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Medicina di base (Articoli - 2008-09-11 14:18:45)

Scoprire cos'e' il diabete e le complicanze ad esso collegate

Cos’è?
Il diabete è una malattia metabolica caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia). La persona affetta da diabete, infatti, non è in grado di utilizzare lo zucchero (glucosio) necessario alle sue funzioni vitali perché l’organismo non riesce parzialmente o totalmente a produrre e/o a far funzionare l’ormone insulina. Il diabete si manifesta in diverse forme, comunemente quando si parla di diabete ci si riferisce al diabete mellito, caratterizzato da una grande quantità di zucchero nelle urine.

Vi sono 2 principali forme di diabete mellito:
- il diabete di tipo 1 definito “insulino dipendente”, è una patologia autoimmune che provoca la distruzione delle cellule responsabili della produzione d’insulina (l’ormone prodotto dal pancreas che porta nelle cellule lo zucchero presente nel sangue). Esso rappresenta circa il 10% dei casi ed è una forma prevalentemente infantile-giovanile che può insorgere fino ai 40 anni di età; richiede il trattamento insulinico sin dall'inizio ed è causato dall'interazione fra predisposizione genetica e cause ambientali non ancora chiare.

- il diabete di tipo 2, definito “non insulino dipendente”, è dovuto ad un difetto metabolico dell’organismo la cui causa è tutt’oratuttora sconosciuta. Nella persona affetta da diabete di tipo 2 l’organismo non riesce ad utilizzare correttamente l’insulina che, a differenza di quanto avviene nel diabete di tipo 1, viene normalmente prodotta dal pancreas. Esso rappresenta oltre il 90% dei casi, è caratteristico dell'età adulta-senile ed è spesso controllabile per anni con dieta, esercizio fisico e/o ipoglicemizzanti orali, mentre il trattamento insulinico si rende di solito necessario dopo un certo numero anni di malattia.

Incidenza
Quando si parla di diabete si affronta un argomento di grande interesse, che riguarda personalmente milioni di persone in tutto il mondo, tanto da portare molti a definirla l’epidemia diabete. Secondo i dati diffusi dall’Organizzazione delle Nazioni Unite più di 240 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di diabete, ossia circa il 6% della popolazione mondiale adulta. Questo numero è destinato a crescere esponenzialmente nei prossimi anni, si stima infatti che nel 2025 i malati raggiungeranno la cifra di 380 milioni, e l’80% dei casi si verificherà nei Paesi a medio e basso reddito. In passato, soprattutto nel caso del diabete di tipo 2, il diabete veniva associato nell’immaginario collettivo a pazienti esclusivamente adulti. Oggi invece si registra un forte incremento della casistica anche tra le persone giovani, al di sotto dei 40 anni.

In Italia il 4,6% della popolazione, pari a circa 2.700.000 persone, è diabetica (il 4,9% delle donne e il 4,4% degli uomini). A questi deve essere aggiunto il numero di persone che non sanno di essere affette da diabete mellito (stimabile intorno ad 1 milione). La prevalenza standardizzata, nel corso degli anni, è aumentata dal 4,2% nel 2002 al 4,6% nel 2007. In particolare il diabete di tipo 2 è in continua crescita a causa dell'aumento dell'obesità e della sedentarietà. Inizialmente è asintomatico, per cui la prevalenza è stimata intorno al 3-4%, mentre indagini mirate forniscono percentuali sensibilmente più elevate che si aggirano tra il 6 e l’11%. E’ stato stimato che in Italia la spesa annuale per cure e ricoveri correlati al diabete mellito è pari a circa 9 miliardi di euro.

Le complicazioni del diabete comprendono le patologie cardiovascolari (ad esempio infarto del miocardio e insufficienza cardiaca), le nefropatie (malattie renali), la retinopatia (danno della retina che nella sua forma più grave può portare alla cecità), e la neuropatia (dolore e lesioni dei nervi). È noto che una pressione sanguigna elevata (ipertensione) contribuisce alle complicanze diabetiche microvascolari, quali la retinopatia e la nefropatia. Inoltre, l’ipertensione è due volte più frequente negli individui affetti da diabete rispetto alla popolazione generale3. È stato dimostrato che un attento controllo della pressione sanguigna riduce le complicanze microvascolari del diabete.(4,5) La presenza di retinopatia è un fattore di rischio indipendente per la patologia cardiovascolare.(6)

Comprendere la retinopatia diabetica
La retinopatia diabetica è una patologia oculare progressiva associata al diabete e nel mondo sviluppato è una delle principali cause di cecità negli adulti in età lavorativa. Gli individui affetti da diabete presentano un rischio di cecità 25 volte più elevato della media(7) e si stima che nel 2002 la retinopatia diabetica sia stata la causa di circa il 5% dei casi di cecità a livello mondiale, pari a quasi 5 milioni di persone.(8) La retinopatia diabetica è una delle complicanze più temute del diabete.(9) Attualmente l’opzione di trattamento utilizzata è la fotocoagulazione laser, generalmente riservata agli stadi avanzati della retinopatia diabetica.(10)


Al momento della diagnosi, quasi il 40% delle persone affette da diabete di tipo 2 presenta già un certo grado di retinopatia; un altro 20% sviluppa la patologia nei successivi 6 anni.(11) Nelle fasi precoci della retinopatia diabetica la vista può iniziare a peggiorare, talvolta con perdita della capacità di leggere. Nei casi avanzati o severi della malattia la vista diviene offuscata e può peggiorare fino a condurre alla cecità.

