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Omeopatia (Articoli - 2008-04-17 08:22:45)

Thuja Occidentalis, l'albero della vita, il rimedio omeopatico

Thuja Occidentalis, ‘arbor vitae’ (l’albero della vita), il cedro bianco, è una conifera della famiglia delle cupressacee. E’ una pianta sempreverde, con foglie a squamette disposte su 4 file sui rametti, di colore verde scuro sulla pagina superiore e verde-giallastro su quella inferiore. I ramuli, disposti su un piano orizzontale, per lo più penduli, se strofinate emanano un intenso profumo di frutta (mela).
I fiori sono unisessuali, piccole e apicali le maschili, prima gialle poi brune le femminili. La fioritura avviene tra marzo ed aprile. I suoi frutti sono strobili ovoidali di 10-15 mm formati da circa 10 squame che a maturità si aprono a rosetta con squame arrotondate e prive di uncini.
Originaria del nord America e del Canada, fu introdotta in Europa nel secolo scorso a scopo ornamentale. Thuja occidentalis si adatta con facilità ai climi freddi, predilige terreni calcarei e argillosi e tollera discretamente gli ambienti urbani.
E’ ad accrescimento piuttosto lento tanto che può impiegare oltre 150 anni per raggiungere 15 metri di altezza.

Il nome thuja deriva dal greco _____ che significa purificare con profumi, sacrificio dal momento che in tempi antichi questo tipo di legno proprio per il suo profumo così aromatico veniva bruciato durante i sacrifici. Per queste sue proprietà, Thuja era inoltre utilizzata dagli antichi Egizi durante le procedure di imbalsamazione e dagli Indiani d’America per curare malaria, tosse, gotta e reumatismi. In particolare le foglie e i rami venivano bollite nel lardo e la soluzione così ottenuta veniva fatta bere per alleviare dolori articolari e muscolari.

Il rimedio omeopatico è ottenuto dalle foglie e dai rami raccolti durante il periodo di fioritura della pianta, sminuzzati, tritati, lasciati a riposare in alcol e poi filtrati. Ottenuta così la tintura madre si procede poi alla diluizione e dinamizzazione.

Secondo lo schema di Rajan Sankaran, la famiglia delle Cupressacee è caratterizzata da sensazioni di fragilità, delicatezza, indebolimento, connessione e disconnessione (interiore e/o sociale), vuotezza e pienezza, frammentarietà, incompletezza, sentirsi tagliato fuori. Il suo senso di connessione/disconessione nasce proprio dalla profonda sensazione di fragilità, di sentirsi delicato come vetro sottile: quando questa sottile e fragile protezione di vetro si frantuma, corpo e mente perdono la propria continuità e la persona ha la sensazione di sgretolarsi in mille pezzi.
Reagisce attivamente divenendo estremamente duro e rigido ma da un punto di vista passivo diviene indolente, pauroso ed ansioso, debole. Tende quindi a compensare le sue reazione attive e passive cercando di ‘fortificarsi’, di divenire ancora più duro e divenendo protettivo nei confronti di tutti coloro che sono deboli e fragili (proprio come è lui in realtà).
Dal punto di vista omeopatico, Thuja è un policreste ampiamente conosciuto ed impiegato nel trattamento di porri e verruche, condilomi (soprattutto genitali), infiammazioni ed infezioni dell’apparato unitario (cistiti, uretriti), dolori dell’ovulazione, varie forme catarrali. Ma molti sono i rimedi omeopatici che possono essere utilizzati per questo tipo di disturbi e riconoscere il tipo costituzionale Thuja non è sempre così immediato.

Fisicamente il tipo Thuja è il soggetto grasso, lucido, oleoso, infiltrato d'acqua, carico di cellulite. Può soffrire di depressione, di disturbi digestivi e genito-urinari. E' il prostatico o l’uterofibromatoso a seconda del sesso.
Ha le unghie corrugate, deformate e fragili e peluria sulla parte mediana delle falangi o sui lobi delle orecchie. Le secrezioni, soprattutto quelle genitali, hanno un forte odore dolciastro. Le verruche sono di tipo peduncolato, brucianti, pruriginose, umide e sanguinanti. La perspirazione è ascellare, profusa nelle ore notturne nella regione inguinale e perineale. La secrezione tende a macchiare gli abiti di una colorazione giallastra oleosa.
La donna Thuja tende ad affrontare la gravidanza con ansia e paura solitamente causati da un forte senso di colpa. E’ una donna gelosa con la convinzione maniacale che il proprio marito le sia infedele.

