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Pediatria (Comunicati stampa - 2008-09-16 08:19:45)

Influenza: l'Australiana un virus che cambia, parla il virologo...

Piu' cattiva, ma e' presto per vaccinarsi con farmaci in commercio ci si ammala lo stesso, è troppo presto, dice il Codacons.
"Come ogni anno si lancia il solito allarme sull'influenza, ogni anno si annuncia che mettera' in ginocchio milioni di italiani. Tuttavia le nefaste previsioni vengono puntualmente smentite dai fatti. Che sia perche' dalla vendita del vaccino c'e' chi ci guadagna milioni di euro?". E' quanto si domanda il Codacons dopo la notizia che quest'anno, con tre nuovi ceppi in arrivo, l'influenza sara' piu' 'cattiva'. "Peccato- sottolinea- che negli ultimi anni il vaccino si sia rivelato inefficace per moltissimi cittadini, determinando uno spreco di denaro non indifferente". Ogni anno, spiega il comitato per la difesa dei consumatori, "le aziende farmaceutiche per aumentare i ricavi e battere la concorrenza, mettono in commercio troppo presto il vaccino. La conseguenza e' che chi acquista queste primizie spesso finisce per ammalarsi lo stesso".

Il Codacons ricorda quindi che per le categorie "a rischio" il vaccino e' disponibile gratuitamente. Chi, quindi, e' costretto ad acquistare il vaccino in farmacia "e' bene" che valuti l'opportunita' di farlo con il proprio medico di fiducia. "Tutti i vaccini, infatti- sottolinea l'associazione-, hanno effetti collaterali ed e' per questo che occorre sempre fare un'analisi costi-benefici". Per questo, conclude Codacons, "diciamo no alla vaccinazione di massa e si' alla vaccinazione per le categorie a rischio indicate dal ministero della Salute". Tra le "categorie a rischio", vi sono gli anziani e i bambini che soffrono di particolari patologie croniche, ma anche coloro che, per lavoro, "si trovano a contatto con molte persone nell'arco della giornata". (Dal notiziario DIRE Welfare di ieri)

... ARRIVA L'AUSTRALIANA
Un'epidemia di influenza molto intensa, piu' degli anni scorsi. Causata da tre virus "completamente nuovi con, in particolare, un nuovo ceppo molto virulento in arrivo dall'Australia". L'allerta arriva dagli esperti della terza Conferenza europea sull'influenza riuniti a Vilamoura, in Portogallo. Quest'anno, dunque, sottolineano gli infettivologi, sara' ancora piu' importante vaccinarsi.

IL VIROLOGO: NUOVO VIRUS, CHE CAMBIA. UTILE IL VACCINO 'MA LA FORMULA E' PREPARATA SU QUELLO ISOLATO L'INVERNO SCORSO'
Quest'inverno l'influenza sara' ancora piu' "cattiva" dell'anno scorso, sostengono gli esperti. Ma i vaccini servono o no a proteggere dal contagio?
E come mai molte persone si ammalano ugualmente dopo averlo fatto?
"I vaccini servono sempre- spiega Giovanni Fadda, virologo, ordinario di Microbiologia all'Universita' Cattolica di Roma- il fatto che alcune persone si possano ammalare comunque e' dovuto al tipo di virus: quello dell'influenza tende a mutare di continuo per il cosiddetto 'drift antigenico', con variazioni puntiformi di uno o due aminoacidi dell'antigene, mentre la formula antigenica del vaccino e' preparata sulla base del virus isolato l'inverno precedente".

In Italia, specifica il virologo, stanno circolando due importanti virus influenzali: H1n1, ("cioe' la vecchia 'Spagnola'") e H2n3, che si modificano nel tempo. "Le persone che vengono a contatto col virus modificato- sottolinea Fadda- non l'hanno mai conosciuto e si ammalano prima di produrre anticorpi specifici per quel tipo di influenza". Il vaccino che si potra' fare quest'inverno, e che si comincera' ad usare da ottobre sino a gennaio, corrisponde, infatti, sottolinea Fadda, "solo al protocollo antigenico dei virus isolati fino a marzo scorso di quest'anno".

"Dal momento che il virus continua a cambiare- prosegue il virologo- puo' darsi che il vaccino non protegga completamente, ma in ogni caso fara' si' che chi l'ha fatto affronti molto meglio, e con sintomi molto limitati, la nuova influenza perche' molta parte degli antigeni sono rimasti uguali e solo quelli nuovi continuano a sfuggire". Con il vaccino, in particolare, conclude Fadda, "si devono proteggere le persone anziane sopra i 60-65 anni, i bambini piccoli e le persone con malattie croniche, ricordandosi che dal momento in cui ci si vaccina a quello in cui si svilupperanno le difese passano 10 giorni di tempo".

Fonte: Agenzia Dire