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Ortopedia (Comunicati stampa - 2008-12-12 08:19:45)

Fratture: l'osso è anche iniettabile

Gli scienziati dell’università britannica di Nottingham stanno lavorando ad un nuovo materiale che, iniettato nelle ossa fratturate, riesce in pochi minuti indurendosi a comporre la lesione.
Gb, la nuova tecnica ai test clinici

Presto sarà più facile e meno doloroso “riparare” un osso fratturato. Una nuova tecnica a cui stanno lavorando gli scienziati dell’università britannica di Nottingham si basa sull’utilizzo di un nuovo materiale che, iniettato nelle ossa fratturate, riesce a comporre la lesione indurendosi nel giro di pochi minuti. La sostanza ha la consistenza del dentifricio ed è in grado di formare, grazie all’azione del calore corporeo, una specie di impalcatura biodegradabile intorno alla quale l’osso danneggiato può rigenerarsi.
Come riferisce la Bbc, grazie a questa procedura non ci sarebbe più bisogno dei tradizionali e dolorosi innesti di ossa, prelevati da un’altra parte del corpo e che le tecniche tradizionali utilizzano per sostituire le parti distrutte. La ricerca è giunta alla vigilia dei test clinici in Gran Bretagna e gli autori, guidati dal professor Kevin Shakesheff, pensano di poterla lanciare negli Usa entro circa un anno e mezzo. .

''Non c'è bisogno di operare il paziente - spiega Shakesheff - Pensiamo di poter semplicemente inserire un ago, giungere al punto giusto, iniettare questo polimero che riempie il tratto osseo distrutto, collegando le due parti in pochi minuti. Questo materiale, a differenza dei cementi usati per le ossa, non si surriscalda, uccidendo le cellule ossee circostanti, che in questo caso possono sopravvivere e crescere”.

Anche la nuova tecnica ha comunque delle limitazioni di applicazione. Se è vero che il materiale si indurisce immediatamente, resta pur sempre il fatto che il legame tra la “protesi” e l'osso è debole e quindi potrebbe esserci sempre la necessità di inserire delle parti metalliche per assicurarne la tenuta, come nel caso di una gamba quando il paziente riprende a camminare.

Fonte: TGCOM Magazine