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Oncologia (Comunicato stampa - 2016-09-27 11:23:24)

Melanoma oculare trattato con adroterapia ora anche in Italia

La protonterapia è una valida alternativa agli interventi chirurgici demolitivi che prevedono l’asportazione degli organi colpiti dal tumore.

L’adroterapia è efficace anche nel trattamento del melanoma oculare, un grave tumore che rappresenta il 90% di tutte le neoplasie oculari. Al CNAO, Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia, sono stati trattati tre pazienti italiani, due donne e un uomo di età media di 65 anni. Fino ad oggi in Italia un numero limitato di pazienti poteva essere trattato a Catania presso i Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN, ma la maggior parte dei pazienti italiani era indirizza all’estero, ad esempio presso il centro di protonterapia di Nizza. Da oggi anche per questa patologia il CNAO si conferma un punto di riferimento.

Erminio Borloni, presidente di Fondazione CNAO dichiara: “Finalmente i pazienti italiani non dovranno più rivolgersi ai centri esteri ma possono contare su un centro all’avanguardia che, unico in Italia, è oggi in grado di garantire un trattamento anche per questa patologia”.

Questo risultato nasce dalla collaborazione tra CNAO e il Politecnico di Milano, l’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) di Pavia e l’Ospedale Galliera di Genova.

“Questi tumori hanno caratteristiche specifiche quali le dimensioni molto piccole del volume bersaglio (spesso pochi millimetri), la posizione molto superficiale (tipicamente compresa tra 0 e 3 cm di profondità) e la necessità di garantire una completa fissazione dello sguardo da parte del paziente, al fine di preservare dall’irraggiamento le strutture critiche poste in prossimità del tumore.” Precisa Mario Ciocca, responsabile Fisica Medica della Fondazione CNAO “Per questo motivo abbiamo definito un metodo di trattamento adatto alle caratteristiche del nostro acceleratore di particelle, grazie al prezioso contributo del Politecnico di Milano e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Pavia”.

I pazienti trattati sono stati inoltre seguiti dal punto di vista clinico-diagnostico in collaborazione con il dott. Carlo Mosci, direttore dell’Oculistica oncologica dell’Ospedale Galliera di Genova, che osserva: “Nel mondo la protonterapia è utilizzata per il trattamento del melanoma oculare da più di 30 anni; personalmente ho trattato dal 1991 oltre 1000 casi di pazienti con melanoma dell'occhio con i protoni con la diretta collaborazione con il Centre Lacassagne di Nizza. Forti di questa esperienza maturata a livello internazionale e grazie al grande lavoro multidisciplinare portato avanti con il CNAO, oggi siamo in grado di effettuare la radioterapia con protoni per i tumori dell'occhio nel nostro Paese con un evidente sviluppo nella tecnica di trattamento. Tutto ciò rappresenta continuità nel rinnovamento a beneficio delle persone malate”.

Maria Rosaria Fiore, medico radioterapista della Fondazione CNAO: “La protonterapia rappresenta una valida alternativa a trattamenti chirurgici demolitivi. Questa particolare tecnica di radioterapia ha guadagnato un largo consenso nella comunità scientifica poiché è stato dimostrato che i risultati della sopravvivenza libera da malattia e della sopravvivenza globale, ottenuti con l’utilizzo dei protoni, sono sovrapponibili a quelli ottenuti con l’enucleazione ma ha il vantaggio di garantire la conservazione dell’organo e, nella maggior parte dei casi, la conservazione della capacità visiva residua dell’occhio coinvolto dalla neoplasia.”

Melanoma oculare: trattamenti
Il melanoma oculare può essere trattato con la chirurgia, che generalmente comporta l’enucleazione dell’occhio, o con la radioterapia.
La radioterapia può essere o a contatto (brachiterapia), mediante l’applicazione con intervento chirurgico di placche di Rutenio o placche di Iodio, o dall’esterno (teleterapia) mediante adroterapia con protoni (protonterapia).
La caratteristica principale della protonterapia, oltre alla quasi assoluta precisione balistica, è la possibilità, per definire il piano di terapia, di ricostruire a computer la situazione anatomica del tumore nell’occhio.

Adroterapia con protoni e radioterapia: indicazioni al trattamento più idoneo
Le indicazioni al trattamento variano a seconda delle dimensioni e della localizzazione del tumore. La radioterapia con protoni accelerati può in teoria trattare tumori di qualsiasi dimensione grazie alle sue possibilità conformazionali e dosimetriche. Viene indicata per tumori del polo posteriore e a tumori di media-grande dimensione con volume non superiore al 40% del volume dell’occhio.
L’adroterapia con protoni è anche utilizzata efficacemente per i tumori del corpo ciliare e dell’iride (in questo caso onde evitare l’asportazione chirurgica che porterebbe alla fotofobia).
La radioterapia con placche radioattive (RUTENIO 106 O IODIO 125) viene invece indicata per i tumori di media dimensione della zona equatoriale –periferica dell’occhio. Le placche di rutenio possono trattare tumori con spessore non superiore a 5-6 mm e diametro non superiore a 16 mm; le placche di iodio arrivano a trattare tumori fino a 7-8 mm di spessore e con diametro non superiore a 16 mm. Infine, la radioterapia stereotassica con gamma-knife viene utilizzata solo in casi particolari di tumori al polo posteriore.

I tumori oculari
I tumori oculari rappresentano l’1-2% delle neoplasie, sono pertanto una patologia rara. Nell’adulto il melanoma intraoculare rappresenta il 90% di tutte le neoplasie oculari. L’incidenza è calcolata essere di 6-7 casi per milione di abitanti (in Italia circa 350-400 nuovi casi ogni anno). In USA 2200, in Europa l’incidenza è di 5,1 casi per milione di abitanti.

CNAO, Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica è una fondazione privata senza scopo di lucro istituita dal Ministero della Salute nel 2001 con sede a Pavia. Entrato in attività nel settembre del 2011, è l’unico centro italiano e il sesto nel mondo in grado di effettuare l’adroterapia sia con protoni che con ioni carbonio, un trattamento avanzato per la cura dei tumori non operabili e resistenti alla radioterapia con i raggi X.

Fonte: Fondazione Cnao