Studio italiano: lo smog "dà gas" alla trombosi venosa

Esaminati circa 2000 residenti in Lombardia in 10 anni. L'esposizione per un lungo periodo all'inquinamento aereo particolato e' stato associato ad aumentato rischio di malattia arteriosa, coronarica e cerebrovascolare in molteplici studi condotti in diversi paesi.

Al contrario la trombosi venosa, che puo' esitare in embolia polmonare potenzialmente letale, ha ricevuto minori attenzione negli studi sull'inquinamento atmosferico. Una ricerca condotta da Andrea Baccarelli e collaboratori dell'Harvard School of Public Health di Boston (Usa), e pubblicata dalla rivista Archives of Internal Medicine, ha ora scoperto che respirare aria inquinata da esalazioni dovute al traffico puo' aumentare il rischio di trombosi venosa. I ricercatori hanno esaminato circa 2000 persone residenti in Lombardia tra il 1995 e il 2005, di cui 870 pazienti cui era stata fatta diagnosi di trombosi venosa profonda (tvp) e 1210 sani e hanno trovato una relazione con esposizione a particelle di diametro inferiore a 10 micrometri (PM10).

L'inquinamento aereo particolato viene ritenuto responsabile dell'aumento della viscosita' del sangue che segue l'innalzamento dei livelli dei fattori della coagulazione, che e' stato osservato in presenza di alti livelli di PM10. I risultati di questo studio dimostrano una riduzione del tempo di protrombina (PT), correlata ad aumento della viscosita' del sangue, ll'esposizione di alti livelli di PM10 durante l'ano precedente la misurazione: in particolare ogni incremento di 10 microgrammi/m3 in PM e' associata ad un aumento del70% del rischio di trombosi venosa profonda. L'associazione risulta meno evidente nelle donne che usano contraccettivi orali, o terapie ormonali.

Fonte: Agenzia Dire