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Medicina di base (Comunicati stampa - 2011-05-31 14:07:42)

Fumo passivo: Le sigarette inquinano anche all'aperto, Istituto Tumori Milano da i risultati della misurazione dell'inquinamento da sigaretta negli stadi

E’ possibile che esista il rischio da fumo passivo anche all’aperto? Da una misurazione effettuata dai ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori, nell’ambito del progetto “La scuola della salute”, è emerso che, durante della partita di calcio Inter-Lazio dello scorso 23 aprile allo stadio di San Siro di Milano, la concentrazione nell’aria delle polveri sottili PM2,5 - particelle inquinanti emesse anche dalla combustione delle sigarette - era oltre due volte più alta che all’esterno della struttura e la quantità di nicotina addirittura 26 volte.
Un dato ancora più significativo se si considera che i nostri polmoni sono un “filtro” potentissimo in grado di trattenere oltre il 70% del quasi milione di piccolissime particelle di polvere (meno di un micron di diametro) che inaliamo con ogni respiro.

Questa è solo una delle novità illustrate questa mattina da medici e ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano a oltre trecento ragazzi delle scuole medie e superiori nel corso del World No Tobacco Day, giornata mondiale proclamata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la lotta al fumo. Supportati dalla presenza di Pif della trasmissione televisiva “Le Iene” e del dj e conduttore radiotelevisivo Andrea Pellizzari, gli esperti dell’Istituto, attraverso dati ed esperimenti dal vivo, hanno illustrato agli studenti i danni del fumo di sigaretta sulla salute.

Per diffondere la cultura della prevenzione dei tumori, non solo non iniziando a fumare ma anche imparando a mangiare in maniera sana, è stato presentato anche il progetto formativo “La scuola della salute” (www.lascuoladellasalute.it), rivolto ai ragazzi della scuola secondaria e nato dalla collaborazione tra Istituto Nazionale dei Tumori, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, associazione Chiamamilano e il Liceo Classico “Bartolomeo Zucchi” di Monza. Tra le caratteristiche innovative de “La scuola della salute” anche l’idea di formare alcuni ragazzi per essere dei modelli di riferimento per i propri coetanei e insegnare loro l’importanza e le norme della prevenzione.

Nel corso della mattinata sono stati presentati anche i risultati dell’attività dei centri antifumo attivati all’interno di cinque farmacie comunali di Milano: nei primi otto mesi, oltre 200 persone si sono rivolte al servizio totalmente gratuito, nato dalla collaborazione tra Istituto Nazionale dei Tumori, Assessorato alla salute del Comune di Milano e farmacie comunali del gruppo Admenta.

L’analisi allo stadio Meazza
Nel corso delle analisi effettuate allo stadio Meazza di Milano è emerso che la concentrazione delle PM2,5, particelle quattro volte più sottili di quelle comunemente monitorate dalle centraline anti-inquinamento, ha raggiunto durante la partita un valore medio di 13,6 microgrammi per metro cubo con frequenti picchi oltre i 35 microgrammi. Un livello di 2,1 volte maggiore rispetto ai valori esterni, pari a 6,5 microgrammi per metro cubo. Le PM2,5 sono tra le polveri più insidiose per l’organismo: essendo così fini, infatti, scendono in profondità nei polmoni e in parte sono assorbite anche dal sangue, raggiungendo in questo modo tutti i tessuti del corpo.
La nicotina nel corso del primo tempo della partita è invece passata da 0,07 a 3,43 microgrammi per metro cubo, con un incremento di 26 volte. Un andamento non casuale ma influenzato dalle fasi di gioco: il consumo di sigarette è stato infatti elevato a causa della forte tensione di quello specifico momento dell’incontro, caratterizzato da una espulsione e da un rigore.
Spiega il dottor Roberto Boffi, pneumologo responsabile dell’ambulatorio per i danni da fumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori: “Le conseguenze sulla salute di questi picchi elevati nelle concentrazioni di polveri sottili, valori di esposizione considerati dannosi per l'Agenzia di Protezione Ambientale degli USA, risultano importanti soprattutto per categorie di spettatori particolarmente a rischio come i bambini, le donne incinte, gli asmatici e i cardiopatici. Inoltre, non vanno dimenticati gli atleti che corrono iperventilando per 2 ore e che, quindi, assorbono ancora di più le polveri fini presenti nell'aria che respirano”.

Gli esperimenti dal vivo
Nel corso della mattinata, inoltre, i medici dell’Istituto hanno mostrato ai ragazzi anche quanto efficacemente i nostri polmoni siano in grado di filtrare l’aria respirata: inaliamo dall’ambiente, infatti, una media di 350mila particelle più piccole di un micron per litro d’aria mentre espiriamo aria sempre più pulita sino ad arrivare, nell’ultimo centimetro cubo di aria, a solo 1.000 particelle per litro. Questa diminuzione dimostra che l’aria proveniente da regioni sempre più profonde dei polmoni è stata progressivamente depurata dalle polveri presenti al momento dell’inspirazione.

Infine, attraverso l’utilizzo di specifici strumenti di misurazione laser, gli esperti dell’Istituto hanno mostrato quanto sia inquinante anche una singola sigaretta in un ambiente chiuso, come un appartamento, un ufficio o l’abitacolo di un’automobile, arrivando a portare la concentrazione del polveri sottili sino a 40 volte al di sopra dei limiti fissati dalla legge per gli ambienti esterni.


Approfondimenti
1. I prodotti nocivi presenti nel fumo
Sono più di 5.000 le sostanze che si creano nella combustione del tabacco. Tra queste le più rilevanti dal punto di vista medico sono la nicotina, il monossido di carbonio (CO) e il condensato (catrame), che è in realtà un insieme di differenti sostanze.
L’effetto tossico della nicotina in realtà è modesto e solo a livelli molto alti di consumo di sigarette si possono verificare danni acuti di tipo cardiovascolare, come l’arresto cardiaco. La nicotina aggrava l’ipertensione arteriosa ed è responsabile della comparsa dell’arteriopatia obliterante degli arti inferiori (morbo di Bürger) ma la sua nocività è soprattutto legata alla creazione della dipendenza farmacologica dalla sigaretta.
Il monossido di carbonio è un gas potentemente tossico, impedisce l’utilizzazione dell’ossigeno e impiega tra le quattro e le sei ore per ridurre la propria concentrazione della metà. La diminuzione dell’ossigeno nel sangue, cioè l’ipossiemia cronica dovuta al CO, è responsabile del danno cardiovascolare da fumo.
Il condensato rappresenta l’insieme di sostanze dotate di potere cancerogeno e irritante prodotte dalle combustione del tabacco. Potenti cancerogeni presenti nel condensato, come il benzopirene, si depositano a livello bronchiale, e partecipano ai processi di iniziazione, promozione e sviluppo del cancro del polmone. Altre sostanze presenti nel condensato sono responsabili dei processi metabolici (formazione dei radicali liberi) che portano alla bronchite cronica e all’enfisema.

2. Il fumo passivo
Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) elaborate lo scorso anno, nel mondo il 40% dei bambini e il 30% degli adulti non fumatori sono esposti al fumo passivo. Ogni anno nel mondo muoiono a causa del fumo passivo più di 600mila persone, di cui 165mila bambini. Si tratta di più dell’1% dei decessi complessivi.
Il fumo passivo, sempre secondo l’OMS, porta nel dettaglio ogni anno a 379mila decessi per ischemia cardiaca, 165mila per infezioni delle vie respiratorie, 39.600 per crisi asmatiche e 21.400 per cancro del polmone.



Fonte: SEC Relazioni Pubbliche e Istituzionali srl