Thuja è ansioso circa il proprio stato di salute e tende ad affrontare i problemi direttamente: è insoddisfatto e depresso ma allo stesso tempo è freddo, calcolatore e scaltro. Non puoi mai veramente sapere cosa gli passa per la mente e anche per questo motivo il suo quadro clinico può spesso risultare poco chiaro.
Inoltre, durante la mia personale esperienza clinica ho potuto osservare che il tipo Thuja tende a vestire i colori verde ed arancione.

Quando si incontra il paziente Thuja per la prima volta si ha la sensazione di dover essere ancora più ‘cauti’ e attenti. Sin dal momento della prenotazione dell’appuntamento, il paziente Thuja mostrerà poca fiducia nelle vostre capacità di medico e di omeopata. Apparirà essere scettico, evasivo, chiuso e riservato per la pura di aprirsi troppo e doversi quindi fidare voi. Esempio: al telefono potrebbe richiedere estenuanti informazioni circa l’anamnesi, cosa dovrebbe dire di sé, ovvero se deve proprio dirvi tutto, ecc.

Il paziente Thuja è quindi molto lento ad aprirsi ed a fidarsi degli altri (proprio come lenta è la sua crescita e sviluppo come pianta). In sua presenza si ha sempre l’impressione che il ritratto che dia di sé non sia proprio del tutto veritiero, come se volesse nascondere qualcosa. Ovviamente ognuno di noi tende a conservare un certo atteggiamento di riservatezza ma in Thuja si ha piuttosto la percezione che questa riservatezza esista per il bisogno di nascondere qualcosa che se rivelato potrebbe deludere terribilmente l’interlocutore e di conseguenza cambiare drammaticamente l’opinione di questa persona nei suoi confronti.

Nel tentativo di nascondere agli altri il suo segreto, la tipologia costituzionale Thuja può assumere un atteggiamento ‘furtivo’ e manipolatore. Potrebbe volontariamente trattenere informazioni per testare l’interlocutore, per poter assicurarsi fino a che punto possa aprirsi e fidarsi. Spesso assume quindi la posizione di osservatore. Non permette nessun tipo di profonda comunicazione, proprio come la tipologia Natrum Muriaticum ma mentre Nat-m si chiude in se stesso e se non vuole dare risposta dice ‘No’, Thuja mente e fornisce informazioni superficiali. Natrum muriaticum si chiude in se stesso a causa di un forte dolore emotivo, Thuja per nascondere un segreto che se rilevato cambierebbe l’opinione che gli altri hanno di lui. E’ sua intenzione tenere nascosto quello scheletro nell’armadio!

La sua chiusura e la sua durezza emotiva si esprimono a livello fisico in forma di calcificazioni o formazioni ‘dure’: calli, verruche, noduli, cisti ed altre formazioni tumorali.
Ma nonostante la sua apparente durezza, la tipologia Thuja è caratterizzata da una forte e profonda sensazione di fragilità e debolezza fisica (la sensazione di essere fragile come una lastra di vetro sottile) ed emotiva ( la paura di ‘perdere la faccia’ agli occhi della società; l’illusione di separazione tra anima e corpo). In questo senso Thuja può essere considerato un rimedio di diatesi sicotica, come un tempo venivano definiti i disturbi del sistema reticolo- endoteliale.
Thuja è sicotico nel senso che è il risultato della sua reazione alle imposizioni della società. Ha imparato a mantenere il controllo di se stesso, a stare al proprio posto ma per fare ciò ha dovuto anche imparare a non manifestare il suo vero IO, perdendo quindi la sua individualità e libertà di espressione. La via più semplice in questo caso è di diventare un ‘calcolatore’ adattandosi a ciò che gli altri pensano, dicono o fanno, non per paura del pensiero altrui ma per ragioni di praticità, per poter sopravvivere all’interno della società.

