MedicinaOltre.com PATOLOGIE    DIZIONARIO MEDICO     CONTATTI     PUBBLICITA'    CREDITS     HOME 
MedicinaOltre - guida pratica per la famiglia
TUTTI GLI ARTICOLI:
RICERCA SU TUTTO IL SITO:

RICERCA ARTICOLI







Chirurgia (Comunicati stampa - 2012-11-21 16:41:20)

Trapianti in Italia: aumento dei donatori, calo delle opposizioni

In diminuzione le liste d’attesa. Il Report 2011 realizzato dal Centro Nazionale Trapianti conferma nel complesso una buona attività di donazione e trapianto d’organo nel nostro Paese.


Italiani, ai primi posti in UE per donazioni d’organo
L’Italia passa dal terzo al secondo posto, dopo la Spagna, per numero di donatori d’organo, superiori del 25% rispetto alla media europea. Nel nostro paese i donatori sono 21,7 per milione di abitanti, preceduto solo dalla Spagna con 29,2 donatori e dalla Francia con 22,8 seguiti dalla Germani con 15,8 e dal Regno Unito con soli 10,4 donatori. Il numero complessivo dei donatori (1309 contro i 1301 del 2010) ha fatto registrare una crescita dello 0,6% trend stabilizzatosi nel secondo trimestre dell’anno con un incremento relativo del 9,7%.
È la Toscana la regione con il più elevato tasso di donazione che cresce anche in Veneto, Marche e Liguria. Stabili i dati in Lombardia, Toscana e Puglia mentre un calo si registra in Emilia e in Piemonte.
Il numero assoluto degli accertamenti di morte con standard neurologico è stato di 2257 in leggera flessione rispetto al valore di 2289 registrato nel 2010. Il dato nazionale è pari a 37,4 per milione di abitanti con differenze tra Centro-Nord (42,7 donatori) e Centro-Sud (30,7 donatori).

Meno opposizioni
Forte diminuzione delle opposizioni rispetto al numero registrato degli accertamenti di morte con standard neurologico: 28,3% con una contrazione del 3,2%. Nel secondo semestre del 2011 la percentuale di opposizioni è scesa al 25,8%. Anche in questo caso l’Italia si posiziona al secondo posto dopo la Spagna.
Il numero di donatori utilizzati è stato di 1113 contro i 1095 del 2010 con un aumento percentuale di 1,6%, l’incremento è a macchia di leopardo sul territorio nazionale. La regione con il maggior incremento è la Sardegna seguita da Liguria e Toscana. Trend in salita anche per Calabria, Veneto, Campania, Umbria e Sicilia.
Incremento dei pazienti trapiantati, 2940, 64 in più rispetto al 2010.

In crescita i trapianti
Aumentato anche il numero di organi trapiantati, pari a 3135 contro i 3068 dell’anno precedente. In crescita il numero dei trapianti di rene (1539 vs 1512), di fegato (1017 vs 1002), di cuore (276 vs 273), di polmone (119 vs 107), di pancreas (58 vs 47).
Un dato significativo è l’aumento del 13% del numero dei trapianti di rene da vivente, diminuiti invece i trapianti di intestino e multiviscerali da 6 a 4. Altrettanto significativa la polarizzazione di genere tra donatori e riceventi: il 69% dei donatori è donna contro il 31% dei maschi. Il 36% dei reni trapiantati da donatore vivente è donato dalla madre al figlio, il 29% dalla moglie al marito.

Diminuisce l’attesa
Flessione significativa, -7,44%, per le liste d’attesa. Il totale dei pazienti in attesa di trapianto nel 2011 è stato pari a 8783, 706 pazienti in meno rispetto al 2010. Dei pazienti iscritti in lista 6594 attendono un trapianto di rene (tempo medio d’attesa di 3,04 anni), 1000 attendono il trapianto di fegato (tempo medio d’attesa 2,17 anni), 733 un trapianto di cuore (attesa media 2,57 anni), 238 un trapianto di pancreas (attesa media 3,68 anni), 382 un trapianto di polmone (tempo medio d’attesa pari a 2,16 anni).
La percentuale di decessi per i pazienti in lista d’attesa è dell’1,87% per il trapianto di rene, del 7,16% per il trapianto di fegato, dell’8,22% per il cuore, del 10,2% per il polmone, dello 0,98% per il trapianto di pancreas.

