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Medicina di base (Comunicati stampa - 2012-01-27 11:56:12)

Sempre più morti a causa dell'inquinamento

Il rapporto tra inquinamento e mortalità, fatale talora per adolescenti e adulti. Ambiente avvelenato, prima causa del 15% delle malattie respiratorie croniche.

“Nei tre giorni successivi a un picco di inquinamento – dichiara il Dott. Dal Negro - si registra un aumento di decessi del 2,3% in inverno e del 7,6% in estate”.


Si parla di inquinamento e di “Manifesto sulla tosse”, presso il Palazzo della Ragione a Verona, durante il 15° Congresso Internazionale dal tema “Asma Bronchiale e BPCO: obiettivi, rimedi, strategie”, organizzato dalla U.O.C. di Pneumologia dell’Azienda ULSS 22 di Bussolengo diretta dal Dr. Roberto W. Dal Negro.

Quindici anni di incontri, confronti, ricerca di soluzioni. L’attenzione di oggi ricade anche sul problema smog: «l’inquinamento ambientale è la prima causa del 15% delle malattie respiratorie croniche» – afferma Roberto Dal Negro Presidente del Congresso e Direttore dell’U.O.C. di Pneumologia dell’ULSS22 della Regione Veneto presso l’Ospedale di Bussolengo, Verona - «mentre può essere un’ulteriore aggravante per i soggetti già malati, provocando un peggioramento delle condizioni cliniche nell’ordine del 40% negli adolescenti e fra il 30 e il 60% negli adulti».

Uno studio del CNR, che analizza i dati del 2011, sottolinea un forte legame tra mortalità e polveri pm10: «nei tre giorni successivi a un picco di inquinamento, si registra un aumento di decessi del 2,3% in inverno e del 7,6% in estate – prosegue lo specialista - I soggetti più fragili risultano le donne, ma anche gli adolescenti. Un recente studio ha dimostrato che in presenza di basso inquinamento il tasso di incidenza si assesta al 4,8%; con medie concentrazioni di traffico invece sale all’11%, mentre con traffico raggiunge il 14%. Gravi le condizioni anche per gli adulti: in presenza di traffico pesante occasionale l’incidenza di bronchite cronica è del 7%; di traffico frequente del 35% e di traffico continuo dell’85%. Considerando che nei fumatori l’incidenza della bronchite cronica è del 25%, abbiamo un quadro preciso della gravità della situazione».

E’ stato presentato oggi, dinanzi ad esperti internazionali e nazionali, il primo studio italiano sulla tosse. «Bisogna fare attenzione alla tosse: questo è un sintomo che nasconde decine di malattie diverse» – prosegue il Dr. Dal Negro – «La task force della Società Europea Respiratoria ha prodotto un Manifesto in 23 lingue: chiediamo la collaborazione dei nostri pazienti, un primo passo per intraprendere uno studio che ne indaghi e approfondisca, per la prima volta, cause ed effetti, partendo dai soggetti portatori».

Secondo l’indagine che verrà presentata domani durante il Convegno, il 14% degli intervistati soffre di tosse quotidianamente per più di tre mesi all’anno. La tipologia di tosse è generalmente senza catarro (66%), contro un 31% che ha dichiarato di averlo. Uno dei problemi principali che l’indagine punta a sottolineare è proprio la mancanza di informazione sulla tosse: alla domanda se questa è soltanto un sintomo, il 58% risponde affermativamente, mentre un 12% del campione non sa rispondere. Il 43% degli intervistati, alla domanda se invece può essere considerata una malattia, risponde di no, mentre un 43% afferma con convinzione il contrario. Gli incerti, in questo caso, sono uno su dieci.

I tempi di intervento sulla tosse variano a seconda degli intervistati. Se si ha la tosse per più di tre giorni, il 43% della popolazione si rivolge al suo medico di fiducia, mentre il 55% preferisce aspettare ancora. Sono però le cure “fai da te” la causa di ulteriori problemi: il 36% del campione si rivolge autonomamente alla farmacia per l’acquisto di alcuni prodotti da banco. Il 36% spende massimo dieci euro di prodotti, mentre il 63% ne spende dagli undici ai venti. C’è anche un 1% che dichiara di sostenere una spesa superiore ai venti euro. Parliamo di circa 4 milioni di pazienti colpiti e di circa 250milioni di euro di spesa.

Il 67% degli intervistati ritiene utili i farmaci per guarire dalla tosse, mentre un 22% risponde che sono inutili. «Occorre rivolgersi agli specialisti» – sostiene fermamente il Dr. Dal Negro - «perché solo loro possono diagnosticare le cause della tosse e abbandonare i “rimedi della nonna”. Nel 96% dei casi la causa viene trovata, e viene quindi posta la diagnosi precisa nella tosse. La tosse è un sintomo, e può essere uguale ad una miriade di malattie: occorre quindi diagnosticarle».

I consigli del Dr. Negro
1) bisogna curare la causa, non solo il sintomo;
2) bisogna preoccuparsi dopo due - tre settimane di tosse continua;
3) purtroppo, ad oggi, sono modesti i benefici prodotti dai farmaci anti-tosse. Solo la morfina: è l’unico vero interruttore del riflesso della tosse. Pillole, sciroppi, compresse: servono a poco. E pensare che ogni anno l’acquisto dei farmaci per la tosse conta circa 250milioni di euro, una cifra enorme».

25 – 27 gennaio 2012
15° Congresso Internazionale Asma Bronchiale e BPCO
Obiettivi, Rimedi, Strategie
Palazzo della Ragione Via della Costa, 2 – Verona

Fonte: Studio Diessecom