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Medicina di base (Articoli - 2003-09-02 14:01:54)

Esami delle urine

L'analisi delle urine, che rappresenta una parte integrante della routine medica.

L'analisi delle urine, che rappresenta una parte integrante della routine medica, comprende il rilevamento dei principali caratteri fisici (aspetto, colore, densità) dell'urina e una serie di ricerche chimiche volte a individuare in essa la presenza e la quantità sia delle sostanze che ne fanno naturalmente parte, sia delle sostanze, quali proteine, glucosio, emoglobina, corpi chetonici, urobilinogeno, pigmenti biliari, che, se non vi sono problemi, devono risultare assenti.

COME PREPARARSI

Perché l'esame dia risposte attendibili è necessario rispettare alcune regole nella raccolta delle urine. Innanzitutto è opportuno effettuare un accurato lavaggio dei genitali esterni, senza dimenticare di sciacquare accuratamente e ripetutamente le parti intime, allo scopo di eliminare ogni traccia di sapone.
Quindi, l'urina deve essere raccolta in un contenitore sterile.

Contrariamente a quanto in genere si crede, non è vero che le analisi danno risultati più attendibili se vengono effettuate sull'urina raccolta al mattino. In realtà, le urine del mattino sono più concentrate.
Di fatto, però, visto che di solito la consegna degli esami delle urine al laboratorio è prevista di mattina, è più comodo eseguire la raccolta appena svegli, per non avere il problema di dove conservare il contenitore.

Risultati
L'ASPETTO

Nella valutazione dell'aspetto vengono presi in considerazione il colore e la limpidezza o torbidità dell'urina. In condizioni normali, l'urina appare limpida e di colore giallo paglierino.

La sua caratteristica colorazione è dovuta principalmente alla presenza di urocromo, urobilinogeno, uroeritrina e coproporfina, che sono pigmenti (sostanze colorate) prodotti dall'organismo ed eliminati dai reni da cui appunto dipende la formazione dell'urina.
Sempre in assenza di problemi l'urina è limpida quasi come l'acqua.

VALORI NORMALI: Giallo paglierino Limpide


Se sono torbide...

La torbidità può essere dovuta a:

precipitazione di fosfati a pH alcalino, ossia temporaneo aumento di sali poco solubili). In questo caso, si tratta di un reperto normale, che non nasconde alcuna malattia
presenza di pus (c'è un'infezione delle vie urinarie)
presenza di muco (denuncia un'infezione delle vie urinarie)
presenza di batteri (denuncia un'infezione delle vie urinarie).

Se sono rosse...

Qualsiasi sfumatura rossa nelle urine, chiara o scura che sia, può, segnalare un'anomala presenza di sangue che può essere confermata dall'esame per la ricerca dell'emoglobina.

Può però, più semplicemente, essere in relazione con l'assunzione di particolari farmaci o con il consumo di determinati alimenti.
In pratica la colorazione rossa può essere dovuta a:
contaminazione dal flusso mestruale
perdita di sangue dai reni (dovuta, per esempio alla presenza di calcoli)
infiammazione della vescica (cistite)
porfiria congenita (è una malattia ereditaria che comporta un'alterazione del metabolismo di particolari sostanze, le porfirine, che sono i precursori dell'emoglobina)
assunzione di farmaci contenenti:
piridio
lassativi a base di cascara
clorochina
fenitoina
ibuprofene
L-Dopa
metil-Dopa
nitrofurantoina
fenacetina
chinino
rifampicina
sulfametossazolo
assunzione di barbabietole.

Se sono di colore verde-blu...

L'assunzione di blu di metilene rappresenta l'unica causa di questa insolita colorazione, che scomparire non appena l'organismo smaltisce tutta sostanza introdotta.

Il blu di metilene è un antisettico che viene ulilizzato come antidoto in caso di avvelenamenti da cianuro, nitrati o coloranti a base di anilina.
Viene usato anche localmente per disinfettare la pelle e talora viene impiegato, per via endovenosa, come mezzo di contrasto durante particolari interventi chirurgici.
E' contenuto, inoltre, in alcuni preparati per la disinfezione delle vie urinarie.

Se sono di colore rosso-arancione...

Una colorazione simile a quella del tuorlo d'uovo può far pensare a un eccessiva quantità di urobilina, un prodotto di trasformazione della bilirubina (sostanza di scarto del fegato che viene eliminata con le feci), normalmente presente nelle urine solo in minime tracce.

