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Medicina di base (Comunicati stampa - 2008-02-13 10:14:45)

I bambini affetti da ADHD vittime di episodi di bullismo

bambini affetti da ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) hanno maggiori probabilità dei coetanei sani di essere vittime di episodi di bullismo: lo dicono i risultati di uno studio condotto dalla Uppsala University1 (Svezia) - su un campione di bambini di 10 anni - pubblicato sul numero di Febbraio 2008 del Developmental Medicine & Child Neurology2 e ripresi in questi giorni da “The Times”.

Secondo i dati raccolti dagli studiosi svedesi, infatti, i bambini affetti da ADHD hanno probabilità 10 volte superiori rispetto ai loro coetanei sani di essere vittime di bullismo. Gli stessi bambini inoltre - sempre sulla base dei risultati dello studio - manifestano talvolta comportamenti che potrebbero essere definiti “da bullo”: le possibilità che un bambino ADHD assuma comportamenti bulleschi sono 4 volte più alte rispetto ai coetanei sani.

Lo studio è stato condotto a Stoccolma su un campione di 577 bambini dell’età di 10 anni. Al campione è stato somministrato in classe un questionario, sono state realizzate interviste a genitori e insegnanti e condotte valutazioni cliniche. L’ADHD è stato diagnosticato nel 9.5% dei maschi e nell’1.6% delle femmine.

“I risultati di questo studio - commenta Patrizia Stacconi, presidente di A.I.F.A. onlus - mettono in luce una delle tante problematiche dell’ADHD”. “Noi genitori – continua Stacconi - ci troviamo quotidianamente ad affrontare i gravi problemi dei nostri bambini che spesso sono vittime dell’isolamento e della discriminazione”. “La vita quotidiana, anche le cose più semplici – conclude Stacconi – diventano per noi e per i nostri bambini una dura prova: troppe le incomprensioni, le difficoltà, la sofferenza, l’emarginazione”.

"Anche in Italia, così come hanno evidenziato nel loro studio i colleghi svedesi” – dichiara il Prof. Paolo Curatolo, ordinario di neuropsichiatria infantile al Policlinico Universitario di Tor Vergata e presidente della International School of Neurological Sciences - “si registrano casi di bullismo di cui i bambini ADHD sono protagonisti o vittime”. “Il disturbo da deficit di attenzione con iperattività” - conclude Curatolo – “dovrebbe essere sempre considerato nel valutare interventi efficaci per il bullismo".

1 “Bullying and attention–deficit–hyperactivity–disorder in 10-year-olds in a swedish community “ Kirsten HolmbergMD, Anders HjernMD PhD - Department of Women’s and Children’s Health, Uppsala University and Centre for Epidemiology, National Board of Health and Welfare, Stockholm, Sweden

2 Volume 50, Issue 2, Page 134-138, February 2008


A.I.F.A. onlus è un Gruppo di mutuo-aiuto costituito da genitori con bambini, ragazzi o adulti affetti da ADHD - deficit di attenzione con o senza iperattività - nato nel 2002 per dare sostegno alle famiglie. Attualmente quasi in ogni regione sono presenti una o più coppie di genitori referenti dell’associazione che forniscono sostegno, indicazioni e consigli pratici ai genitori in difficoltà. A.I.F.A. onlus promuove attività di formazione ed informazione diretta ai genitori e agli insegnati.

L'ADHD è un disturbo neurobiologico dovuto all'alterazione di alcuni specifici circuiti cerebrali dei bambini e colpisce il 3,5% circa della popolazione pediatrica; è uno dei principali problemi medico-sociali dell'infanzia, pienamente riconosciuto dalla comunità scientifica mondiale, inclusa l'Organizzazione Mondiale della Sanità. I bambini affetti da ADHD non riescono a controllare le loro risposte all’ambiente, sono disattenti, iperattivi e impulsivi compromettendo la loro vita di relazione e scolastica. L’ADHD impatta negativamente su ogni aspetto della vita del bambino a casa, a scuola e durante il gioco; può presentarsi con differenti manifestazioni cliniche, dall'età prescolare all'età adulta, coinvolge le tappe dello sviluppo e dell'integrazione sociale del bambino. Le conseguenze negative dovute al mancato trattamento di questo disturbo sono molte e possono andare dall'abuso di sostanze stupefacenti allo scarso rendimento scolastico, alla mancanza di relazioni interpersonali fino all'isolamento sociale.




Fonte: Ufficio stampa AIFA onlus - Ketchum PR