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Oncologia (Articoli - 2011-11-07 13:37:36)

Tumore del seno, con 20 minuti di sport al giorno - 40% di recidive

...ma le ex pazienti non abbandonano i comportamenti a rischio. Appena l’11% delle donne guarite incrementa l’attività fisica, solo il 15% sceglie una dieta più sana. Il presidente Iacono: “La prevenzione non finisce mai”. 520.000 italiane hanno vinto la malattia.

Si lasciano la malattia alle spalle e tornano alla vita di prima, comportamenti scorretti inclusi. Chi ha sconfitto un tumore del seno spesso continua a fumare, è sedentaria (solo l’11% pratica più attività fisica rispetto a prima) e segue una dieta troppo ricca di grassi e povera di frutta e verdura. “La prevenzione non finisce mai – spiega il prof. carmelo Iacono, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) -.

Una recente revisione su oltre 60 studi ha dimostrato che le donne con un carcinoma mammario che praticano esercizi a intensità moderata per circa 20 minuti al giorno presentano il 40% in meno di possibilità di cadere in recidiva rispetto a quelle attive per meno di un'ora alla settimana.
Ma oltre la metà degli oncologi, dei medici e degli infermieri non parla di questi aspetti con i malati. Va migliorata a tutti i livelli la cultura sull’importanza degli stili di vita”. Per raggiungere questo obiettivo, l’AIOM, che chiude oggi a Bologna il proprio XIII Congresso nazionale, ha pubblicato la prima guida “certificata” sul cancro del seno, già disponibile nelle librerie italiane (Giunti editore). “Grazie a diagnosi sempre più precoci e ai progressi delle terapie oggi sono 520.000 le italiane che hanno vinto la malattia – aggiunge il prof. Marco Venturini, presidente entrante AIOM -.
Fa meno paura ma non va sottovalutata: è la neoplasia di gran lunga più frequente nel sesso femminile, rappresenta circa il 29% di tutti tumori. Nel 2010 nel nostro Paese si stimano 38.286 nuovi casi, una donna ogni 11 è a rischio di ammalarsi nel corso della vita.
Per prevenirla è determinante l’alimentazione: deve essere basata prevalentemente su cibi di provenienza vegetale, con cereali non raffinati, legumi e un’ampia varietà di verdure e frutta a ogni pasto, per almeno 5 porzioni al giorno.
Bisogna prestare attenzione sempre, ma in particolare in menopausa.

Dopo la fine dell’età fertile, l’obesità è responsabile di circa il 20% delle neoplasie e del 50% delle morti dovute a tumori mammari. Non va sottovalutato nemmeno l’alcol: un recentissimo studio pubblicato su Jama ha dimostrato che anche dosi ridotte, da 3 a 6 drink a settimana, possono innalzare il livello di rischio”. Queste e altre informazioni sono contenute nella guida realizzata grazie al supporto di Celgene, che fa parte della collana dedicata alla salute “Tutte le domande, tutte le risposte”, realizzata in collaborazione con le più importanti Società scientifiche italiane.
Nel libro ampio spazio è dedicato anche alle terapie perché vuole essere un utile strumento per chi si trova oggi ad affrontare la malattia ed è alla ricerca di risposte.
“Su questo fronte i progressi compiuti sono enormi – spiega Venturini – non solo sui nuovi farmaci ma anche nella chemioterapia, sempre più efficace e tollerabile. In particolare è da poco disponibile in Italia una nuova molecola capace di arrivare direttamente alla cellula tumorale, grazie a un veicolo naturale, l’albumina. Questo determina un’efficacia clinica superiore e un buon impatto sulla qualità di vita anche perché prevede un tempo di infusione di soli 30 minuti senza necessità di premedicazione. L’innovazione continua”.

AIOM ha già firmato anche il volume sul tumore dello stomaco edito nella collana perché considera prioritaria la sensibilizzazione dei cittadini. Oltre alla disponibilità in libreria la guida sul tumore del seno viene infatti distribuita anche nelle oncologie italiane. “Riteniamo doveroso che un’azienda come la nostra si impegni al fianco di una Società scientifica come AIOM per progetti educazionali – conclude il dr. Stefano Portolano, amministratore delegato di Celgene -. In particolare quando parliamo di patologie come il tumore del seno per cui l’informazione può essere davvero l’arma vincente”.

Fonte: Intermedia Ufficio stampa AIOM