Il suo sentirsi così fragile, la sua paura di esporsi lo porta ad essere rigido, statico, poco aperto a nuove idee ed alle novità in genere. Ha idee fisse, una sorta di monomania. Lo si potrebbe quasi definire bigotto, fanatico ( e non a caso sarebbe un rimedio perfetto per molti politici e leader religiosi).

La sua fiacchezza e la sua tendenza ad assumere questo tipo di atteggiamento nei confronti della società tende a progredire verso uno stato di depressione e di insoddisfazione piuttosto profondi. Questo stato non è profondo come quello della tipologia Acidum Nitricum, la cui insoddisfazione è dovuta al sentirsi triste e miserabile anche in situazioni gioiose, sempre fuori posto come un’appestato. In Thuja lo stato si insoddisfazione riguarda questioni di salute.

Le sue caratteristiche emotivo-mentali di fragilità e durezza, fiacchezza, monomania, durezza si riscontrano anche nella manifestazione dei suoi sintomi fisici.

• In neurologia Thuja può presentare astenia e nello stesso tempo un eccesso di peso. E’ spesso preda se non di stato depressivo, almeno di ansia e di angosce. Soffre di ripetute cefalee come fossero un chiodo frontale o nevralgie, o come se la testa fosse fatta di vetro sottile e stesse per rompersi in tanti pezzi (Sanguinaria, se il dolore si sposta rapidamente all’area occipitale destra). Ha il sonno agitato con sogni angosciosi e risveglio alle quattro del mattino (o aggravamento dei sintomi alle 4 del pomeriggio).

• Per quanto riguarda l’apparato cardiovascolare, Thuja può presentare capillari ectasici specie sulle cosce; piedi freddi con edemi ai malleloli. Sono frequenti le emorroidi gonfie dolenti, brucianti e pruriginose.

• All’apparato respiratorio il paziente Thuaj lamenta frequenti sinusiti, rinofaringiti croniche con ulcerazioni crostose e dolenti all’interno delle cavità nasali con ostruzione nasale; oppure una rinorrea cronica purulenta, spessa e verdastra. Sono inoltre frequenti laringiti con raucedine o costrizioni laringee addirittura con polipi alle corde vocali. E’ preda spesso di una tosse secca persistente specie al mattino, con dolore toracico.

• Può presentare frequenti orzaioli, congiuntiviti granulose, episcleriti, iriti, palpebre agglutinate con bordi secchi crostosi. All’orecchio possono verificarsi otiti croniche con otorrea purulenta.

• L’apparato muscolo-scheletrico può soffrire di algie dentarie e dolori osteoarticolari diffusi. Spesso lamenta dolori osteoarticolari o muscolari alle gambe esprimendo la sensazione di sentirle come se si stessero per frantumare, delicate come il vetro.

• All’apparato digerente si possono osservare lingua dolente con vescicole alla punta e alla base e una deglutizione bruciante con eruttazioni. Oppure una nausea e un dolore alla regione dello stomaco.
Spesso l’addome è teso, con borborigmi, meteorismo e la sensazione di qualcosa di vivo nel ventre. Spesso offre di stipsi e di feci a molla. Può presentare una poliposi del colon con una diarrea violenta ed emissione di gas, specie al mattino. L’ano può essere fistoloso, con ragadi, conditomi.

• L’apparato urogenitale prevede caratteristicamente una mastopatia fibrocistica. Può lamentare anche un cistocele.
Il ciclo mestruale può essere nero e fetido con breve ritardo.
Molto spesso presenta fibroma uterini o prolasso uterino. L’ovaia sinistra in particolare può essere dolente e la vagina è sensibile con leucorrea giallastre e oleose.
Il maschio lamenta quasi sempre una minzione a goccia per un’ipertrofia prostatica (adenomioma prostatico) dopo i 30 anni, una nicturia. Oppure, in età giovanile, un flusso uretrale giallastro con i segni di prostatite.

