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Oncologia (Comunicati stampa - 2011-09-27 11:46:48)

Melanoma "con l’immunoterapia si raddoppia la sopravvivenza"

Melanoma, +237% dei casi negli ultimi trent’anni “con l’immunoterapia si raddoppia la sopravvivenza”.

Nell’ultimo trentennio si è registrato un incremento del 237% delle diagnosi di melanoma, un tipo di cancro della pelle particolarmente aggressivo. È il tumore la cui incidenza è cresciuta maggiormente negli uomini e il secondo per incremento nelle donne. Ogni 12 mesi in Italia si registrano 7000 nuovi casi e 1500 decessi. Stiamo assistendo a una svolta nella terapia per la prima volta dopo 30 anni. “La nuova via per sconfiggerlo è rappresentata dall’immunoterapia – afferma il prof. Paolo Marchetti, Direttore dell’Oncologia Medica del Sant’Andrea di Roma e membro del Direttivo Nazionale AIOM -. In particolare, ipilimumab è un anticorpo monoclonale con un meccanismo d’azione ‘rivoluzionario’. Agisce, infatti, a livello delle cellule del sistema immunitario, attraverso la rimozione dei ‘blocchi’ della risposta antitumorale. Potenzia le difese dell’organismo del paziente per poter meglio vincere la neoplasia. Questa terapia segna uno spartiacque per il melanoma ed è destinata a cambiare la storia della malattia”. L’annuncio viene dal 36° Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) in corso a Stoccolma fino al 27 settembre, il più importante appuntamento continentale del settore con la partecipazione di oltre 15mila esperti. Ipilimumab, farmaco sviluppato da Bristol-Myers Squibb, ha evidenziato un miglioramento della sopravvivenza nei pazienti colpiti dalla malattia in fase metastatica in uno studio di Fase III, randomizzato, in doppio cieco, pubblicato sul “New England Journal of Medicine”. “I tassi di sopravvivenza a un anno e a 24 mesi per i pazienti trattati con ipilimumab – continua il prof. Marchetti - erano rispettivamente del 46% e del 24% rispetto al 25% e 14% del braccio di comparazione, praticamente raddoppiati. Siamo convinti che la nuova modalità di azione della molecola, insieme al fatto che la dose raccomandata prevede 4 infusioni in 3 mesi, sia in grado potenzialmente di cambiare il modo in cui trattiamo i pazienti con melanoma”. Nel luglio di quest’anno ipilimumab è stato approvato in Europa nella terapia dei pazienti adulti con melanoma avanzato precedentemente trattati ed è ora al vaglio delle Autorità Regolatorie italiane.

Il melanoma è una forma di cancro dell’epidermide caratterizzata dalla crescita incontrollata dei melanociti, cellule pigmentate contenenti melanina localizzate sulla pelle. Se individuato negli stadi iniziali, può quasi sempre essere curato. La fase avanzata si verifica quando il cancro si diffonde oltre la superficie della pelle ad altri organi, come i linfonodi, i polmoni, il cervello o altre parti del corpo. Un paziente su cinque sviluppa la forma aggressiva e avanzata della malattia, con una prognosi infausta e un tempo medio di sopravvivenza pari a 6-9 mesi. “L’età delle persone colpite si sta abbassando drasticamente - continua il prof. Marchetti -. Le cause sono da ricondurre ad abitudini sbagliate nell’esporsi al sole, agli eritemi accumulati durante l’infanzia e all’uso delle lampade abbronzanti, equiparate al fumo sigaretta per rischio cancerogeno. Ipilimumab rappresenta un nuovo paradigma terapeutico nella immuno-oncologia, una disciplina in continua evoluzione. Il farmaco blocca l’antigene 4 associato ai linfociti T citotossici (CTLA-4), che gioca un ruolo nel sopprimere la normale risposta immunitaria. Ipilimumab blocca quella soppressione permettendo al sistema immunitario di rispondere alla presenza di corpi esterni come le cellule cancerogene”.

Fonte: Ufficio Stampa Intermedia