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Medicina di base (Comunicati stampa - 2010-09-29 13:10:20)

La ricerca per i nuovi antibiotici, Gerenzano lancia la sfida per intensificare gli studi...

Il superbatterio resistente agli antibiotici (NDM-1), dopo il suo arrivo in Europa, Usa e Australia, dalla Fondazione Istituto Insubrico Ricerca per la Vita una proposta per intensificare gli studi.


Proseguire e potenziare la ricerca sugli antibiotici: è questo l’appello che il Dott. Andrea Gambini, direttore della Fondazione Istituto Insubrico Ricerca per la Vita di Gerenzano, lancia alla comunità scientifica nazionale e non solo.

Lo spunto per una riflessione sul futuro della ricerca nel campo degli antinfettivi giunge dai recenti casi di infezione provocati dall’NDM-1 registrati in Inghilterra (circa una cinquantina) ma anche negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e nei Paesi Bassi. Secondo uno studio effettuato da un team di ricercatori internazionali e pubblicato dalla rivista britannica The Lancet Infectious Diseases, l’NDM-1 è un nuovo superbatterio proveniente, sembra, da paesi del sud est asiatico, resistente agli antibiotici e per questo ritenuto potenzialmente un grave problema di salute globale da scienziati e ricercatori internazionali.
L’NDM-1, New Delhi metallo-beta-lattamasi-1, è un gene trasportato da alcuni batteri diventati resistenti ai farmaci comunemente prescritti, anche ai «carbapenemici», gli antibiotici di emergenza utilizzati in situazioni critiche come ultima risorsa per molte infezioni batteriche, quali ad esempio Escherichia coli e la polmonite da Klebsiella.
“Vorrei lanciare un appello alla comunità scientifica italiana ed internazionale, un invito ad intensificare le ricerche nel campo della terapia farmacologica - dichiara il direttore di FIIRV, Dott. Andrea Gambini. La mia preghiera vuole da un lato chiedere alla comunità degli studiosi di unire le forze nella ricerca – ricordando anche l’importanza storica dell’Italia nello studio degli antibiotici - e dall’altro sottolineare che il Centro di Gerenzano può mettere a disposizione le proprie tecnologie e il proprio patrimonio intellettuale - oggi rappresentato da 172.000 estratti e 15.000 ceppi - per aiutare a proseguire tale ricerca. Se prendiamo ad esempio i recenti casi di infezione provocati dall’NDM-1 e consideriamo che ad oggi sembrano non esistere antibiotici in grado di combattere questo battere - continua il Dott. Gambini - ci rendiamo conto di quanto possa significare intensificare ed investire nella ricerca in questo campo. Non sviluppare studi sugli antinfettivi, trascurando la pericolosità di batteri resistente agli attuali antibiotici, può portare a gravi conseguenze sanitarie. Il rischio è quello di non avere nuovi antibiotici adeguati che possano entrare nel mercato nel prossimo futuro”.

Si ricorda che la Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita può vantare una grande importanza strategica nel settore farmaceutico grazie a vent’anni di esperienza, nei quali sono transitate dal Centro importanti aziende e gruppi di ricerca. Nella storia del Bioparco si individuano ricerche farmaceutiche decisive per lo sviluppo di antibiotici svolti dal Gruppo Lepetit (in particolare scoperte sulle molecole di Rifampicina e Teicoplanina) e successivamente dalla Biosearch Italia S.p.A. (sviluppo di due molecole anti-infettive quali la Ramoplanina e la Dalbavancina).
Il cardine delle attività di ricerca del Centro è basato sulla diversità chimica ottenuta da una delle più grandi collezioni esistenti al mondo di microrganismi produttori di principi attivi.


Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita e Insubrias Biopark
La Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita svolge principalmente attività di ricerca con un proprio team di ricercatori nel campo della farmacologia, della microbiologia e delle biotecnologie. FIIRV possiede un patrimonio che consiste in una rarissima collezione di 172.000 estratti microbiologici e 15.000 ceppi, ed un Centro di Ricerca oggi denominato Insubrias BioPark.

Nella gestione del Bioparco, FIIRV supporta aziende in fase di start-up e spin-off, con l’obiettivo di valorizzare l’Insubrias BioPark e lo scopo di farne un punto di riferimento e di collegamento per tutti gli attori del territorio, dalle imprese fino agli Istituti accademici e di ricerca.
Insubrias BioPark è infatti oggi l’ottavo - in ordine cronologico - parco scientifico tecnologico e incubatore di imprese costituito in Italia nel settore biotech; si trova nella città di Gerenzano, in provincia di Varese, e si estende su una superficie complessiva di 52.000 mq di cui 15.000 interamente dedicati a uffici e laboratori di chimica, biologia e microbiologia, forniti delle più avanzate tecnologie.

Fiirv è collocato in una splendida area verde e gode di una posizione assolutamente strategica. Dotato di infrastrutture flessibili e d’avanguardia, Insubrias BioPark offre tutti i servizi tecnici, logistici, informatici e telematici, di promozione, formazione, supporto e consulenza necessari ad incentivare la ricerca finalizzata alla salute, allo Sviluppo di nuovi farmaci e all’Innovazione Tecnologica, al fine di creare un efficace sistema di relazioni tra i propri partners e il territorio.

La Fondazione, senza fini di lucro, è stata costituita nel 2006 grazie all’impegno della Provincia di Varese, dello Stato e Repubblica del Cantone Ticino, della Comunità di Lavoro Regio Insubrica, dell’Università dell’Insubria di Varese e Como, della Fondazione Cardiocentro Ticino e Lugano e del Comune di Busto Arsizio.

Fonte: Per ulteriori informazioni Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita