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Medicina di base (Articoli - 2008-06-04 14:19:45)

La Zanzara Tigre, prevenzione e rimedi

La Zanzara Tigre (Aedes albopictus), ha un aspetto caratteristico che la rende ben riconoscibile: ha il corpo nero a bande trasversali bianche sulle zampe e sull’addome e presenta una striscia bianca che le solca il dorso e il capo. Si distingue dalle altre zanzare per le abitudini e il ciclo di vita: si riproduce più velocemente e punge nelle ore diurne. È stata importata nel mondo occidentale dall’Asia (probabilmente grazie al commercio di copertoni usati dove si trovava dell’acqua che ha permesso alla Zanzara Tigre di annidarsi) e si è diffusa negli ultimi vent’anni sia negli Stati Uniti che in Europa, arrivando a costituire un motivo di preoccupazione sanitaria e ambientale.

Grazie alla sua versatilità, la Zanzara Tigre è riuscita a superare barriere ambientali notevoli: infatti, depone le uova in ambienti asciutti e poco luminosi dove sono in grado di superare inverni anche rigidi. Il ciclo riprende poi quando si allungano le ore di luce, la temperatura si aggira sui 10 gradi e questi ambienti si riempiono di acqua, spesso anche semplicemente grazie a fenomeni di condensa. A questo punto le uova schiudono, danno origine a larve e quindi a zanzare adulte che colonizzano poi le zone circostanti secondo un andamento “a macchia di leopardo”, cioè in modo non continuo e omogeneo.

In Italia, è presente come insetto adulto da marzo a novembre, ma la deposizione delle uova invernali, quelle destinate a svernare, si conclude entro la fine di ottobre e metà novembre.


Il rischio di malattie tropicali

Nelle zone tropicali e in numerose zone dell’Asia la Zanzara Tigre è vettore di diverse malattie virali, in particolare quelle causate da arbovirus, tra cui la dengue, la febbre gialla e alcune encefaliti.

Nelle nostre zone questi agenti patogeni sono assenti ma in agosto 2007 in Italia si è verificato il primo caso europeo di trasmissione del Virus Chikungunya da parte di Aedes albopictus e quindi dallo scorso anno il livello di attenzione nei confronti di questa zanzara è diventato molto più elevato. Va considerato che in quel periodo l’Italia si è vista classificare come zona a rischio di trasmissioni virali alla stregua di quegli stati africani o asiatici dove sono presenti situazioni di grave rischio per la salute pubblica. Solo il 22 novembre 2007 il Ministero ha dichiarato cessato l’allarme. Sebbene non si trattasse di malattia con andamento mortale, la Chikungunya ha causato gravi disagi al sistema sanitario nazionale per ciò che riguardava le donazioni di sangue e di organi da parte dei residenti nelle zone infette e di coloro che vi si recavano per turismo o lavoro.
Global Warming

Oggi si parla molto di Global Warming ovvero di cambiamenti climatici che riguardano tutto il pianeta. Questo fenomeno è destinato ad avere effetti poco piacevoli anche sulla presenza di zanzare. A seguito delle modificazioni climatiche le zanzare sono presenti nel nostro paese per periodi più lunghi, fino ad autunno inoltrato, e la densità delle loro popolazioni aumenta. Poiché in presenza di serbatoi di malattia, è proprio la densità del vettore l’elemento di rischio più rilevante, un ambiente più favorevole per lo sviluppo delle zanzare fa crescere anche la probabilità di diffusione di malattie tropicali nel nostro paese.

Anche la sola puntura della Zanzara Tigre rappresenta un problema. Si tratta infatti di un insetto molto aggressivo, che punge soprattutto nelle ore più fresche della giornata, al mattino presto e al tramonto, e riposa di notte in ambienti riparati e sulla vegetazione. Le sue punture procurano gonfiori e irritazioni persistenti, pruriginosi o emorragici, e spesso anche dolorosi. Nelle persone particolarmente sensibili, un elevato numero di punture può dare luogo a risposte allergiche che richiedono un’attenzione medica. La presenza della Zanzara Tigre in numerosi focolai quindi può arrivare ad alterare le abitudini delle persone, inibendo i bambini e gli anziani dal giocare e sostare all’esterno nelle ore fresche della giornata, proprio quelle più piacevoli e adatte a questo genere di occupazioni.

È POSSIBILE PREVENIRE E LIMITARE LA DIFFUSIONE
DELLA ZANZARA TIGRE?


Nei mesi più caldi, quando le temperature medie sono intorno ai 25°C, la zanzara può completare un ciclo di sviluppo in meno di 10 giorni, con un picco di massima densità al culmine dell’estate, tra agosto e settembre.

L’azione tesa a contrastarla è di natura essenzialmente preventiva e deve puntare a limitare tutte le situazioni e i comportamenti che ne facilitano la riproduzione e la diffusione.

