MedicinaOltre.com PATOLOGIE    DIZIONARIO MEDICO     CONTATTI     PUBBLICITA'    CREDITS     HOME 
MedicinaOltre - guida pratica per la famiglia
TUTTI GLI ARTICOLI:
RICERCA SU TUTTO IL SITO:

RICERCA ARTICOLI







Oncologia (Comunicati stampa - 2010-11-16 16:47:23)

In Humanitas un nuovo Centro dedicato al cancro

Il tumore si può battere. Nasce in Humanitas un centro superspecialistico: équipe multidisciplinari, terapie personalizzate, ricerca clinica e di base, tecnologie di ultima generazione, assistenza psicologica, percorsi specifici per chi ha vinto la malattia.

30 milioni di investimento in tecnologie, ricerca e un residence per i familiari.
Rozzano, 15 novembre 2010 - 200 professionisti dedicati - medici, chirurghi, psicologi, fisici e biologi - ai quali si aggiungono 200 ricercatori full-time, clinici e di base, e 200 persone dedicate all’accoglienza e all’assistenza del paziente. 30.000 pazienti curati ogni anno, di cui il 40% proveniente da tutte le regioni italiane. 30 mila metri quadrati dedicati, con 300 posti letto, 110 ambulatori, 20 sale operatorie, tecnologie per la diagnosi e la cura: 4 acceleratori lineari per la Radioterapia tra cui l’innovativo Truebeam, PET-CT e ciclotrone per radiofarmaci, 4 TAC e 4 Risonanze Magnetiche di cui una a 3 Tesla, il Robot da Vinci. 300 studi clinici per lo sviluppo di nuove terapie attivati negli ultimi 3 anni. Una piattaforma di Ricerca Oncologica Traslazionale con Biobanca, Cell Factory, laboratori di Biologia Molecolare e Farmacologia Clinica.

Un investimento di 30 milioni di euro in tecnologia, ricerca e accoglienza, con la realizzazione di un residence per i familiari.



Sono i numeri di Humanitas Cancer Center, centro ad alta specializzazione nel cuore dell’Istituto Clinico Humanitas presentato il 15 novembre 2010 nel corso di un evento al quale hanno partecipato il Ministro della Salute Ferruccio Fazio e il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.



Humanitas Cancer Center è un team di professionisti di grande esperienza, competenze interdisciplinari, percorsi organizzati per patologia, terapie personalizzate, facilities per il paziente (cure domiciliari, supporto psicologico) e per i suoi familiari, stretta collaborazione con i migliori centri internazionali, con un Advisory Board composto da 8 fra i maggiori esperti di cancro al mondo. Al fine di facilitare i percorsi di cura dei pazienti, al Cancer Center è stato dedicato l’intero primo piano dell’ospedale, dove è presente anche il quartiere endoscopico, con ambulatori, degenze, Day Hospital e sale operatorie. Al piano terra sono collocate la piattaforma diagnostica, la Medicina Nucleare e la Radioterapia. Infine, un intero edificio di 5 mila metri quadrati ospiterà la piattaforma di Ricerca Oncologica Traslazionale, con Laboratori di Ricerca, Biobanca e Cell Factory.



“L’Istituto Clinico Humanitas è sempre stato in prima linea nella battaglia contro il cancro - spiega il presidente, Gianfelice Rocca -. I progressi della Medicina legati a farmaci innovativi e tecnologie migliorano, giorno dopo giorno, l’aspettativa e la qualità di vita. La crescente complessità del paziente – età avanzata, cronicità, presenza di più patologie associate - spinge ancora più che nel passato verso uno specifico approccio per patologia attraverso team multidisciplinari. Ciò rappresenta un’ulteriore sfida innovativa per i policlinici. Per questo nasce Humanitas Cancer Center. Uno sforzo clinico-organizzativo che pone al centro il paziente con l’obiettivo di combinare attenzione alla persona, professionalità, tecnologie e percorsi di cura, in ospedale e a casa. Humanitas Cancer Center è un nuovo centro ma fortemente interconnesso con tutte le altre specialità del policlinico, un valore aggiunto - riteniamo - per la salute del paziente”.



Ogni anno in Italia si ammalano di cancro circa 250 mila persone. Ne guariscono più della metà. Ma gli importanti progressi delle cure, in termini sia di guarigione sia di allungamento della sopravvivenza e di miglioramento della qualità di vita, hanno alzato il livello della sfida da affrontare: “Non solo battere il cancro - spiega il dott. Armando Santoro, Direttore di Humanitas Cancer Center - ma prendersi cura dei pazienti in modo globale e personalizzato, con percorsi terapeutici differenti e ritagliati sulla specificità dei bisogni.