L'aumento dell'urobilina nelle urine può essere il segnale di alcune malattie a carico del fegato o del sangue. Per formulare la diagnosi questo dato deve essere confrontato con gli altri esiti dell'esame delle urine, nonché con i risultati dell'esame del sangue.
In pratica, tale colorazione può essere dovuta a:
alterazioni della funzionalità del fegato
epatite virale
cirrosi epatica
anemia severa.

Se sono di colore verde-marrone...

Questa eventuale colorazione è causata dalla presenza di pigmenti biliari (bilirubina), che sono sostanze di scarto. del fegato. Talora possono conferire alle urine una colorazione marrone brillante.

La presenza di pigmenti biliari, che deve poi essere confermata dalle analisi chimiche che permettono di isolarli e di dosarne la quantità, è sempre espressione di un'alterata funzionalità del fegato.
In pratica, tale colorazione verde-marrone può essere dovuta a:
epatite virale acuta
calcoli della colecisti
insufficienza epatica.

Se sono di colore giallo intenso....

L'assunzione di preparati contenenti vitamine del gruppo B conferisce al giallo delle urine, naturalmente chiaro e brillante, una gradazione più intensa che si mantiene tale fino alla sospensione della cura.

Se sono di colore rosa pallido...

I farmaci contenenti piramidone, utilizzati per esempio nelle malattie reumatiche, colorano l'urina di un rosa omogeneo e brillante, molto diverso da quello provocato dalla presenza di sangue.


La densità , il peso specifico
Questo dato permette di valutare se e in che misura i reni sono in grado di eliminare le varie sostanze di scarto dell'organismo.

In generale, se il peso specifico è più alto rispetto alla norma, significa che l'organismo si è impoverito dei suoi liquidi; se invece è più basso indica che nell'urina sono presenti modeste quantità di sostanze di scarto.
VALORI NORMALI: 1007-1030.
Una diminuzione rispetto ai valori normali può essere il segnale di:
diabete insipido
insufficienza renale cronica.
Un aumento rispetto ai valori normali può essere il segnale di numerosi disturbi, tra cui:
diabete mellito scompensato
glomerulonefriti
ostruzione delle vie urinarie
assunzione di diuretici.

Il PH , proteine e glucosio
Il pH è il grado di acidità delle urine.
VALORE NORMALE: 4,5-8.

Un valore inferiore (urine acide) potrebbe essere in relazione con:
dieta troppo ricca di proteine (come carne, uova, formaggio)
dieta molto ricca di frutta (in particolare di mirtilli)
assunzione di preparati che contengono cloruro di ammonio
assunzione di preparati contenenti metionina.
Un valore superiore (urine alcaline) potrebbe essere in relazione con:
dieta molto ricca di agrumi.
assunzione di preparati contenenti bicarbonato di sodio
assunzione di preparati contenenti citrato di potassio
infezione delle vie urinarie.

LE PROTEINE

Le proteine che vengono ricercate nelle urine sono l'albumina e le globuline. In condizioni normali sono presenti in quantità così modeste da non essere rilevabili all'analisi.

Questo dato fornisce importanti informazioni riguardo la funzionalità dei reni; la presenza di proteine è infatti sempre in relazione con un'alterazione del meccanismo renale di filtrazione delle urine.
VALORI NORMALI: 2-150 milligrammi per millilitro di sangue (oppure assenti).
La presenza di proteine nelle urine può essere in relazione con tantissime cause. Quanto più alta è la quantità di proteine rilevata tanto più è importante la malattia.
Di seguito sono indicati i più frequenti problemi, di cui la proteinuria (presenza di proteine nelle urine) può essere il segnale. Sono indicati in ordine di importanza, dal più banale (aumento lieve rispetto ai valori normali) al più severo (aumento molto significativo rispetto ai valori normali):
malattie febbrili
accumulo di stress
attività fisica intensa in assenza di un adeguato allenamento lunga esposizione al freddo
infezioni del tratto urinario
ipertensione arteriosa
diabete
pielonefrite cronica
rene policistico
nefropatia diabetica media
insufficienza cardiaca
nefropatia diabetica grave
lupus eritematoso
tumori della vescica o dei reni.

