MedicinaOltre.com PATOLOGIE    DIZIONARIO MEDICO     CONTATTI     PUBBLICITA'    CREDITS     HOME 
MedicinaOltre - guida pratica per la famiglia
TUTTI GLI ARTICOLI:
RICERCA SU TUTTO IL SITO:

RICERCA ARTICOLI







Oncologia (Comunicati stampa - 2011-06-24 12:55:47)

Epidemiologia del tumore al seno, mortalità e sopravvivenza e i dati del Lazio e di tutta Italia

Ogni anno in tutto il mondo vengono diagnosticati più di un milione di nuovi casi di tumore al seno e 400.000 donne muoiono per questa malattia. Il tumore della mammella è la neoplasia di gran lunga più frequente nelle donne dei Paesi occidentali ed è la prima causa di morte tra i tumori femminili, con il 17% del totale dei decessi per tumore. Nei Paesi a economia avanzata, 1 donna su 100 si ammala entro i 45 anni, 2 su 100 entro i 50 anni, e altre 7-8 su 100 fra i 50 e gli 80 anni, cioè entro la speranza di vita attuale di questi Paesi.

In Italia ogni anno si ammalano di tumore al seno circa 40.000 donne, corrispondenti al 20-25% di tutti i tumori maligni femminili, ne muoiono 8.000, mentre sono circa 450.000 le donne che hanno avuto in passato una diagnosi di cancro mammario, di cui quasi la metà negli ultimi 5 anni. Complessivamente in Italia si stimano ogni anno circa 250.000 nuove diagnosi per tutti i tipi di tumore (dieci anni fa erano 225.000) con oltre 122.000 decessi dovuti a malattie oncologiche, in calo rispetto ai valori di 10 anni fa (130.000).

Il tumore al seno in Italia
• 38.000 nuovi casi l’anno
• 450.000 donne attualmente diagnosticate
• circa 11.000 decessi ogni anno


I tumori femminili più diffusi in Italia (percentuali rispetto al totale)
Numero complessivo di casi 122.200
Mammella 24,9%
Cute 15,1%
Colon retto 11,9%
Polmone 5%
Stomaco 4,1%

L'INCIDENZA IN ITALIA

Ogni anno nel nostro Paese vengono diagnosticati in media 93 casi di tumore della mammella ogni 100.000 donne. Con alcune eccezioni, nell’Italia meridionale il rischio di ammalarsi (e di morire) di tumore è ancora minore rispetto al Centro- Nord, ma il rischio si va uniformando nel Paese. I tassi di incidenza, standardizzati per età, sono abbastanza omogenei tra le varie aree italiane con un rapporto fra i tassi più elevati e quelli più bassi inferiore a 2.

L’incidenza è più alta nel Nord, intermedia nel Centro e più bassa nel Sud del Paese, ma queste differenze tendono ad attenuarsi perché il numero di casi sta crescendo più rapidamente al Sud che al Nord. Le Regioni con l’incidenza più elevata sono Friuli Venezia Giulia, Trentino e Veneto (131). Quelle che fanno registrare i livelli più bassi sono Puglia (65), Sicilia (79), Basilicata e Calabria (80).

L’incidenza dei casi di tumore al seno in Italia e in Europa è cresciuta fino alla fine degli anni ’90, in parte anche a causa dell’implementazione dei programmi di screening che hanno permesso di diagnosticare un maggior numero di casi. Parallelamente si è assistito a una significativa riduzione della mortalità che appare correlata sia alla diffusione dei programmi di screening sia agli avanzamenti nella terapia.

Tumore della mammella:
l’evoluzione dell’incidenza e della mortalità del tumore
al seno in Italia e nel Lazio
Il numero di nuovi casi, dopo la crescita degli ultimi decenni,
tende a stabilizzarsi sia a livello nazionale sia regionale, mentre
la mortalità è in lieve diminuzione.
Il dato di incidenza nel Lazio è superiore a quello nazionale,
mentre i tassi di mortalità sono quasi sovrapponibili.

MORTALITA' E SOPRAVVIVENZA
La mortalità per il complesso dei tumori è in riduzione. Questa diminuzione sarebbe ben visibile se l’età media della popolazione fosse la stessa di 10 anni fa, ma in questa decade la popolazione italiana è invecchiata, facendo aumentare il numero dei morti oncologici e impedendo di percepire la riduzione reale del fenomeno.
Il tasso di mortalità per tumore al seno in Italia è costantemente cresciuto fino alla fine degli anni ‘80, raggiungendo il suo apice di 27 ogni 100.000 abitanti, e successivamente ha iniziato a decrescere. Il tasso di mortalità è diminuito di circa il 30% nell’arco di tempo considerato, scendendo a 16 casi ogni 100.000 abitanti nel 2010.


