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Medicina di base (Comunicati stampa - 2009-11-12 14:18:45)

Scoperte delle cellule staminali per riparare i danni reali

Un gruppo di ricercatori dell'Universita' di Bari ha scoperto su cellule staminali umane isolate da reni la presenza di un recettore, chiamato TLR2, che potrebbe funzionare da antenna o sensore di danno, facendo percepire alle cellule staminali stesse la presenza di un danno nei tessuti circostanti e quindi anche nel rene ed attivando quindi processi riparatori.

La scoperta, appena pubblicata dall'autorevole rivista americana Faseb Journal e coordinata da Fabio Sallustio, e' stata fatta presso il laboratorio di Nefrologia del Policlinico di Bari.

I ricercatori hanno dimostrato, tra l'altro, che lo stimolo di questo recettore attiva le cellule staminali residenti nel rene e le induce a proliferare e a secernere una serie di fattori che potrebbero direttamente concorrere al riparo del danno renale o, a loro volta, indurre altri tipi di cellule ad intervenire nei processi di rigenerazione. I ricercatori sono riusciti a far differenziare le cellule staminali in cellule renali in tempi molto piu' brevi del normale, proprio inducendo la stimolazione del recettore TLR2.

I risultati della ricerca, che sono stati recentemente presentati al piu' importante congresso americano di nefrologia, tenutosi a San Diego, California, dimostrano quindi che se opportunamente stimolate, tali cellule sono in grado di attivarsi per dirigere i processi di rigenerazione renale. Questi dati aggiungono un tassello alla comprensione dei meccanismi di funzionamento delle cellule staminali renali e potrebbero aprire nuove strade per l'utilizzo di tali cellule nel campo della medicina rigenerativa.

Fonte: Ansa