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Medicina di base (Comunicati stampa - 2010-10-13 09:43:38)

Cellule staminali embrionali: Al via il test su volontari umani negli USA

Negli USA, l'azienda di biotecnologie Geron ha iniziato ufficialmente la sperimentale di una terapia a base di cellule staminali embrionali su volontari umani.
Dopo la censura dell'era Bush, dopo il sofferto si del presidente Obama e le recenti polemiche giudiziarie, questa è la partenza vera e propria di un sistema di cura dalle potenzialità notevoli ma dagli esiti concreti ancora avari.
La Geron, società della Silicon Valley che nei metodi di rigenerazione cellulare ha investito ad oggi 170 miliardi di dollari, è avara di dettagli.
Tuttavia qualcosa è trapelato, come ammette il dottor Gianvito Martino, responsabile della Divisione di Neuroscienze dell'Inspe (Istituto Neurologia Sperimentale) del San Raffaele di Milano.
In base alla soffiate, il dottor Martino ritiene che il team di ricerca userà staminali embrionali per curare lesioni del midollo spinale. Specificamente, il bersaglio del trattamento saranno volontari, colpiti da lesioni invalidanti non più vecchie di 14 giorni. Tali soggetti "Sono pazienti paraplegici che nella scala che misura l'invalidità del trauma sono codificati come Asia A, ovvero hanno subito un trauma spinale toracico che ne ha compromesso le funzioni motorie e sensitive più o meno dal torace in giù".
Il primo passo sarà così la trasformazione delle cellule staminali embrionali in cellule che producono melina, la sostanza che ricopre e protegge i nervi e permette la trasmissione di impulsi nervosi, seguito poi dal loro innesto nell'organismo umano.
Alla fine, lo studio sarà valutato secondo due grandi parametri: il ripristino della struttura neurale dei pazienti, ma anche l'assenza di effetti collaterali.
A proposito, commenta Martino: "I pericoli sono legati a residui di staminali primitive che possono avere effetti tumorigenici, lo studio servirà' a fugare questi dubbi. Dubbi che probabilmente il dossier presentato alla FDA per ottenere l'autorizzazione avrà fugato, ma sui quali la comunità scientifica è comunque tenuta all'oscuro".
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Fonte: Newsfood.com