I PROGRAMI DI SCRENING IN ITALIA
La diagnosi precoce è considerata una risorsa fondamentale per migliorare le chance di sopravvivenza e guarigione dal tumore al seno.
Lo screening mammografico, consigliato con cadenza biennale nelle donne di 50-69 anni, è in grado di rendere gli interventi di chirurgia mammaria meno invasivi e di ridurre di circa il 25% la mortalità per questa causa.
Dal 2001, la mammografia biennale per le donne di età compresa tra 50 e 69 anni è stata inserita nell’elenco dei Livelli Essenziali di Assistenza o LEA (definiti con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001), che ciascuna Regione è tenuta ad assicurare in condizioni di appropriatezza rispettando i protocolli scientifici più aggiornati comunemente seguiti.
Tra il 2003 e il 2008 l’estensione corretta, ovvero il numero di donne effettivamente raggiunte da un invito per i programmi di screening mammografico, è molto aumentata, arrivando al 69,2%. Permane però un forte squilibrio fra il Nord e il Centro da un lato e il Sud e le Isole dall’altro: mentre nelle prime due macroaree siamo vicini a un’estensione tra il 76% e l’88%, al Sud e nelle Isole questo indicatore supera di poco il 37%. Questa differenza indica che non tutti i programmi riescono a invitare con regolarità tutta la propria popolazione e che, di nuovo, questa difficoltà è maggiore al Sud.

Estensione corretta dei programmi di screening 2008
Nord 88,9%
Centro 76,6%
Sud e Isole 37,9%
Italia 69,2%




NEL LAZIO:
Il Lazio, terza Regione italiana per numero di abitanti (oltre 5.700.000, di cui più di 2.900.000 donne) è ai primi posti per quanto riguarda la diffusione del tumore al seno. Nella Regione si contano circa 4.200 nuovi casi di cancro al seno l’anno e 750 decessi. Attualmente, sono 51.000 le donne laziali che hanno ricevuto una diagnosi di carcinoma mammario nel corso della loro vita. Negli ultimi anni, il Lazio ha guadagnato molte posizioni rispetto alle attività di diagnosi precoce del carcinoma mammario.

Lo screening mammografico nel Lazio Estensione effettiva: 66,8%
Tasso di adesione agli inviti: 47,1%
Donne invitate nel 2008: 240.000

Il tumore al seno nel Lazio
• 4.200 nuovi casi l’anno
• 51.000 donne attualmente diagnosticate
• circa 750 decessi ogni anno


Il tumore al seno nel Lazio
• 4.200 nuovi casi l’anno
• 51.000 donne attualmente diagnosticate
• circa 750 decessi ogni anno

Tumore della mammella:
i numeri del Lazio (numero di casi per 100.000 abitanti - tasso std)
• Incidenza: 110
• Prevalenza: 1278
• Mortalità: 16

Campagna informativa per la Prevenzione dei tumori femminili del Lazio:
http://www.aslromaa.it/auslrma/index.php/screening-tumori-femminili



COME FUNZIONANO GLI SCREENING REGIONALI
Il programma di screening mammografico rivolto alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni è promosso mediante una lettera di invito. Le donne che rispondono all’invito vengono sottoposte ad una mammografia bilaterale in 2 proiezioni (test di I livello), il cui esito determina il richiamo della donna dopo due anni (round di screening) oppure l’invio della donna a sottoporsi ad esami di approfondimento diagnostico (test di II livello). Le donne che necessitano di intervento chirurgico sono inviate presso un Centro di riferimento. Gli interventi di promozione della mammografia (lettera d’invito dell’Asl, consiglio dell’operatore sanitario, campagna informativa) si sono dimostrati strumenti efficaci per aumentare l’adesione delle donne all’esame, in particolare se associati. Oltre che sulla prevenzione, le donne laziali hanno la possibilità di affidarsi a un’eccellenza assistenziale e terapeutica che non ha nulla da invidiare a quelli che in Italia, soprattutto in passato ma in parte ancora oggi, sono i maggiori poli di attrazione per le donne colpite dal cancro al seno.

Fonte: Pro Format Comunicazione