L'osteoporosi non fa più paura alle donne in postmenopausa

A Londra presentati nuovi studi che mostrano inediti profili di efficacia terapeutica del raloxifene. “Spesso le pazienti in postmenopausa non assumono i farmaci secondo la prescrizione medica e di conseguenza molte terapie contro l’osteoporosi tendono a dare risultati clinici al di sotto degli standard ottimali, mentre grazie al raloxifene la compliance appare molto elevata anche dopo i primi due anni”. Così il prof. Peyman Hadji (Clinica Universitaria di Giessen e Marburg GmbH a Marburg in Germania) ha presentato oggi a Londra nel corso dell’8° Congresso EMAS i risultati dello studio condotto su 300 pazienti in cura con il raloxifene.

La gestione dell'osteoporosi nelle donne in postmenopausa rappresenta un’importante sfida di salute pubblica poiché solo con un trattamento a lungo termine è possibile evitare fratture e disabilità croniche, riducendo così il peso della patologia sugli individui e sul sistema sanitario.

“I risultati dello studio – continua Hadji – mostrano che dopo 12, 24 e 36 mesi, delle 300 pazienti affette da osteoporosi postmenopausale curate per via orale con il raloxifene, rispettivamente il 96,4%, l’80,5% e il 62% ha continuato il trattamento. I dati, oltre a dimostrare l’ottima compliance del raloxifene, confermano l’elevato profilo di sicurezza del farmaco a dieci anni dalla sua introduzione nel mercato”.

“In vista della Giornata Mondiale dell’Osteoporosi di ottobre, che costituirà l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla rilevanza sociale di questa patologia, i dati resi noti al Congresso di Londra evidenziano il ruolo svolto negli ultimi dieci anni dal raloxifene nel trasformare la gestione dell’osteoporosi”, ha sottolineato Reinhard Bauer, CEO di DAIICHI SANKYO EUROPE.

Il raloxifene, farmaco disponibile solo su prescrizione medica, fa parte della classe dei SERM (modulatori selettivi del recettore degli estrogeni). È indicato per la cura e la prevenzione dell’osteoporosi in donne in postmenopausa, riducendo il rischio di fratture vertebrali. Il raloxifene è stato assunto da quasi 26 milioni di donne in tutto il mondo, di cui 7 milioni in Europa.

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Fonte: Ketchum - Ufficio Stampa