Essendo un rimedio di diatesi sicotica, i suoi sintomi migliorano col freddo secco, dopo un’attività e con la sudorazione. Peggiorano col freddo umido e un letto troppo caldo.
Si aggrava tendenzialmente dopo mezzanotte e di pomeriggio ( 4 del mattino o 4 del pomeriggio). Un altro aggravamento, specie per i maschi giovani, si ha dopo eccessi sessuali o rapporti non protetti (prostatite); dopo una prolungata posizione seduta, dopo il pasto.
Thuya desidera il the e sopratutto i cibi salati e affumicati; meno frequentemente l’acqua.
Può avere (ma non sempre) un’avversione per la carne, specie se d'agnello, e le patate. The, caffè e le cipolle possono causare disturbi.
Un sintomo strano, raro e peculiare ( che ho avuto modo di verificare solo tre volte) è una secrezione acquosa dal naso durante l’atto di evacuazione delle feci.
Suoi complementari sono Lachesis, Silicea, Medorrhinum, Micrococcinum
Suoi antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Pulsatilla, Staphysagria, Nitric acidum in dermatologia, Silicea per il digerente, Croccus e Ustilago per ginecologia.

Al contrario di quanto si sia sempre sostenuto, Thuja non è il rimedio più efficace nel trattamento acuto della gonorrea. Ha invece un’ottima efficacia nel trattamento cronico , ovvero quando ci sia già stata una ‘soppressione’ antibiotica e il paziente ha sviluppato manifestazioni cutanee e una cachessia cronica.
I rimedi più indicati per il trattamento acuto sono Medorrhinum, Cannbis sativa o indica e Sasparilla, solo per fare alcuni esempi.


Rubriche:

- Mente, illusione, corpo è delicato ( Delusion, body is delicate)
- Mente, illusione, corpo è sottile (Delusion, body is thin)
- Mente, illusione, corpo è fragile ( Delusion, body is brittle)
- Mente, illusione, corpo è fatto di vetro ( Delusion, body is made of glass)
- Mente, paura di essere avvicinato (Fear, of others approaching him)
- Mente, paura degli estranei (Fear, of stangers)
- Mind, fanatismo ( Fanatism)
- Mente, illusione, corpo è leggero come l’aria (Delusion, body is lighter than air)
- Mente, monomania
- Mente, sogni, di precipitare da un altezza (Dreams, falling, height, from)

- Vertigine, camminando, sensazione che i piedi non tocchino il suolo (Vertigo, walking, sensation as feet did not touch the round, while)

- Faccia, oleoso (Face, greasy)

- Faccia, verruche/porri (Face, warts, face, on the)

- Estremità, unghie corrugate ( Extremities, fingers, nails corrugated)

- Perspirazione, genitali, odore dolciastro ( Perspiration, genitalia, sweetish odour)

- Pelle, verruche, peduncolate (Skin, warts, peduncolatated)


Caso clinico.
Donna, 56 anni. Pletorica. Capelli ed occhi scuri. Carnagione olivastra. Cute dall’aspetto oleoso e grasso.

Prenota l’appuntamento telefonicamente. Dice di aver avuto il mio numero di telefono da una sua amica e che questa persona le ha detto che sono ‘una di cui ci si può fidare’. Così ha deciso di contattarmi perché ha 2 noduli alle corde vocali e dopo tre mesi avrebbe dovuto affrontare un intervento chirurgico. Dice di voler ‘vedere se con l’omeopatia posso evitare l’intervento’. La voce è estremamente bassa e rauca, come quella di una forte fumatrice.

