MedicinaOltre.com PATOLOGIE    DIZIONARIO MEDICO     CONTATTI     PUBBLICITA'    CREDITS     HOME 
MedicinaOltre - guida pratica per la famiglia
TUTTI GLI ARTICOLI:
RICERCA SU TUTTO IL SITO:

RICERCA ARTICOLI







Omeopatia (Articoli - 2010-07-19 11:35:47)

Come porteggersi da punture di zanzare, vespe e altri insetti

Un aiuto dalla medicina omeopatica.
L’estate è arrivata e con essa i primi caldi ed i primi climi umidi. Ma con l’estate ecco fare ritorno anche quelle fastidiose punture d’insetto: zanzare, api, vespe, ragni, ecc ed i più soggetti sono proprio i nostri bambini. Tutti prima o dopo nella loro esistenza hanno fatto l’esperienza di essere punti da un insetto. Nella maggior parte dei casi si tratta solo di un inconveniente fastidioso che rende meno allegri una gita o un picnic. In alcuni casi, tuttavia, si possono verificare reazioni allergiche o shock anafilattico.

SINTOMI

I sintomi più comuni includono arrossamento, gonfiore e prurito che compaiono immediatamente dopo essere stati punti e che a volte sono accompagnati da bruciore e dolore pungente. Nel caso la persona punta fosse ‘allergico’ alle punture di insetto potrebbe verificarsi una reazione anafilattica, ovvero la persona potrebbe manifestare stato confusionale, orticaria e difficoltà respiratorie. Le reazioni allergiche o anafilattiche più gravi possono avere conseguenze fatali. Talvolta questo avviene nel caso di punture multiple, anche se le prime non avevano dato luogo ad alcuna reazione.

Nel caso la puntura fosse stata causata da un ragno o un insetto velenoso o se in qualsiasi momento dopo essere stati punti si accusano difficoltà respiratorie o stato confusionale, è consigliabile rivolgersi al pronto soccorso più vicino per ricorrere ad un intervento medico più accurato. Lo stesso consiglio vale se, qualche tempo dopo la puntura di una zecca, sulla pelle compare un circolino rosso simile ad un bersaglio in quanto potrebbe rappresentare un sintomo della malattia di Lyme, un’affezione infiammatoria che può avere complicazioni a livello cardiaco, muscolare o articolare.

MORSI E PUNTURE:
CANE E GATTO: il morso provoca in genere una lesione cutanea più o meno ampia e profonda, con dolore e arrossamento nella zona circostante.
Cosa fare:
Lavare subito, con acqua e sapone, oppure con alcol, la pelle che circonda la zona ferita. Disinfettare con cura la ferita con disinfettanti indolore o con acqua ossigenata. Inoltre in caso di morsicatura bisogna recarsi sempre al Pronto soccorso, sia per far suturare la ferita sia per sottoporsi, in caso di necessità, ad un trattamento antirabbia.
Gatto: Il graffio di gatto è quasi sempre doloroso, e procura una ferita superficiale sulla pelle. Detergere la pelle tutto intorno alla ferita con alcol o acqua e sapone. Quindi disinfettare con attenzione la ferita. SOMMINISTRARE ARNICA O CALENDULA se i sintomi lo richiedono.

FORMICHE Da temere sono la formica nera e la formica rossa dei boschi. La prima vive vicino agli alberi o sotto le pietre, ma di frequente si stabilisce anche nelle crepe dei muri delle abitazioni, o vicino agli arredi in legno. La formica rossa dei boschi si trova quasi esclusivamente vicino agli alberi, soprattutto conifere come larici e abeti. Il loro morso rilascia acido formico, e provoca irritazione e dolore. Applicare subito un cubetto di ghiaccio o una garza imbevuta d’acqua fredda sulla zona colpita. Disinfettare con cura la pelle.Il morso può “far passare” germi come streptococchi e salmonelle, che possono provocare infezioni della gola, della pelle o dell'intestino.
RIMEDI CONSIGLIATI:
ARNICA e CALENDULA per cicatrizzare e disinfettare. In caso di gonfiore APIS MELLIFICA ( prurito con gonfiore simile a puntare di insetto ) o URTICA URENS ( discolorazione rosa con gonfiore simile ad eruzione di orticaria e prurito).