IL GLUCOSIO

In condizioni normali il glucosio (zucchero) non è presente nelle urine perché i reni provvedono al suo riassorbimento. Se compare nelle urine, dando luogo alla cosiddetta glicosuria, segnala uno scorretto utilizzo degli zuccheri da parte dell'organismo.
VALORI NORMALI: assente.

La presenza di glucosio nelle urine può essere dovuta a numerosi disturbi, tra cui:
diabete mellito
ipertiroidismo
pancreatite
fibrosi cistica
tumore del cervello
insufficienza epatica
assunzione di farmaci contenenti cortisone
assunzione di farmaci contenenti diuretici tiazidici
assunzione di estroprogestinici (contraccettivo orale).




Emoglobine, enzimi e corpi chetonici, i nitriti
L'esame ha lo scopo di individuare nel sangue della donna la presenza di anticorpi IgG e IgM contro il virus della rosolia.
In pratica, serve a stabilire se la futura mamma è immune nei confronti di questa malattia, di per sé banale, che se però viene contratta in gravidanza può danneggiare irrimediabilmente il bambino.
Deve essere effettuato all'inizio della gravidanza.

La malattia è causata dal protozoo Toxoplasma gondii: se viene contratta in gravidanza può compromettere lo sviluppo del bambino.
L'esame viene effettuato all'inizio della gravidanza, nel quinto e nel nono mese.
VALORI NORMALI: negativo.
Le IgM positive segnalano la presenza di toxoplasmosi in atto o, comunque, contratta in epoca recente.
Le IgG positive possono significare sia che la malattia è in atto sia che è stata contratta in epoca remota. Il dato, per essere significativo, deve essere confrontato con gli altri due.
Le IgA positive indicano la presenza di toxoplasmosi in atto.
POSSIBILI RISULTATI:


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IgG POSITIVE
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Indica che l'organismo ha prodotto anticorpi contro la rosolia in epoca remota. Questo significa che la donna è immunizzata contro la malattia e quindi non corre alcun rischio.


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IgM POSITIVE
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Indica che l'organismo ha prodotto di recente anticorpi contro la rosolia. Questo significa che la donna è venuta a contatto con il virus da poco tempo e che quindi la malattia, che in età adulta può anche non dare luogo a sintomi proclamati, potrebbe essere in atto o comunque potrebbe essere stata contratta da poco.


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IgG e IgM NEGATIVE
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Significa che l'organismo non ha mai prodotto anticorpi contro la rosolia e che quindi la donna non è mai venuta a contatto con il virus che ne è responsabile

Gruppo sanguigno e fattore RH
La determinazione del gruppo sanguigno materno e il relativo fattore Rh sono importanti per stabilire se vi possa essere incompatibilità tra il sangue della donna e quella del feto, nel caso in cui la madre sia Rh negativo e il padre Rh positivo.
In questa eventualità, il bambino potrebbe, infatti, ereditare il gruppo sanguigno paterno (Rh positivo) incompatibile con l'organismo materno che, al momento del parto, può produrre anticorpi che potrebbero danneggiare irrimediabilmente il feto nel corso di una successiva gravidanza.
L'esame deve essere effettuato all'inizio della gestazione.

POSSIBILI RISULTATI:

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GRUPPO A o B o AB o 0 e fattore RH positivo
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Indica che la donna non va incontro ad alcun tipo di problema, anche nel caso in cui il padre sia di gruppo Rh negativo.


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GRUPPO A o B o AB o 0 e fattore RH negativo
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In questo caso, se il padre è Rh positivo, è necessario che la donna dal sesto mese di gravidanza in avanti si sottoponga ogni mese a un particolare esame del sangue volto a ricercare la presenza di eventuali anticorpi dannosi.
Dopo la nascita del bambino, la donna viene sottoposta a una particolare iniezione, detta "siero anti D", che serve a impedire che, in un'eventuale successiva gravidanza, l'organismo rigetti il bambino, qualora anch'esso avesse ereditato il fattore Rh positivo del padre.

HIV

Questa analisi viene effettuata allo scopo di ricercare nell'organismo gli anticorpi contro il virus Hiv, responsabile dell'Aids (la sindrome da immunodeficienza acquisita, di cui purtroppo non si è ancora trovata la cura).
Viene effettuata all'inizio della gravidanza.

POSSIBILI RISULTATI:

POSITIVO segnala la presenza degli anticorpi contro il virus Hiv, ovvero uno stato di sieropositivita.
NEGATIVO non c'è stato alcun contatto con il virus.

ALFAFETOPROTEINA

L'alfafetoproteina, che è una sostanza prodotta dal feto a partire dalle primissime settimane di gravidanza, è presente nel sangue materno in maggiori concentrazioni, rispetto alla norma, qualora il bambino sia affetto da spina bifida (si tratta di una malattia che causa una mancata chiusura, a vari livelli, della colonna vertebrale).
Per questo motivo l'esame, peraltro molto discusso perché in realtà non troppo attendibile (infatti, ci sono casi in cui l'alfafetoproteina risulta alta ma il feto di fatto non ha problemi), viene considerato di una certa utilità per avere una prima indicazione sull'opportunità di sottoporsi ad amniocentesi (prelievo del liquido amniotico che consente di valutare lo stato di salute del feto).
Va effettuato nel quarto mese di gravidanza.

I RISULTATI:
Viene fornito, a seconda del singolo caso, un numero indicatore della probabilità che il feto sia affetto da spina bifida.
Se le probabilità sono alte può essere consigliabile sottoporsi ad amniocentesi, con cui si preleva il liquido amniotico per escludere anomalie cromosomiche.

TRI-TEST

Il tri-test è così chiamato perché comprende la misurazione dell'alfafetoproteina e di altri particolari ormoni (ormone gonadotropo ed estriolo) che la placenta produce in misura diversa dal normale quando il feto è colpito da sindrome di Down.
Come l'alfafetoproteina è un esame discusso per la sua scarsa attendibilità: può infatti produrre falsi positivi e falsi negativi.
Va effettuato nel quarto mese di gravidanza.

I RISULTATI:
Viene indicato, a seconda del singolo caso, il numero di probabilità che il feto sia affetto da sindrome di Down.
Se le probabilità sono alte può essere consigliabile sottoporsi ad amniocentesi (prelievo del liquido amniotico).


L'emoglobina, contenuta nei globuli rossi, in condizioni normali non deve essere presente nelle urine.
VALORE NORMALE: assente.

La presenza di emoglobina nelle urine si riscontra in caso di:
infarto renale
assunzione di farmaci contenenti fenacetina
assunzione di farmaci contenenti chinino
assunzione di farmaci contenenti arsenico
ustioni
anemia emolitica
malaria.

GLI ENZIMI

Questo esame serve a ricercare la presenza di due particolari enzimi, Ldh (lattico-deidrogenasi) e Lap (L-alanina-aminopeptidiasi), normalmente contenuti nel sangue e assenti nelle urine.

Questo esame fornisce ulteriori indicazioni sulla funzionalità dei reni.
VALORE NORMALE: assenti.
La presenza di Ldh si riscontra in seguito a manovre invasive condotte sulle vie urinarie (per esempio, cistoscopia), oppure può essere il segnale di:
glomerulonefrite
nefropatia diabetica
infarto renale
tumore della vescica
tumore della prostata
tumore del rene.
La presenza dell'enzima Lap nelle urine può essere il segnale di:
infiammazioni a carico del rene
tumore del rene.

I CORPI CHETONICI

I corpi chetonici sono sostanze che derivano dalla degradazione degli acidi grassi. La loro presenza nelle urine può segnalare un cattivo utilizzo da parte dell'organismo degli zuccheri e dei grassi, che può essere dovuto a varie alterazioni a carico dell'organismo.
VALORE NORMALE: assenti.

La presenza di corpi chetonici nelle urine si riscontra in caso di:
diabete insulino-dipendente scompensato
digiuno prolungato
malattie caratterizzate da febbre e vomito
intolleranza agli zuccheri
alcolismo cronico
tireotossicosi
cachessia
dieta troppo ricca di grassi (per esempio di burro o panna)
sforzi fisici prolungati
esposizione al freddo
vomito gravidico

I nitriti
I nitriti sono sostanze che si formano nelle urine quando le vie urinarie (reni, ureteri, vescica, uretra) diventano sede di un'infezione causata da batteri, tra cui escherichia coli, stafilococco, enterococco, pseudomonas.
VALORI NORMALI: negativo.

La positività segnala un'infezione delle vie urinarie causata da uno dei batteri sopracitati.
La negatività non esclude automaticamente la presenza di un'infezione, perché esistono infezioni causate da batteri diversi da quelli menzionati che non determinano la presenza di nitriti.