La Zanzara Tigre si trova soprattutto nelle città e raramente nelle aree rurali per la sua propensione a deporre le uova in piccole raccolte d’acqua. Per questo è necessario evitare con grande attenzione che si formino pericolosi ristagni d’acqua. E su questo fronte il contributo dei cittadini è indispensabile. La lotta alla Zanzara Tigre non può avere un esito positivo senza un attivo coinvolgimento della popolazione. I siti a rischio di infestazione da Zanzara Tigre nelle aree pubbliche sono infatti solo il 20-30% del totale. Il rimanente 70-80% delle zone a rischio è di proprietà privata. È quindi indispensabile che i cittadini mettano in atto misure di prevenzione e di trattamento nelle aree di loro competenza, altrimenti si rischia di vanificare anche il lavoro di prevenzione svolto dalla Pubblica Amministrazione.

COSA POSSONO FARE I CITTADINI

- Evitare l’abbandono all’aperto di materiali, copertoni e altri contenitori che possano raccogliere anche piccole quantità di acqua piovana o stagnate;

- Eliminare l’acqua dai sottovasi, dagli annaffiatoi, dai bidoni, dai copertoni;

- Innaffiare direttamente con le pompe gli orti e i giardini, senza mantenere riserve di acqua a cielo aperto;

- Coprire i recipienti per la raccolta dell’acqua con una zanzariera ben fissata e tesa e non lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni di acqua per più giorni;

- Verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite;

- Pulire e trattare bene i vasi prima di ritirarli all’interno durante i periodi freddi. L’abitudine di portare le piante al riparo dai freddi invernali è probabilmente una delle cause che generano la schiusa delle uova invernali quando le piante vengono nuovamente esposte e innaffiate in primavera, facilitando notevolmente la diffusione della zanzara nell’ambiente.

- Introdurre pesci rossi, grandi predatori delle larve di zanzara, nelle vasche e nelle fontane dei giardini.

- Trattare ogni 10-15 giorni i tombini, le zone di scolo e ristagno e tutti i recipienti posti all’esterno dove si raccoglie acqua piovana, con prodotti larvicidi specifici che si acquistano in farmacia o nelle ferramenta. Per mantenere un’adeguata copertura è importante ripetere i trattamenti in caso di pioggia, in quanto la copertura del precedente intervento viene a mancare per dilavamento del prodotto.

- La Zanzara Tigre punge prevalentemente nelle ore diurne ed è molto aggressiva. Per contrastare il fastidio causato da quest’insetto, è utile utilizzare prodotti insetticidi e antipuntura anche di giorno, per evitare pruriti ed arrossamenti. Il suggerimento è ancora più importante per le persone che sono impegnate in attività all’esterno e per i bambini. Per evitare che le zanzare entrino nelle abitazioni, è bene adoperare prodotti adulticidi (spray o emanatori elettrici) anche durante il giorno.


COSA POSSONO FARE LE ISTITUZIONI

Oltre a un monitoraggio sistematico, effettuato ad esempio con impiego di ovitrappole, le istituzioni locali possono:

- pulire i tombini prima dell’inizio dei trattamenti;

- effettuare periodici trattamenti larvicidi nei tombini e in tutte le zone di scolo e ristagno poste in aree pubbliche (la periodicità dipende strettamente dal prodotto impiegato, di solito ogni 15 giorni);

- effettuare interventi mirati a disinfestare le popolazioni di zanzare adulte nelle aree scolastiche e in altre zone dove l’infestazione sia particolarmente intensa. Oggi i disinfestatori hanno a disposizione validi mezzi tecnici che assicurarono un’efficacia molto elevata, (soprattutto nei composti di ultima generazione). Questi interventi possono essere realizzati con insetticidi di sintesi, i piretroidi, che hanno caratteristiche molto diverse dal tradizionale Ddt e non vengono spruzzati in modo indistinto nell’ambiente, ma mirati a zone precise. Inoltre, sono prodotti in solventi acquosi e hanno un minore impatto sull’ambiente e sulla salute perché sono abbattenti (uccidono la zanzara all’istante) e non persistenti;

- nella lotta preventiva, oltre agli accorgimenti pratici consigliati dalle Amministrazioni, gli operatori del settore possono utilizzare prodotti di elevata efficacia ad azione larvicida; sono prodotti specifici, sia biologici come il Bacillus Thuringiensis Israelensis siero-tipo H14, sia chimici come ad esempio il Piryproxifen e il Diflubenzuron. Questi prodotti sono estremamente validi e, se correttamente utilizzati, rappresentano uno dei presidi più efficaci contro la Zanzara Tigre (Aedes albopictus). In particolare, il Bacillus Thuringiensis Israelensis deriva da un batterio capace di produrre una tossina che ha un’azione molto specifica contro la Zanzara Tigre. Questo prodotto ha numerosi vantaggi: è naturale e non di sintesi chimica, è già presente nell’ambiente e uccide solo le larve di Zanzara Tigre e di pochissime altre specie. In questo modo non causa un grande impatto, inoltre si degrada molto velocemente e non persiste;

- mettere a punto campagne informative che coinvolgano i cittadini nella lotta alla Zanzara Tigre e spieghino come possono essere realizzati i trattamenti di disinfestazione.

Prof. CLAUDIO VENTURELLI,
Professore di Zoologia
presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo
Entomologo - Dipartimento di Sanità Pubblica - Ausl Cesena

Vape Foundation: http://www.vapefoundation.org



Fonte: Ketchum - Ufficio Stampa