INSETTO ( API, CALABRONI E VESPE)
API: Pungono solo se provocate. E una volta sola. Il veleno contiene sostanze come le fosfolipasi A2, le ialuronidasi, l’apamina e la mellitina. Normalmente causano un forte dolore con arrossamento della zona colpita, ma nelle persone predisposte possono provocare uno shock anafilattico, potenzialmente
CALABRONI E VESPE: a differenza delle api, possono pungere più volte. Il veleno contiene ialuronidasi, fosfolipasi e una specifica proteina chiamata antigene 5. La puntura provoca un forte dolore con intenso arrossamento e, a volte, anche febbre
RIMEDI CONSIGLIATI:
APIS MELLIFICA: rapido gonfiore e prurito; assenza di sete; sensazione di essere punzecchiato.
BELLADONNA: febbre molto alta, pupille dilatate, viso rosso e caldo, infezione della parte affetta.
CANTHARIS: No gonfiore. La parte affetta è estremamente arrossata e calda con sensazione di forte bruciore.
HYPERICUM: discolorazione blu della parte affetta con dolore radiante alla parte opposta del corpo.
LACHESIS: discolorazione violastra intorno alla parte affetta con fuoriuscita di sangue rosso-blu scuro.
TARENTULA: solitamente no gonfiore; la parte affetta appare bluastra e con sensazione di forte bruciore. I sintomi peggiorano dopo il sonno (reazione tipica del morso della tarantola ) URTICA URENS: rapido gonfiore e prurito; area punta appare rosacea e il gonfiore ricorda la puntura di ortica.

MEDUSA E’ caratterizzata dalla nematocisti, cioè un sistema che permette di pungere e perforare la pelle umana. Provoca piccole eruzioni cutanee, circondate da un’area arrossata e rilevata, con dolore intenso e prurito. Cosa fare: Pulire la zona lesa con acqua di mare, e applicare aceto. Eliminare con una pinzetta sterile i tentacoli, ad uno ad uno.
APPLICARE RIMEDI CONSIGLIATI SOPRA.

ORTICA
Il contatto con la pianta può avere effetto urticante, e provocare l’insorgere di piccole bolle arrossate con dolore e prurito. Cosa fare: Applicare un cubetto di ghiaccio, o acqua fresca, per lenire il dolore e il prurito. L’ortica è una pianta ben riconoscibile, a cause delle infiorescenze e delle foglie con i bordi uncinati.
RIMEDI CONSIGLIATI:
APIS MELLIFICA: rapido gonfiore e prurito; assenza di sete; sensazione di essere punzecchiato.
CANTHARIS: No gonfiore. La parte affetta è estremamente arrossata e calda con sensazione di forte bruciore.
URTICA URENS: rapido gonfiore e prurito; area punta appare rosacea e il gonfiore ricorda la puntura di ortica

RICCI DI MARE
Le spine del riccio possono pungere, provocando dolore e bruciore. Molto spesso si spezzano all’interno della pelle. Cosa fare:
Lavare la parte colpita con acqua di mare o disinfettante, e togliere la spina dall’epidermide con una pinzetta sterile. Applicare ripetuti impacchi di aceto, che sciolgono la spina. Assicurarsi che la spina o una sua parte sia completamente eliminata dalla pelle. Altrimenti la spina può “spostarsi” verso l’interno e provocare infiammazioni della cute o anche lesioni dei tessuti nervosi. UTILIZZARE I RIMEDI RELATIVI ALLA SEZIONE MORSI E PUNTURE DI INSETTO.

VIPERE: morso provoca gonfiore nella zona colpita, con colorazione scura della pelle. Quindi compaiono tachicardia, malessere, vertigini e mal di testa
Cosa fare:
Chiedete immediatamente l'assistenza di un medico. Fate in modo che qualcuno telefoni per preavvertire l'ospedale, se possibile identificando il tipo di serpente (o portate con voi il serpente morto). Nel frattempo somministrare il rimedio THUJA, spesso utilizzato per la disintossicazione da tossine e veleni.

ZANZARE
La puntura può essere provocata dalla “culex pipiens”, che colpisce di notte, o dalla più temuta “aedes albopictus”, meglio nota come zanzara tigre, che attacca anche di giorno. Provoca un rigonfiamento arrossato della parte colpita con forte prurito.
Cosa fare:
Applicare un cubetto di ghiaccio sulla lesione. Non applicare ammoniaca sul ponfo. A seconda dei sintomi: APIS MELLIFICA, URTICA URENS, CANTHARIS.

ZECCHE
Il morso dell’animale può anche passare del tutto inosservato, con una piccola zona arrossata che compare qualche giorno dopo il contatto. Altre volte causa immediatamente dolore e forte prurito. Cosa fare: : Disinfettare con cura. E’ necessario estrarre la parte della zecca (in genere la testa) che rimane all’interno della pelle. Recarsi al Pronto soccorso poiché le zecche talvolta trasmettono germi o altri microorganismi che possono provocare gravi malattie, come il morbo di Lyme.
A SECONDA DEI SINTOMI:
APIS MELLIFICA, URTICA URENS, CANTHARIS, ARNICA. Quando il gonfiore si è ridotto: SILICA, per aiutare ad espellere la parte del corpo della zecca.


Le indicazioni qui sopra indicate non possono essere intese come invito all'autoterapia. In tutti i casi si suggerisce sempre il consulto del proprio medico curante.

Fonte: Dott.ssa Claudia De Rosa, Omeopata Unicista, Reg. ISHom – AIO