L'UROBILINOGENO

L'urobilinogeno è un prodotto di trasformazione della bilirubina che viene normalmente eliminato con l'urina in minime tracce. Quando è presente in quantità superiori alla norma, le urine assumono una caratteristica colorazione marrone.
VALORE NORMALE: 0,5-2,5 milligrammi.

L'eventuale assenza di urobilinogeno è il segnale di una severa alterazione della funzionalità epatica.
Un aumento si riscontra in caso di:
anemia emolitica
epatite virale
cirrosi
tumore del fegato.

LA BILIRUBINA

La bilirubina proviene dalla distruzione dell'emoglobina ed è prodotta dal fegato. La sua presenza eccessiva nelle urine conferisce una caratteristica colorazione marrone e la formazione di una schiuma gialla.
VALORI NORMALI: 0,02 milligrammi per 100 millilitri di urina.

Un aumento rispetto ai valori normali può essere il segnale di:
cirrosi epatica
epatite virale
epatite tossica
epatite da assunzione di farmaci nocivi per il fegato.

IL SEDIMENTO

Il sedimento è l'insieme dei corpuscoli contenuti nelle urine. Viene ottenuto mediante centrifugazione delle urine stesse.

Nel sedimento sono normalmente presenti, anche se in minime quantità, i seguenti elementi: eritrociti (globuli rossi), leucociti (globuli bianchi), cellule epiteliali, cilindri, cristalli e batteri.



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I LEUCOCITI (GLOBULI BIANCHI)
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VALORI NORMALI: 4-8.

Un aumento dei leucociti può essere segnale di:
cistite acuta
prostatite
uretrite
calcoli renali
pielonefrite.



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GLI EOSINOFILI (UN TIPO DI LEUCOCITA)
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VALORI NORMALI: assenti.

L'eventuale presenza di eosinofili può essere il segnale di:
nefrite acuta
glomerulonefrite
pielonefrite
ostruzione delle vie urinarie
prostatite
tumore della vescica.



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GLI ERITROCITI GLOBULI ROSSI
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VALORI NORMALI: 20.000-1.000.000.

Un aumento degli eritrociti può essere conseguente all'assunzione di particolari farmaci, quali salicilati, atropina, sulfamidici, anticoagulanti).
Potrebbe anche essere il segnale di:
cistite
uretrite
prostatite
ipertrofia prostatica
calcoli renali
cirrosi epatica
porpora
tumore del rene
rene policistico.



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LE CELLULE EPITELIALI
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Le cellule epiteliali provengono dallo sfaldamento delle vecchie cellule del tessuto di rivestimento della vescica e dell'uretra (canale che mette in comunicazione la vescica con l'esterno).
VALORI NORMALI: poche unità.

Un'eventuale presenza significativa di cellule di sfaldamento può essere conseguenza di:
applicazione di catetere uretrale (attraverso l'uretra)
massaggio prostatico.



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I CILINDRI
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Sono elementi che prendono origine dai reni, e sono costituiti, a seconda del tipo, da globuli rossi, globuli bianchi, cellule epiteliali. In base alle loro costituenti vengono suddivisi in: jalini, granulosi, eritrocitari, leucocitari, cerei, pigmentati, epiteliali.

La presenza di ciascun tipo di cilindri può segnalare l'esistenza di un particolare problema.
Cilindri jalini: in genere non hanno alcun significato clinico. Si riscontrano in seguito a un anestesia generale, dopo un intenso sforzo fisico, in caso di malattie febbrili. Solo se sono molto numerosi (eventualità che viene segnalata nel referto) possono essere la spia di nefrite (infezione del rene).
Cilindri granulosi: sono costituiti da cellule di disfacimento provenienti dai reni. La loro presenza può essere segnale di nefropatia (alterazione dell'attività dei reni) se è associata alla presenza nelle urine di proteine.
Cilindri eritrocitari: sono costituiti da globuli rossi (eritrociti) e la loro presenza può segnalare una nefrite (infezione a carico del rene).
Cilindri leucocitari: sono costituiti da globuli bianchi (leucociti) e la loro presenza può segnalare una pielonefrite (si tratta di un'infezione che interessa i reni e gli ureteri, che sono i canali che collegano i reni alla vescica).
Cilindri cerei: sono costituiti da vari elementi che li rendono di consistenza densa e omogenea. La loro presenza può essere il segnale di una seria alterazione a carico dei reni.
Cilindri pigmentati: sono costituiti principalmente da emoglobina e pigmenti biliari. La loro presenza nelle urine può essere il segnale di emolisi (rottura della membrana dei globuli rossi) oppure di alterazione della funzionalità del fegato.
Cilindri epiteliali: sono costituiti principalmente dalle cellule di sfaldamento dell'epitelio. La loro presenza nelle urine può essere il segnale di glomerulonefrite (infezione a carico del glomerulo, che è l'insieme di vasi capillari raggomitolati e avvolti in una capsula che ha la funzione di filtrare l'urina).



