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Psicologia (Articoli - 2009-09-15 11:18:45)

Il mobbing

Cosa si intende oggi per mobbing? È sulla bocca di tutti, ogni lavoratore si sente vittima di mobbing da parte di capi o colleghi. Ma facciamo un po’ di chiarezza.

Il termine mobbing, deriva dal verbo inglese to mob: aggredire in massa, accerchiare, attaccare. Questo termine rappresenta oggi un fenomeno diffuso e dagli effetti molto lesivi sia per il lavoratore, sia per la sua famiglia, sia per l’intera società. Si tratta infatti di vari comportamenti aggressivi, subdoli messi in atto sul posto di lavoro ai danni di un lavoratore con il preciso intento di escluderlo dall’organizzazione. Consiste in azioni di esclusione dalle informazioni, denigrazione personale, intimidazione, caricamento di lavoro o al contrario inattività totale e può essere perpetrato da capi o da colleghi.

Che si tratti di vero e proprio mobbing o meno, poco importa da un punto di vista psicologico. Infatti, questo diventa un elemento focale del confronto legale o sindacale. Dal punto di vista psicologico, invece, interessa l’impatto del disagio lavorativo sulla salute mentale della persona.

Le ripercussioni sono ampie e si diffondono purtroppo a tutta la vita del lavoratore: la sfera personale subisce un significativo abbassamento dell’autostima “non ho lavorato abbastanza bene e per questo il capo mi ha tolto tutto il lavoro”, si diventa molto più precisi e attenti ai particolari per esempio controllando il lavoro 5-6 volte, ci si sente perseguitati da voci infamanti o addirittura da reali minacce alla persona. Da questi sintomi, il disagio può avere ripercussioni sulla salute generale della persona, che può presentare insonnia, ansia generalizzata, gastrite, cambiamenti nelle abitudini alimentari e sessuali.

Le relazioni familiari e amicali possono essere tese, segnate dalla poca pazienza e dalla stanchezza. Addirittura si può verificare un vero e proprio ritiro sociale con la difficoltà ad uscire di casa.
Insomma, il quadro può essere davvero complesso e pericoloso.
Prima di arrivare a livelli pericolosi per l’incolumità della persona è bene segnalare il proprio disagio al medico curante o direttamente ad uno psicologo in grado di prendersi cura dell’aspetto psichico leso dal disagio lavorativo.
È possibile uscire dal tunnel, stare nuovamente bene con se stessi e con gli altri, ritrovare il benessere sul lavoro.

Marta Pacini - Psicologa
email: pacinimarta@gmail.it
riceve per appuntamento a San Donato Milanese (MI)

Fonte: Marta Pacini - Psicologa