media nelle città con più di 250mila abitanti e nel Triveneto, tra gli studenti e gli imprenditori/dirigenti/professionisti, tra i separati oltre che tra i 50-60enni (all’opposto, l’ignoranza risulta maggiore tra i salariati e le casalinghe, tra chi non ha superato la scuola dell’obbligo, nei piccoli comuni).
Quanto all’immagine dei farmaci che curano la disfunzione erettile, coloro che conoscono questo problema e le sue soluzioni farmacologiche (ricordiamolo: 23.2 milioni di 30-60enni) reputano che tali specialità debbano essere usate solo su prescrizione di un medico (74%) e acquistate solo in farmacia (54%). Nel merito, risulta vasta l’area della scarsa competenza collettiva circa le caratteristiche di tali prodotti, le loro affidabilità e sicurezza (certe solo per il 27%) e la loro efficacia in quasi tutti i casi (13%). In ogni caso, il campione esprime un orientamento molto netto (56%: al di sopra della media gli uomini, i diplomati, i lavoratori autonomi e i salariati con l’aggiunta delle casalinghe, i coniugati/conviventi) a favore dei farmaci che permettono di fare l’amore spontaneamente quando sorge il desiderio (46%), non si devono prendere solo poco tempo prima del coito (21%), si prendono tutti i giorni in un dosaggio minimo, così che l’uomo è sempre in grado di fare l’amore quando lo desidera (13%). È interessante notare che i Positive sex people esprimono questo orientamento in ben il 68% dei casi.
Ma qual è il rapporto degli italiani 30-60enni che conoscono la disfunzione erettile (il 98% del campione e quindi 26.4 milioni su 27.0 milioni) con questo problema? Il 72% è informato della DE da varie fonti e/o ne discute con altri; quasi un quarto (il 24%) conosce personalmente uomini con problemi di impotenza e/o donne con partner in tale condizione. Per l’esattezza, 14.6 milioni hanno letto articoli sulla stampa o hanno ascoltato trasmissioni radio-televisive in merito; 6.9 milioni hanno avuto informazioni su Internet; 5.6 milioni ne hanno sentito parlare da medici di famiglia o specialisti; 3.0 milioni ne discutono seriamente (non per scherzo!) con familiari, amici, conoscenti. In più, 4.9 milioni conoscono maschi con tale problema e 3.0 milioni conoscono donne che hanno o hanno avuto un coniuge/partner con difficoltà nel fare l’amore legate alla disfunzione erettile.

Fonte: Ketchum per Eli Lilly Italia