MedicinaOltre.com PATOLOGIE    DIZIONARIO MEDICO     CONTATTI     PUBBLICITA'    CREDITS     HOME 
MedicinaOltre - guida pratica per la famiglia
TUTTI GLI ARTICOLI:
RICERCA SU TUTTO IL SITO:

RICERCA ARTICOLI







Medicina di base (Comunicato stampa - 2016-01-14 11:17:20)

Individuata una possibile strategia terapeutica per la sindrome di Duncan

Un team di ricerca internazionale ha individuato una possibile strategia terapeutica per la cura della sindrome di Duncan, malattia genetica che si manifesta con una mononucleosi infettiva fulminante scatenata da un virus molto diffuso della famiglia degli herpes. La ricerca è stata sostenuta dalla Fondazione Telethon.

Un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto per la prima volta una possibile strategia terapeutica per una malattia genetica rara nota con il nome di sindrome di Duncan. Questa sindrome, generalmente asintomatica, si manifesta con una mononucleosi infettiva fulminante scatenata dal diffuso virus di Epstein-Barr (EBV), appartenente alla famiglia degli herpes virus.
I ricercatori, in particolare, hanno individuato un nuovo bersaglio molecolare dal nome ”DGKa” e hanno dimostrato in modelli animali che attraverso l’inibizione della sua attività è possibile bloccare la malattia. Obiettivo futuro sarà sviluppare nuovi farmaci la cui efficacia potrà essere valutata in studi pre-clinici per avviare studi clinici di fase 1.
Lo studio reso possibile grazie a un finanziamento della Fondazione Telethon è stato coordinato da Andrea Graziani, professore di biochimica all’Università Vita-Salute San Raffaele e già professore presso l’Università del Piemonte Orientale, in collaborazione con l’Uniformed Services University of the Health Sciences, Bethesda e il St. Jude Children’s Research Hospital, Memphis, East Lansing, e con il contributo dell’Università degli Studi di Siena e del National Institutes of Health, Bethesda.
Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista scientifica Science Translational Medicine.

Link da vedere: vedi Patologia della sindrome di Duncan - sindrome linfoproliferativa

Fonte: SEC Relazioni Pubbliche e Istituzionali srl