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Dietologia (Comunicati stampa - 2010-05-07 09:33:21)

Stress ossidativo e sindrome metabolica

C'e' un legame fra stress ossidativo e fattori di rischio collegati alla sindrome metabolica.
Due recenti studi scientifici evidenziano il forte legame fra stress ossidativo e fattori di rischio collegati alla sindrome metabolica.
Lo stress ossidativo è una condiziona patologica che si verifica nell’organismo quando l’equilibrio fra produzione ed eliminazione di radicali liberi viene meno. Una condizione che dipende in buona parte dalla composizione della dieta e che, oltre ad essere associata al fisiologico invecchiamento cellulare, è coinvolta insieme all’infiammazione nello sviluppo di diverse malattie croniche come l’aterosclerosi, l’obesità e il diabete di tipo 2, spesso associati alla sindrome metabolica.

Per combattere lo stress ossidativo è molto importante seguire uno stile di vita salutare, basato su poche e semplici regole: non fumare, fare un uso moderato di alcol, seguire un’alimentazione equilibrata e ricca di frutta e verdura, accompagnata da una regolare attività fisica che potenzia le difese antiossidanti dell’organismo.

In quest’ambito NFI - Nutrition Foundation of Italy – Centro Studi dell’ alimentazione - segnala due studi scientifici che confermano come la capacità antiossidante totale della dieta da una parte rifletta i livelli di assunzione di antiossidanti con gli alimenti e dall’altra sia inversamente associata ad alcuni fattori di rischio della sindrome metabolica.
Il primo studio * pubblicato su Nutrition ha valutato la relazione fra la Capacità Antiossidante Totale della Dieta (TAC) e diverse manifestazioni precoci della sindrome metabolica in adulti giovani e in buona salute. In 153 soggetti sani con più di 20 anni sono stati analizzati: la pressione sanguigna, alcune variabili antropometriche, i livelli di colesterolo, la glicemia e gli acidi grassi liberi. Dall’analisi dei dati raccolti è emersa un’associazione positiva e significativa fra la TAC della dieta e assunzione di fibra, acido folico, vitamina A e C, magnesio, selenio e zinco. Un’associazione negativa è invece emersa fra TAC della dieta e pressione sistolica, livelli di glucosio nel sangue e di acidi grassi in forma libera, parametri che peggiorano in mancanza di sostanze antiossidanti. Infine è stata evidenziata anche una relazione tra la massa grassa e la carenza di antiossidanti di origine alimentare.
I ricercatori hanno quindi concluso che la TAC della dieta, che riflette i livelli di assunzione di antiossidanti, può essere considerata un elemento importante per la valutazione precoce del rischio di sviluppare la sindrome metabolica,
La revisione sistematica ** pubblicata su Nutrition Metabolism and Cardiovascular Diseases ha invece preso in considerazione precedenti studi sperimentali e clinici che evidenziano come la maggior parte dei componenti della sindrome metabolica siano associati ad una condizione di stress ossidativo, un elemento importante che contribuisce allo sviluppo di complicazioni metaboliche e cardiovascolari. In futuro la determinazione dello stress ossidativo nei pazienti affetti da sindrome metabolica potrebbe contribuire a identificare quei soggetti maggiormente a rischio di complicanze che potrebbero essere canditati alla cura con terapie più intense.

* B. Puchau, MA. Zulet, A. Gonzales de Echavarri, HH. Hermsdorff, JA Martinez, “Dietary total antioxidant capacity is negatively associated with some metabolic sundrome features in healthy young adults”, Nutrition, September 2009.

** E. Hopps, D. Noto, G. Caimi, MR. Averna, “A novel component of the metabolic syndrome: the oxidative stress”, Nutrition Methabolism and Cardiovascular Desease, September 2009.

Fonte: Ufficio Stampa NFI – Nutrition Foundation of Italy Ketchum