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Medicina di base (Comunicati stampa - 2009-08-31 14:18:45)

Sepsi definizione, diagnosi e epidemiologia

La sepsi è uno stato patologico grave, dovuto a un processo di infezione diffuso in tutto l'organismo, attraverso la moltiplicazione nel sangue dei batteri di un originario focolaio localizzato. È spesso conseguenza di traumi, interventi chirurgici, ustioni o gravi patologie. Rappresenta una condizione clinica di non facile diagnosi e di gestione complessa, comunque basata sull'integrazione e sull'interazione di diverse competenze, metodiche e terapie. Si tratta di una patologia in costante e incisivo aumento (1.5% anno), per la quale si distinguono tre stadi consecutivi, sulla base della progressione e della gravità della patologia: sepsi; sepsi severa; shock settico. In Italia possiamo registrare 26.000 pazienti/anno affetti da sepsi severa che rappresentano il 17.2 % degli ingressi totali in Terapia Intensiva, e 6.500 pazienti/anno per lo shock settico che rappresentano il 4.3 % dei ricoveri in Terapia Intensiva. Circa il 60% dei casi di sepsi (risposta infiammatoria sistemica) evolve in "sepsi severa' (sepsi associata a insufficienza multiorganica). Lo "shock settico' è la più grave complicanza della sepsi. La mortalità complessiva per o con sepsi nel nostro Paese è registrata fra il 40% per la sepsi severa e 70% per lo shock settico. A livello mondiale sono stimati in 1.400 al giorno gli esiti letali della sepsi.


SEPSI: PER SAPERNE DI PIU’
In corso di sepsi esiste spesso uno stato dinamico oscillante tra immunoparalisi (le cellule del paziente non sono più in grado di rispondere all'invasione di micro-organismi) ed esagerata risposta infiammatoria. I micro-organismi (batteri, virus) sono costituiti da diversi componenti che possono stimolare le cellule immunitarie a produrre mediatori per cercare di distruggere gli organismi invasori. Se l'infezione diventa sistemica, o la risposta è troppo forte, l'individuo può sviluppare una risposta "distruttiva', con produzione "eccessiva' di tali mediatori, che può comportare un danno cellulare o "d'organo'. La sepsi, nella sua evoluzione, può arrivare fino allo shock settico (condizione clinica grave caratterizzata da insufficienza cardiocircolatoria), coinvolgere anche più organi (MODS – Sindrome da Disfunzione Multiorgano), ed evolvere fino alla morte. Si distinguono quindi tre stadi consecutivi: sepsi; sepsi severa; shock settico. Oltre alla progressiva "presa di coscienza', i fattori che contribuiscono al rapido e incisivo incremento della sepsi a livello mondiale sono: invecchiamento della popolazione; diffusione di procedure invasive di diagnosi/monitoraggio dei pazienti critici; incremento della resistenza agli antibiotici; aumentata prevalenza di pazienti immuno-compromessi.

IL FATTORE TEMPO
Il trattamento tempestivo della sepsi permette di aumentare notevolmente la possibilità di sopravvivenza dei pazienti colpiti da questa patologia. Risulta infatti determinante intervenire in modo opportuno, post diagnosi, per impedire che si instauri il processo a cascata dovuto ai mediatori dell'infiammazione. Per modificare in modo incisivo il decorso clinico è quindi importante che il trattamento venga iniziato nelle primissime ore di insorgenza della sepsi grave.

Fonte: Ufficio Stampa Bellco Srl