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Cardiologia (Articoli - 2008-05-16 14:18:45)

Gli Edemi

Sono un'Anomalo accumulo di liquido simile a siero nei tessuti corporei. Può essere visi- bile (in questo caso appare come gonfiore) o invisibile e locale (per esempio, conseguente a trauma) o generale, come nello scompenso cardiaco). Un tempo, l'edema generalizzato (anasarca) veniva comunemente chiamato idropisia. l'acqua rappresenta circa tre quinti del peso corporeo e viene costantemente scambiata tra il sangue e i tessuti. La pressione del sangue pompato nell'organismo proietta l'acqua fuori dai capillari nei tessuti. l'acqua viene successivamente riassorbita dai tessuti nei capillari per un processo inverso, dipendente dalla capacità delle proteine presenti nel sangue di attrarre l'acqua (v. Osmosi).

Diverse malattie possono interferire con questi processi. Lo scompenso cardiaco provoca stasi del sangue nelle vene, producendo una pressione retrograda che agisce a livello dei capillari. Tale pressione retrograda supera la pressione osmotica dei capillari, provocando il passaggio di una quantità di liquido maggiore del normale nei tessuti di diverse parti del corpo.

Una pressione retrograda può essere prodotta anche dalla compressione delle vene da parte di un tumore o di una qualsiasi altra causa in grado di esercitare una compressione. l'edema che si produce è circoscritto alla zona drenata dalla vena ostruita. Nella sindrome nefrosica esiste una perdita anomala di proteine dal sangue che ne riduce la pressione osmotica e impedisce che una sufficiente quantità di liquido venga attirata dai tessuti al sangue. Lo scompenso renale impedisce l'escrezione del sale dall'organismo, consentendo quindi che si accumuli nei tessuti e che attragga acqua con sé provocando in tal modo la comparsa di una forma edematosa. Altre malattie in grado di provocare l'edema sono la cirrosi epatica (v. Biliare, cirrosi), che produce stasi sanguigna nelle vene del fegato, riduce le proteine presenti
nel sangue (e quindi la pressione osmotica) e induce ritenzione di sale. La pressione osmotica può essere ridotta anche dalla carenza di proteine nell'alimentazione, riscontrabile per esempio negli alcolisti e nei prigionieri dei campi di concentramento;

Un trauma può provocare edema danneggiando i capillari (con la fuoriuscita di liquido da essi. Il linfedema può essere una conseguenza dell'ostruzione dei vasi linfatici. Infine, l'edema è a volte provocato anche da alcuni farmaci, tra cui i corticosteroidi. l'ormone antidiuretico (accresce la ritenzione idrica da parte dei reni.
Finché l'eccesso di liquidi nel sangue non supera il 15% circa, l'edema può manifestarsi solo sotto forma di aumento di peso. Dopo questa soglia, si manifesta anche sotto forma di gonfiore, spesso nella parte inferiore del corpo, principalmente nella zona lombare e intorno alle caviglie.
Nei casi più gravi, in una o più delle grandi cavità corporee si accumula liquido. Per esempio, nell'ascite il liquido si accumula nella cavità peritoneale dell'addome provocando gonfiore addominale. Nel versamento pleurico (v. Pleurico, versamento) il liquido riempie la cavità pleurica provocando compressione polmonare e difficoltà di respirazione.

Nell'edema polmonare, gli alveoli (sacche d'aria) si riempiono di liquido e anche in questo caso compare difficoltà di respirazione. Se si comprime con un dito la zona di pelle gonfia a causa dì edema, si forma un‚infossatura (fovea) che poi si riappiana lentamente mari mano che il liquido vi si diffonde nuovamente.

Scopo della terapia è sempre quello di eliminare la causa di base dell'edema. Tuttavia, in molti casi non è possibile eliminarla e l'unica terapia possibile è provocare l'eliminazione dell'eccesso di liquido da parte dell'organismo aumentando la produzione di urina da parte dei reni. Ciò viene ottenuto riducendo la quantità di sodio nella dieta e somministrando diuretici talvolta a tempo indeterminato. Insieme di sintomi causati dalla ritenzione nell'organismo di acqua e sali. I sintomi sono prevalentemente rappresentati da edema, disturbi respiratori, digestivi e nervosi.

Fonte: Duilio Pacifico, giornalista scientifico