Infatti quando si presenta in sede di consultazione ammette di essere una fumatrice accanita. Ha frequentato numerosi corsi di tabagismo e ha provato diverse terapie (convenzionali e naturali) ma nessuna ha mai dato risultati. Fuma 20 sigarette al giorno da quando aveva 12 anni.
Le chiedo di spiegarmi cosa prova quando fuma, perché le piaccia così tanto. Risponde che le da piacere, ma non approfondisce. E’ molto affabile e simpatica, ironica nel modo in cui mi spiega cosa le piaccia della sigaretta. Spesso infatti mi è difficile trattenermi dal non ridere insieme a lei.
Le chiedo perché abbia bisogno di calmarsi. Risponde in maniera evasiva, dicendo che spesso si sente combattuta, che una parte di lei vorrebbe smettere, l’altra no. Poi cambia discorso e torna fare ironia su come ha iniziato a fumare.
Le chiedo allora della raucedine. Mi dice che il primo vero abbassamento di voce si è verificato all’età di 20 anni e che da allora è andato sempre peggiorando. Otto mesi fa le sono stati diagnosticati due noduli alle corde vocali. Ora ha paura che questi possano degenerare e trasformarsi in qualcosa di più ‘serio’ dato che entrambe i suoi genitori ed una sorella sono morti rispettivamente per tumore ai polmoni, stomaco e seno.
Ogni volta che rivolgo domande più specifiche e più intime sorride, dice che si sente combattuta, divisa tra due fuochi e cambia discorso portandomi dove in precedenza è riuscita a strapparmi un sorriso.
Provo allora ad indagare sulla sua sensazione fisica dei noduli. Dice di non sentire dolore ma che all’atto della deglutizione avverte qualcosa di duro e spesso nella gola.
Le chiedo se ha altri fastidi, risponde di no.
Le chiedo allora della menopausa. ‘Ah, sì! Effettivamente…’. E’ in menopausa da due anni. Non ha sofferto molto, solo delle solite caldane.
Chiedo: ‘ Cos’altro?’. Risponde: ‘Niente direi, tutto bene’. Chiedo: ‘Infiammazioni?’ ‘No..però ho un fibroma di 2 cm all’utero. Mi è stato diagnosticato 2 anni fa’.
A tutti i miei tentativi di approfondire le sue affermazioni, sorride ed abilmente cambia discorso.
Mi fornisce poi altre informazioni accessorie circa il sonno ( disturbato alle 4 del mattino) e a certe sensazioni di vertigine quando cammina.

Rubriche:
- Mente, volontà, doppia (Mind, will, two wills)
- Mente, volontà, debole (Mind, will, weakness of)
- Vertigine, camminando, sensazione che i piedi non tocchino il suolo (Vertigo, walking, sensation as feet did not touch the round, while)
- Faccia, oleoso (Face, greasy)
- Laringe, voce, raucedine, sera, agg (Larynx, voice, hoarseness, evening, agg)
- Laringe, polipi, corde vocali (Larynx, polyps, vocal cords)
- Sonno, disturbato, 4 am
- Generale, nicotina, desiderio di (Gens, nicotine, desire for)
- Generale, nicotina, desiderio di fumare (Gens, nicotine, desire for smoking)

In seguito alla prima consultazione ho somministrato:
Nicotinum in dosaggio discendente, ovvero un granulo unitario 1M, 200 CH, 30 CH il primo giorno; 12D, 9D e 6 D il secondo giorno.
Al terzo giorno, Thuja occidentalis LM1, un granulo alla settimana diluito in acqua.

La paziente non mi contatta durante il trattamento. Dopo 4 settimane telefona per prenotare la visita di controllo.

Al follow up (dopo 5 settimane dalla consultazione) è possibile osservare alcuni miglioramenti.
Innanzitutto il timbro della sua voce si è alzato. Al telefono avevo avuto difficoltà a riconoscerla.
La cute appariva ora meno oleosa.
Mi dice subito di essere riuscita a ridurre il consumo giornaliero di sigarette da 20 a 6 senza alcuna fatica. Dice di aver notato una lieve sensazione di nausea alla sigaretta dopo l’assunzione di Nicotinum. La voce si è così ‘schiarita’ e la sensazione di durezza ed ispessimento alla laringe è molto diminuito.
Il sonno è inoltre molto migliorato e per la prima volta dopo anni è riuscita a riposare consecutivamente durante la notte.
E’ a questo punto che mi dice:’ Ora che mi fido di te, posso parlarti della mia famiglia’. Si è aperta completamente, rivelando quello che lei considerava essere la sua ‘parte oscura’ (come ha detto più volte nel corso dell’anamnesi) e ha terminato dicendo: ‘tanto tutto quello che ho detto rimane segreto!?!’.

Ho somministrato Thuja occidentalis LM2.
Dopo sette settimane ( a due settimane dall’intervento) si ripresenta per il secondo follow up.
Il timbro di voce è notevolmente migliorato. Ora fuma solo 2 sigarette al giorno e non sente fatica. E’ felice perché alla visita specialistica le è stato detto che dei due noduli, uno è scomparso e l’altro si è ridotto da 1,8 a 0.9 mm ed è calcificato. Inoltre dalla visita ginecologica è emerso che il fibroma all’utero si è ridotto da 2cm a 0.8.



Fonte: Dott.ssa Claudia De Rosa, Omeopata Unicista, Reg. ISHom – AIO