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Medicina di base (Comunicati stampa - 2012-05-02 15:20:22)

Ipertensione, il nuovo farmaco Sevitrex® sarà presto disponibile anche in Italia

Nel corso del 22° Congresso della Società Europea di Ipertensione, appena concluso a Londra, Daiichi Sankyo ha presentato gli ultimi dati di tre studi clinici sul nuovo farmaco per il trattamento dell’ipertensione Sevitrex®, associazione precostituita di tre principi attivi: olmesartan, amlodipina e idroclorotiazide (O/A/H). Le nuove evidenze scientifiche costituiscono una risposta efficace ad una delle questioni emergenti per la cura dell’ipertensione: la bassa quota di pazienti che raggiungono i target di controllo pressorio ottimale, nonostante l’ampia disponibilità di farmaci antipertensivi.

“Questi ultimi risultati clinici – ha sottolineato il prof. Massimo Volpe, docente di cardiologia all’Università La Sapienza e presidente della Società Italiana di Ipertensione Arteriosa – forniscono ulteriori prove dei benefici terapeutici per i pazienti ipertesi derivanti dall’impiego della combinazione triplice. L’abbassamento appropriato della pressione arteriosa infatti è essenziale per ridurre il rischio cardiovascolare nei pazienti ipertesi. I nuovi dati mostrano che la terapia con l’associazione triplice consente un’efficace riduzione della pressione, migliorando la capacità di gestione ad ampio spettro dell’ipertensione”.

Il primo dei tre studi clinici è stato presentato dal prof. Reinhold Kreutz, direttore dell’Istituto di Farmacologia e Tossicologia Clinica di Berlino. Si tratta di un lavoro di 10 settimane, che mostra come un numero significativamente maggiore di pazienti con ipertensione da moderata a severa, trattati con l’associazione triplice O/A/H, abbia raggiunto livelli normali o limite di pressione arteriosa (120/80-<140/90 mmHg), rispetto ai pazienti trattati con associazione doppia
olmesartan/amlodipina (O/A). Entrambi i regimi terapeutici sono stati ben tollerati, non evidenziando nessuna criticità in termini di sicurezza. Questi risultati indicano chiaramente che la combinazione triplice precostituita è il successivo passo razionale per il trattamento dell’ipertensione, in particolare in quei pazienti che non rispondono alla combinazione doppia (olmesartan+amlodipina).

Un secondo studio di 32 settimane del prof. Lars-Christian Rump ha evidenziato come i pazienti con ipertensione da moderata a severa, che non hanno raggiunto i livelli di pressione arteriosa ottimale (<140/90 mmHg o <130/80 mmHg per pazienti con diabete e malattie renali o cardiovascolari croniche), con un dosaggio O/A/H di 40/10/12.5 mg, hanno ottenuto un netto miglioramento dei valori pressori al controllo ambulatoriale nelle 24 ore, aumentando il dosaggio O/A/H a 40/10/25 mg. Entrambi i dosaggi sono stati ben tollerati. I risultati di questo studio evidenziano la flessibilità delle combinazioni O/A/H nei pazienti che non rispondano al trattamento praticato, consentendo una personalizzazione dei dosaggi delle associazioni fisse.
Il terzo studio, presentato dal prof. Massimo Volpe, ha analizzato i cambiamenti della pressione sistolica in pazienti con ipertensione da moderata a severa, in seguito ad un trattamento con associazione triplice O/A/H per 54 settimane. L’analisi ha mostrato che il trattamento O/A/H in aperto a lungo termine è efficace e riduce la pressione sistolica di quasi tutti i pazienti al di sotto del valore di 140 mmHg.

Questi ultimi dati clinici vanno ad ampliare i risultati dello studio TRINITY, già pubblicato nel 2010, secondo cui l’abbassamento della pressione arteriosa e la percentuale di pazienti con ipertensione da moderata a severa che raggiungono il target pressorio attualmente raccomandato è più elevata con il trattamento in associazione triplice O/A/H, rispetto alla combinazione doppia dei singoli principi attivi, indipendentemente da genere, età, razza e severità dell’ipertensione.

Insieme alla diffusione degli ultimi dati clinici, Daiichi Sankyo ha lanciato il nuovo sito Web sull’ipertensione www.hypertensioncare.eu, che nasce per fornire informazioni e supporto adeguato ai pazienti.
Il nuovo sito, che sviluppa il precedente progetto Web Daiichi Sankyo per i medici, lanciato lo scorso anno in Europa e disponibile anche in versione italiana a fine Maggio, offre agli stessi medici l’opportunità di guidare i loro pazienti attraverso il complesso mondo dell’ipertensione con un linguaggio semplice e un percorso conoscitivo alla portata di tutti, ed in ultima analisi a migliorare l’aderenza alla terapia. Il sito nasce anche da una ricerca del 2011 (Manhattan Research, Taking the Pulse Europe study), secondo cui più della metà dei medici in Europa raccomanda ai propri pazienti di consultare siti internet dedicati alla salute. Uno studio del 2008 (Vrijens et al. su BMJ) mostra che a un anno dall’avvio solo il 50% dei pazienti è ancora aderente alla terapia.
“Il sito web testimonia il continuo impegno di Daiichi Sankyo nell’ascolto delle richieste di pazienti e medici, ai quali offre strumenti e servizi a valore aggiunto per gestire al meglio l’ipertensione”, ha dichiarato Reinhard Bauer, CEO di Daiichi Sankyo Europa.


Sevitrex® è l’associazione fissa di tre dei più diffusi principi attivi somministrati ai pazienti per il trattamento dell’ipertensione arteriosa:
· olmesartan medoxomil (OLM) – un sartano che inibisce l’azione dell’angiotensina-II, bloccandone il recettore
· amlodipina (AML) – un calcio antagonista
· idroclorotiazide (HCTZ) – un diuretico.
Sevitrex® è indicato come terapia sostitutiva in quei pazienti adulti la cui pressione sia adeguatamente controllata con la combinazione di olmesartan medoxomil, amlodipina e idroclorotiazide, assunti come associazione doppia (olmesartan medoxomil e amlodipina o olmesartan medoxomil e idroclorotiazide) e come singolo principio attivo (idroclorotiazide o amlodipina).

Fonte: Ketchum Pleon Rome Office