Pool position per cornee, cellule e tessuti
L’Italia resta il primo paese europeo per donazione di cornee: 7246 donatori nel 2011 rispetto ai 6742 del 2010 con un incremento dell’8%. In crescita anche le donazioni di osso (+18%). Secondo i dati del Registro europeo European Registry of Competent Authorities for tissues and cells (Eurocet), gestito dal Centro Nazionale Trapianti, l’Italia è in prima posizione anche per le donazioni di cellule e tessuti. In crescita pure il numero di iscritti al Registro donatori di staminali emopoietiche: nel 2011 11585 i cittadini italiani iscritti.

Sicurezza, donazioni e sopravvivenza: l’eccellenza italiana nei trapianti
LEI DIRIGE IL CNT DA DIVERSI ANNI. COME SI È EVOLUTO LO SCENARIO DEI TRAPIANTI NEL NOSTRO PAESE?
Da quando è stato istituito il Centro Nazionale Trapianti ed è stata formalizzata l’attuale Rete trapiantologica (in seguito all’emanazione della Legge 1° aprile n. 91/1999), il sistema trapianti è indubbiamente cresciuto sotto diversi aspetti.
Innanzitutto, è migliorata l’organizzazione complessiva in termini di qualità e sicurezza delle procedure; di tracciabilità degli organi, tessuti e cellule impiegati a scopo di trapianto; di formazione del personale sanitario coinvolto nel processo di donazione-trapianto e di trasparenza dei risultati raggiunti. L’Italia è, infatti, l’unico Paese in Europa a pubblicare i dati relativi all’attività svolta da ogni singolo centro trapianti e, per questo, possiamo dire che il sistema dei trapianti è stato il precursore nell’introdurre criteri valutativi e di benchmarking all’interno del Sistema Sanitario Nazionale.
In secondo luogo, grazie all’azione di coordinamento nazionale, sono state introdotte una serie di linee-guida e protocolli specifici per uniformare l’attività di donazione e trapianto su tutto il territorio nazionale, assicurando ai cittadini, seppur in un ambito di sanità federale, standard minimi condivisi.
Sul fronte dei numeri delle donazioni e dei trapianti eseguiti negli ultimi 12 anni, l’azione del Centro Nazionale Trapianti è stata indirizzata a garantire, da un lato, una certa stabilità degli interventi eseguiti e, dall’altro, uno sforzo continuo per rispondere in modo sempre più efficace alle richieste dei pazienti iscritti in lista.
In ultimo, grazie alla sinergia tra il Ministero della Salute, il CNT e le Associazioni di settore, che ogni anno promuovono campagne d’informazione e sensibilizzazione sulla donazione e il trapianto, si è rafforzata nel nostro Paese la cultura del dono quale gesto di solidarietà civile. Un punto, questo, cruciale perché senza una donazione non ci sarebbe il trapianto.

QUANDO SI PARLA DI TRAPIANTI È INDISPENSABILE RIFERIRSI ALLA SICUREZZA, ALLA SOPRAVVIVENZA DEL PAZIENTE E AL SUO REINSERIMENTO NELLA NORMALE VITA SOCIALE. COM'È LA SITUAZIONE DEI TRAPIANTATI ITALIANI IN TAL SENSO?
L’ultima analisi dei dati relativi alla qualità dei trapianti d’organo e della sopravvivenza del paziente nel periodo 2000-2009 dimostrano come l’Italia abbia raggiunto dei risultati del tutto paragonabili a quelli dei principali paesi europei, confermando anche l’elevata efficienza dei Centri trapianto.
Ad esempio, ad un anno dal trapianto di fegato la sopravvivenza dell’organo è pari all’ 81.6% e quella del paziente all’86%. Le percentuali più alte sono rispettivamente registrate per il trapianto di rene: 91.9% e 97.2%. Quelle relative al cuore sono l'83,5% nella sopravvivenza dell’organo ad un anno dal trapianto e l'84,0% nella sopravvivenza ad un anno del paziente (casistica globale, sopravvivenza pazienti adulti e pediatrici).
Sono ottimi anche i dati relativi al reinserimento dei pazienti trapiantati nella vita sociale. In particolare, la percentuale dei pazienti italiani sottoposti a trapianto che lavorano o sono nelle condizioni di farlo, e quindi sono stati pienamente reinseriti nella normale attività sociale, risulta essere pari al 90,3% per il trapianto di cuore, 78,2% per il trapianto di fegato e 89,8% per il trapianto di rene.

Intervista a Alessandro Nanni Costa, Direttore Centro Nazionale Trapianti (CNT)

Fonte: Pro Format Comunicazione – Ufficio stampa