Fondamentale, quindi la collaborazione multidisciplinare a livello non solo oncologico (fra oncologo medico, chirurgo, diagnosta, radioterapista e psicologo) ma anche di tutti gli altri specialisti - dal cardiologo all’epatologo, dal medico d’urgenza al fisioterapista - che possono intervenire nel percorso di cura.

Per questo nasce Humanitas Cancer Center - prosegue il dott. Santoro -. Una struttura dove si concentrano competenze altamente specialistiche contro il cancro, ma all’interno di un policlinico capace di offrire risposte a 360 gradi a necessità, ad esempio, di carattere cardiologico, riabilitativo e di emergenza. E con un’organizzazione in grado di garantire supporto ai familiari e al paziente la continuità delle cure anche una volta dimesso, attraverso l’ospedalizzazione domiciliare e la collaborazione con gli hospice del territorio.
Un’attenzione particolare, poi, viene rivolta alle persone guarite dal cancro, che oggi sono sempre di più e che possono avere bisogno di un percorso successivo particolare, di tipo sia medico-assistenziale sia psicologico.
La ricerca, fondamentale per migliorare la qualità e i risultati di cura, in Humanitas Cancer Center è declinata in tutti gli ambiti e le fasi del processo di cura: nella prevenzione e nello screening, nelle tecniche di diagnostica per immagini ed endoscopica, nello sviluppo di nuovi farmaci e di terapie di supporto, nella chirurgia laparoscopica e robotica, nella radioterapia. Senza dimenticare la ricerca di base concentrata sullo studio dei meccanismi all’origine dello sviluppo delle malattie tumorali”.

La ricerca di base ha aperto nuove possibilità di comprensione e, quindi, cura. “Da una parte - spiega il prof. Alberto Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas - la scoperta del ruolo essenziale del microambiente, nel quale e grazie al quale il cancro prolifera, offre la speranza di nuove strategie diagnostiche e terapeutiche: colpire non più solo il tumore, ma anche il microambiente che gli sta intorno. Dall’altra parte, le scoperte sui meccanismi genetici delle cellule cancerose permetteranno sempre più di personalizzare le terapie sulla base del profilo genico del tumore.

Nell’interesse dei pazienti è dunque necessario un rapporto bidirezionale fra laboratorio e clinica. Perciò la sfida che ci attende è duplice, sul fronte educativo-didattico e clinico: i garanti che l’etichetta ‘traslazionale’ della ricerca sia sinonimo di una vera innovazione clinica sono i medici-ricercatori (MD-PhD), che si dedicano alla ricerca scientifica a vantaggio di malati che loro stessi curano. In Italia la strada per la creazione di percorsi MD-PhD è ancora in salita, ma Università degli Studi di Milano istituirà, anche all’interno del Corso di Laurea Internazionale della Facoltà di Medicina che ha sede in Humanitas, un programma ad hoc. Fondamentale, in questo percorso, è la valorizzazione dei talenti legata al merito, in modo da attrarre cervelli anche stranieri verso la ricerca, preclinica e clinica, creando un clima scientifico sano dove far crescere i medici e i ricercatori del futuro”.

Nell’ottica di un approccio globale contro il cancro, non solo assistenziale ma anche scientifico, le attività cliniche e di ricerca di Humanitas Cancer Center vengono periodicamente vagliate da un Advisory Board internazionale composto da medici e ricercatori dei più importanti Cancer Center del mondo (New York, Boston, Houston, Tokyo, Colonia, Dublino): Kenneth C. Anderson, Markus Büchler, Alberto Costa, John Crown, Andreas Engert, Silvia Formenti, Masatoshi Makuuch e Antonella Surbone .

“Humanitas Cancer Center - conclude Gianfelice Rocca - è una sfida condivisa con i più grandi centri internazionali per migliorare le cure e formare i medici del futuro. In Humanitas, infatti, la presenza dell’Università degli Studi di Milano con un corso di Laurea a forte proiezione internazionale - basato su un apprendimento in cui lo studente è parte attiva al fianco di tutor medici - rafforza la vocazione allo sviluppo di una Medicina in cui il medico si trova al centro di una rete globale di competenze, che deve saper integrare sul singolo paziente”.

Fonte: Ufficio stampa Sec