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Pediatria (Articoli - 2012-07-06 09:39:13)

I bambini che nascono in primavera ed estate sono a rischio celiachia

I bimbi nati in primavera ed estate sono maggiormente esposti al rischio celiachia dei figli del freddo. La scoperta porta la firma del Massachussets General Hospital For Children di Boston (USA) ed è stata confermata da uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Epidemiology & Community Health a cura dell’Università di Umea (Svezia). Lavorando su un database di 2.000 bambini i ricercatori svedesi hanno dimostrato che il rischio celiachia era più elevato per i nati nei mesi caldi. La celiachia sarebbe quindi correlata a cause ambientali che variano nel corso dell’anno, ipotesi confermata dai ricercatori USA: i bimbi vengono svezzati intorno ai 6 mesi, momento che per i nati d’estate cade d’inverno quando c’è maggiore diffusione di microbi e virus che indeboliscono le difese.

Chi soffre di celiachia, soprattutto se diagnosticata in età adulta, va spesso incontro ad alterazioni nel metabolismo del calcio che possono causare osteopenia – ovvero riduzione della massa ossea – e addirittura osteoporosi nel 35%-85% dei casi. L’intolleranza al glutine impedisce al corpo di assorbire gli alimenti, compresi vitamina D e calcio essenziali per le ossa e induce uno stato infiammatorio permanente che aggrava il quadro clinico generale. Riconoscere la celiachia nel bambino è essenziale per prevenire problemi in età adulta.

CHE COSA E' LA CELIACHIA
La celiachia è una malattia autoimmune causata da intolleranza al glutine - proteina contenuta in molti cereali come frumento, segale, farro e orzo – che induce nell’intestino un’infiammazione cronica. I sintomi sono vari e spesso non si manifestano per anni rendendo difficile la diagnosi. I casi sono in continuo aumento: per questo gli esperti sono portati ad individuare, fra le cause, una maggiore sensibilizzazione dell’organismo a differenti fattori ambientali.

PROTEGGERE LE OSSA FIN DA PICCOLI
Una ricerca della Clinica Pediatrica dell’Università di Trieste ha dimostrato che il problema osteopenia non va sottovalutato nemmeno nei bambini. La buona notizia è che la situazione è risolvibile e reversibile: se il bambino celiaco segue una dieta priva di glutine, sia il metabolismo che la mineralizzazione ossea tornano a livelli normali in 6-12 mesi. Gli esperti consigliano quindi di non tormentare i piccoli pazienti con esami e controlli, concentrandosi invece sull’alimentazione.
“L’esclusione totale e permanente dei cereali contenenti glutine è l’unica terapia attualmente disponibile per la malattia celiaca – afferma Paola Signorelli. – Il rispetto della dieta è indispensabile per ottenere la remissione dei sintomi e far sì che l’intestino riacquisti la normale morfologia e funzione assorbente; è inoltre determinante per prevenire possibili complicanze connesse con i deficit nutrizionali o lo stato di infiammazione cronica del sistema immunitario intestinale” continua l’esperta.




I CONSIGLI PRATICI DELLA NUTRIZIONISTA
“Osservare una dieta gluten free è essenziale quanto difficile – spiega Paola Signorelli – perché il glutine si può trovare in molti prodotti che apparentemente non contengono cereali: basti pensare alle panature di alcuni surgelati. Il celiaco può invece consumare in tranquillità carne, formaggi, frutta, latte e derivati, legumi e verdure, grano saraceno, miglio, mais, oli di oliva, arachide, girasole e mais, pesce, polenta, patate, riso, sesamo, soia, tapioca e uova. Leggere le etichette e conoscere l’esatta composizione dei prodotti risolve tutti i dubbi”.
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A cura di Valeria Tagni, consulenza della dottoressa Paola Signorelli, medico nutrizionista specialista in medicina preventiva-antiaging a Milano

Fonte: Ufficio Stampa Orthopedika