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I CRISTALLI
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I cristalli sono elementi normalmente presenti nelle urine anche in assenza di particolari problemi. I più comuni, che non segnalano una malattia, sono:
fosfati amorfi
fosfati tripli
biurato di ammonio
fosfato di calcio
carbonato di calcio
cristalli di acido urico
urati amorfi
ossalato di calcio.

La loro eventuale presenza, indicata nel referto, non segnala nulla di particolare. I cristalli presenti in stati patologici sono invece quelli elencati.
Cistina: può segnalare la sindrome di De Toni-Fanconi-Debrè (è una particolare malattia dei reni) oppure di cistinuria (malattia ereditaria che porta alla formazione di calcoli renali).
Leucina: può segnalare la presenza di un'insufficienza epatica.
Tirosina: può segnalare la presenza di un'insufficienza epatica.
Cristalli di sulfadiazina: la loro presenza è in relazione con l'assunzione di sulfamidici.



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I BATTERI
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In condizioni normali l'urina è sterile. I batteri possono essere individuati nelle urine, durante l'esame del sedimento, qualora sia in atto un'infezione delle vie urinarie o dell'apparato genitale.

Di seguito sono indicati i germi patogeni (infettanti) di più frequente riscontro.
Neisseria gonorhoeae: batterio responsabile della gonorrea, una malattia a trasmissione sessuale.
Pseudomonas aeruginosa: batterio responsabile di cistiti e uretriti.
Escherichia coli: batterio responsabile dell'80 per cento delle cistiti.
Proteus: batterio responsabile anche di infezioni delle vie urinarie.
Stafilococco: batterio responsabile di infezioni urogenitali.



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L'URINOCOLTURA
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L'urinocoltura è l'esame volto a individuare la quantità totale di germi pericolosi eventualmente presenti nelle urine. Si tratta di un'analisi che consente sia di diagnosticare con certezza un'infezione delle vie urinarie o a carico dell'apparato genitale sia di individuare il tipo di germe che ne ha causato la comparsa.

In base all'esito dell'urinocoltura gli operatori compilano l'antibiogramma, ossia indicano, in calce al referto, i tipi di antibiotici che si rivelano più efficaci per sconfiggere il germe individuato.
L'urinocoltura può non essere eseguita qualora dall'analisi dei batteri presenti nel sedimento urinario sia già emersa la presenza di batteri patogeni che provocano la cistite: questo dato è infatti sufficiente per fare una diagnosi e non richiede ulteriori accertamenti, soprattutto se a esso si associano i sintomi tipici della cistite (bruciore durante la minzione e stimolo frequente a urinare).
A differenza della ricerca dei batteri nel sedimento urinario, che talora dà esiti negativi anche se di fatto i batteri patogeni sono presenti, l'urinocoltura fornisce sempre risultati attendibili.
VALORI NORMALI: inferiore a 100 batteri per millilitro di urina.
Un aumento rispetto ai valori normali sta a significare che l'urina è infetta, cioè contiene una quantità di germi aggressivi nei confronti delle vie urinarie (reni, ureteri, vescica, uretra). I germi pericolosi che si riscontrano più di frequente sono i seguenti.
Escherichia coli: batterio responsabile dell'80 per cento delle cistiti.
Proteus: batterio responsabile anche di infezioni delle vie urinarie.
Stafilococco: batterio responsabile di infezioni urogenitali.
Enterococco: batterio responsabile di infezioni delle vie urinarie.
Klebsiella: batterio responsabile di infezioni delle vie urinarie.
Candida albicans: miceto (fungo) che si riscontra con frequenza nell'urina delle persone indebolite, colpite da diabete o immunodepresse a causa di particolari malattie, quali per esempio l'Aids.
Trichomonas vaginalis: parassita responsabile di infezioni genitali femminili.

Fonte: La redazione