Il programma DIRECT consente di valutare la presenza di Retinopatia Diabetica utilizzando la scala Early Treatment of Diabetic Retinopathy (ETDRS-scala per il trattamento precoce della retinopatia diabetica) che valuta il grado di retinopatia su una scala a 11 punti. La scala costituisce lo standard aureo come strumento di ricerca clinica validato ed è impiegata per misurare i cambiamenti della retina. Il valore più basso della scala è 10/10 (ovvero assenza di retinopatia in entrambi gli occhi), mentre il valore più alto è 81/81 (ovvero retinopatia diabetica proliferativa avanzata in entrambi gli occhi). In questo stadio la retina può essere completamente oscurata dalla crescita di nuovi vasi sanguigni e il paziente ha una severa perdita della vista. Le due fotografie che seguono costituiscono un esempio visivo del cambiamento fra la vista normale (rappresentata dall’immagine a sinistra) e la vista di un paziente affetto da retinopatia diabetica (rappresentata dall’immagine a destra).

Comprendere la retinopatia diabetica
L’albumina è una proteina che circola normalmente nel sangue. La microalbuminuria è caratterizzata dalla comparsa di una ridotta ma anomala quantità di albumina nelle urine (definita come livello di albumina superiore a 20 microgrammi/minuto nelle urine). La microalbuminuria è generalmente la prima indicazione di danno endoteliale e sintomo di delle prime fasi di patologia renale e cardiovascolare.(12)

La microalbuminuria può essere individuata con una semplice analisi delle urine. L’individuazione precoce della microalbuminuria e il corretto trattamento possono aiutare a prevenire ulteriori danni renali. Anche la presenza di nefropatia diabetica è un marcatore riconosciuto di patologia vascolare.(13)

Circa 60 milioni di persone nel mondo sono affette da nefropatia diabetica (malattia renale)(14) e il diabete di tipo 2 è nel mondo la principale causa di insufficienza renale.(15)

Bibliografia
1 World Health Organization. Fact Sheet No. 312 (September 2006). http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs312/en/ Ultima visita 6 Marzo 2008. 2 International Diabetes Federation. Facts and Figures: Diabetes Prevalence. http://www.idf.org/home/index.cfm?node=264 Ultima visita 2 Maggio 2008.
3 Epstein, M and Sowers, JR. Diabetes mellitus and hypertension. Hypertension 1992;19:403-418.
4 Intensive blood-glucose control with sulphonylureas or insulin compared with conventional treatment and risk of complications in patients with type 2 diabetes (UKPDS 33). UK Prospective Diabetes Study (UKPDS) Group. Lancet 1998; 352:837-53.
5 UK Prospective Diabetes Study Group. Tight blood pressure control and risk of macrovascular and microvascular complications in type 2 diabetes: UKPDS 38. BMJ 1998;317:703-13.
6 Cheung, N et al. Diabetic Retinopathy and Risk of Heart Failure J. Am. Coll. Cardiol. 2008; 51: 1573-1578
7 National Eye Institute. Health Education Leads to More Eye Exams in Group at Risk for Vision Loss. http://www.nei.nih.gov/news/pressreleases/morexam.asp Ultima visita 14 Agosto 2008.
8 World Health Organization. Prevention of Blindness and Visual Impairment. http://www.who.int/blindness/causes/priority/en/index6.html. Ultima visita 21 Luglio 2008.
9 Hopkins, M. Diabetic retinopathy: Seeing a difference. CPJ / RPC 2006; 139 (5): 30-31.
10 Fong, DS et al. Diabetic Retinopathy Diabetes Care 2003; 26(1): 226-229
11 Stratton, IM et al. UKPDS 50: Risk factors for incidence and progression of retinopathy in type II diabetes over 6 years from diagnosis. Diabetologia 2001; 44: 156-63. 3
12 Ochodnicky, P et al. Endothelial dysfunction in chronic kidney disease: determinant of susceptibility to end-organ damage and therapeutic response J Nephrol 2006; 19(3): 246–258
13 Tagle, RT et al. Microalbuminuria: Is it a valid predictor of cardiovascular risk? Cleveland Clin J Med 2003; 70(3): 255-261 14 International Diabetes Federation. Diabetes and Kidney Disease: Time to Act. http://www.idf.org/webdata/docs/Guide_Diabetes_Kidney.pdf. Ultima visita
14 Aprile 2008.
15 Mahon A. Epidemiology and Classification of Chronic Kidney Disease and Management of Diabetic Nephropathy. European Endocrine Review (2006).

Ketchum - Ufficio Stampa Takeda http://www.takeda.it



Fonte: Ketchum - Ufficio Stampa