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Ginecologia (Articoli - 2009-09-23 14:18:45)

La pillola abortiva, aperta indagine in Italia sulla Ru486

Si al senato sull'indagine conoscitiva sulla pillola abortiva Ru486. I gruppi parlamentari della Commissione Igiene e Sanità del Senato hanno dato parere favorevole, all'unanimità, all'indagine conoscitiva sulla pillola abortiva, che prima dell'estate aveva avuto il via libera alla commercializzazione da parte dell'Agenzia italiana del farmaco. L'indagine, che secondo il presidente della Commissione, Antonio Tommasini, sarà "sobria e tecnico-scientifica" durerà circa 70 giorni e potrebbe partire già da questo fine settimana. I relatori dell'indagine saranno Raffaele Calabrò (PDl) e Dorina Bianchi (Pd).

''Sono particolarmente soddisfatto del parere favorevole raggiunto all'unanimità dalla Commissione Sanità", ha dichiarato il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. "Ed è ancor più significativo che relatori dell'indagine saranno un esponente del gruppo di maggioranza ed uno del principale gruppo di opposizione, chiaro segnale che in Parlamento si può lavorare insieme nell'interesse comune''.

Tuttavia la decisione ha sollevato alcune polemiche. Mentre l'Italia dei Valori esprime perplessità per la scelta di due relatori che hanno posizioni simili sul tema, alcuni esponenti del Pd contestano la scelta di avviare l'inchiesta. "Va bene fare una ricognizione delle esperienze italiane per capire quale può essere la migliore prassi di utilizzo della pillola", spiega Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato. "Trovo però bizzarro il modo in cui questa indagine è stata proposta dal centro-destra e trovo strumentale, pretestuoso e poco serio che il governo abbia bisogno di un'indagine parlamentare per emanare le sue linee guida quando, invece, sa cosa fare".

Anche Ignazio Marino, candidato alla segreteria del Pd e Livia Turco, capogruppo del Pd in commissione Affari Sociali di Montecitorio, non approvano la decisione: "La conclusione dell'indagine conoscitiva sulla pillola Ru486 è già scritta. E' noto, infatti, grazie anche alla vasta esperienza di altri paesi europei, che questo farmaco può essere somministrato tranquillamente, spiega la Turco. ''Non capisco come una commissione del Senato che ha compiti legislativi abbia deciso di trasformarsi in uno strumento per giudicare sperimentazioni cliniche già effettuate i cui risultati sono stati approvati da tempo dalla Fda e dall'Aifa'', dichiara Marino. "Mi chiedo se è davvero questo il modo più corretto di utilizzare le risorse del Senato".

Fonte: La Repubblica