MedicinaOltre.com PATOLOGIE    DIZIONARIO MEDICO     CONTATTI     PUBBLICITA'    CREDITS     HOME 
MedicinaOltre - guida pratica per la famiglia
TUTTI GLI ARTICOLI:
RICERCA SU TUTTO IL SITO:

RICERCA ARTICOLI







Oncologia (Articoli - 2012-02-08 18:16:11)

Il tumore della mammella e scelta del trattamento terapeutico nel tumore al seno con metastasi

Il tumore della mammella è la principale causa di morbilità e mortalità per tumore nelle donne.

Con 1.384.000 casi diagnosticati nel 2008, il tumore della mammella è la forma di neoplasia femminile più frequente al mondo1. In Europa, sempre nel 2008, oltre 425.000 donne hanno ricevuto una diagnosi di tumore al seno e sono stati 128.737 i decessi correlati alla malattia1.
Anche in Italia il tumore della mammella è la patologia con l’incidenza e la mortalità maggiore tra le donne: nel 2008 si sono registrate 47.514 nuove diagnosi e 11.693 decessi1.

A seconda delle fasi di crescita, si determinano 4 differenti stadiazioni del tumore della mammella:

• stadio I - il tumore è in fase iniziale, ha un diametro non superiore a 2 cm ed è limitato alla mammella;

• stadio II - il tumore è ancora in fase iniziale, può avere un diametro di meno di 5 cm e coinvolgere i linfonodi ascellari o essere più grande di 5 cm ma senza coinvolgere i linfonodi;

• stadio III - il tumore è in stadio localmente avanzato, di dimensioni variabili e ha coinvolto i linfonodi ascellari o i tessuti del torace;

• stadio IV - il tumore è in fase metastatica e coinvolge altri organi oltre alla mammella2.

Circa il 30% di donne con tumore della mammella in stadio iniziale riceve una successiva diagnosi di malattia metastatica3; in questa fase il tumore è quasi sempre incurabile e il tempo di sopravvivenza medio nelle pazienti che ricevono la diagnosi è di 18-30 mesi4.

La scelta del trattamento terapeutico nel tumore al seno metastatico
Gli obiettivi attuali del trattamento per le pazienti con tumore al seno metastatico comprendono:
• il controllo dei sintomi e della malattia;
• il prolungamento della sopravvivenza;
• il miglioramento della Qualità della Vita5.
Non esiste un unico standard di cura per le pazienti con tumore al seno metastatico e per individuare il trattamento più adeguato vanno infatti presi in considerazione una serie di elementi: fattori prognostici, eventuale stato menopausale, presenza di condizioni di co-morbilità, sintomi
(il dolore), previsti effetti indesiderati del trattamento e, non ultime, le preferenze della paziente.
La maggior parte delle pazienti è affetta da tumori che non sono sensibili alle terapie ormonali, le quali consistono nell'assunzione di farmaci che agiscono direttamente sugli ormoni sessuali (estrogeni e alcuni sul progesterone), la cui azione favorisce lo sviluppo o la progressione del tumore.
Per queste pazienti, per coloro che sono colpite da forme aggressive e per quella piccola percentuale di donne (circa il 5%)5 che presentano subito la malattia in fase metastatica, la chemioterapia citotossica è il trattamento preferenziale4,6.

Gli agenti citotossici più attivi sono le antracicline e i taxani7. Le antracicline hanno rappresentato la pietra miliare del trattamento per il tumore al seno metastatico; tuttavia, sono associate a significativi eventi avversi, come mielotossicità, nausea e cardiotossicità, che ne limitano l’impiego nelle pazienti con malattia cardiovascolare8.
La terapia basata su taxani, come il paclitaxel, riveste un ruolo centrale nel trattamento del carcinoma della mammella, comprovato da ampie evidenze cliniche sui suoi benefici, in termini di:
• sopravvivenza globale (OS);
• tempo alla progressione della malattia (TTP);
• risposta complessiva della paziente9.
Il meccanismo d’azione dei taxani ha come oggetto lo scheletro della cellula, la cosiddetta rete microtubulare: i taxani impediscono che essa si riorganizzi dinamicamente, promuovendo in questo modo l’arresto della crescita e poi la morte della cellula tumorale.
Attualmente, la somministrazione di un taxano e/o di un’antraciclina rappresenta il trattamento di prima linea preferenziale per le pazienti:
• con un tumore non sensibile agli ormoni;
• con una malattia in rapida progressione;
• con recidiva o progressione dopo terapia basata su antracicline4,6,7,.
Pur avendo un’efficacia comprovata, i taxani presentano un indice terapeutico non soddisfacente, per via della tossicità dei solventi sintetici utilizzati per la somministrazione, causa di reazioni di ipersensibilità e neuropatia periferica10.
La nuova generazione di taxani rappresentata da nabTM paclitaxel ha finalmente raggiunto un profilo di sicurezza e tollerabilità decisamente migliore rispetto a quello di paclitaxel convenzionale. Il nuovo taxano ha infatti eliminato l’uso dei solventi tossici, sfruttando le proprietà di trasporto dell’albumina, cui è legato in una particella nanometrica grazie a un’innovativa tecnologia nota come piattaforma nab, garantendo maggiori concentrazioni intratumorali del principio attivo a fronte di una significativa riduzione degli effetti collaterali.












Note

1. GLOBOCAN 2008, Cancer Incidence and Mortality Worldwide in 2008.
2. Singletary S.E., Allred C., Ashley P. et al. Revision of the American Joint Committee on Cancer Staging System for
Breast Cancer. Journal of Clinical Oncology, 2002, 20: 3628-3636.
3. O'Shaughnessy J., Extending survival with chemotherapy in metastatic breast cancer. Oncologist, 2005, 10 (suppl 3): 20-29.
4. Mariani G., New developments in the treatment of metastatic breast cancer: from chemotherapy to biological therapy. Annals of Oncology, 2005,16 (suppl 2): ii191-ii194.5.
5. Turner N.C., Jones A.L., Management of breast cancer–Part II. British Medical Journal 2008, 337: 164-169.
6. Kataja V., Castiglione M., ESMO GuidelinesWorking Group. Locally recurrent or metastatic breast cancer: ESMO clinical recommendations for diagnosis, treatment and follow-up. Annals of Oncology, 2008,19 (Suppl 2): ii11–ii13.
7. Beslija S., Bonneterre J., Burstein H. et al., Second consensus on medical treatment of metastatic breast cancer. Annals of Oncology, 2007, 18: 215-225.
8. Amar S., Roy V., Perez E.A., Treatment of metastatic breast cancer: looking towards the future. Breast Cancer Research Treatement, 2009:114:413-422.
9. Ghersi D., Wilcken N., Simes J., Donoghue E., Taxane containing regimens for metastatic breast cancer. Cochrane Database System Review, 2005,18 (2): CD003366.
10. Ten Tije A.J., Verweij J., Loos W.J., Sparreboom A., Pharmacological effects of formulation vehicles: implications for cancer chemotherapy. Clinical Pharmacokinetics, 2003, 42: 665-685.

Fonte: Pro Format Comunicazione – Ufficio stampa