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Medicina di base (Comunicati stampa - 2007-12-12 10:15:45)

Dossier Ictus Lombardia

Ictus colpisce più le donne che uomini, 50 mila contro 44 mila; 18 mila i nuovi casi annui; 120 mila persone colpite ad oggi.; 94 mila oltre i 65 anni.
La prevalenza dell’ictus in tutte le provincie della regione: Milano maglia nera a Sondrio meno casi. L’annuncio in occasione del primo “International Stroke Forum”
in programma dal 13 al 14 dicembre presso la Fondazione Cariplo.

Milano per due giorni capitale della ricerca contro l’ictus. E da Milano, in occasione del primo International Forum on Stroke in programma dal 13 al 14 dicembre presso la Fondazione Cariplo, arriva una fotografia attendibile della prevalenza di questa patologia nella regione Lombardia. Ictus che, secondo i dati discussi dagli esperti, è la terza causa di morte in assoluto dopo le malattie cardiovascolari ed i tumori, causa il 12 per cento circa di tutti i decessi annui e rappresenta la principale causa di invalidità. Malattia terribile quindi, che consiste in pratica in un improvviso danno alle cellule nervose del cervello che sopraggiunge quando un trombo o un embolo chiude improvvisamente un vaso sanguigno o un arteria (ischemia) o quando un’arteria si rompe (emorragia cerebrale).

Dati Ictus Lombardia: Se tasso di prevalenza generale dell’ictus in Lombardia per la fascia d’età 65/85 anni raggiunge il 6,5 per cento della popolazione, il dato si discosta nella classificazione per sesso, più alto il tasso per gli uomini (7,4 per cento) contro il 5,9 per cento delle donne. Partendo da questo assunto gli esperti hanno quindi elaborato i dati (Studio Spread 2005) sulla popolazione Istat 2003 per poter definire una fotografia dei casi di ictus registrati ad oggi nella Regione Lombardia. Questi i primi risultati: sono 94 mila i casi riportati dalle statistiche, 50 mila le donne colpite da ictus contro 44 mila signori, Milano in testa per numero di casi registrati fino ad oggi e Sondrio ultima.

“Un quadro preoccupante – afferma la professoressa Caterina Pistarini presidente del Forum e Responsabile dell’Unità per gravi cerebrolesioni della Fondazione S.Maugeri di Pavia – che vede ogni anno un bilancio drammatico e che va indagato a fondo soprattutto nelle ultime decadi di vita dei pazienti, visto che sappiamo che il 75 per cento degli ictus colpisce a partire dai 65 anni in su. Tuttavia la battaglia alle patologie cerebrovascolari ed all’ictus in particolare può contare nella nostra regione su specifici progetti come il progetto SUN (Stroke Unit Network) il cui scopo è la realizzazione di un sistema integrato tra Centri Ospedalieri del territorio per una tempestiva identificazione dei bisogni dell’assistito e uno scambio di informazioni su trattamenti proposti e ricevuti, le terapie in atto e gli eventi di rilevanza clinica. In conclusione i nostri obiettivi sono sostanzialmente due: informare sempre di più i cittadini sul significato della prevenzione, sull’importanza di adottare stili di vita ed abitudini alimentari corrette, ma anche quello prettamente scientifico volto a rafforzare l’applicazione delle novità della ricerca. Proprio in questo periodo il WHO (World Health Organization) sta sviluppando uno strumento specifico basato sulla classificazione ICF(Classificazione Internazionale del Funzionamento della disabilità e salute) per facilitare la presentazione del percorso clinico della malattia.”

Ma ecco in grande sintesi la realtà delle provincie lombarde, organizzate in ordine decrescente, per quanto riguarda la prevalenza registrata ad oggi della patologia ictus nella fascia d’età compresa tra i 65/85 anni:

*Dati di tutte le provincie lombarde:
Provincia di Milano: nei 189 comuni del territorio si stimano ad oggi 39 mila casi. Più donne che uomini 20705, contro 18 mila;

Provincia di Brescia: nei 206 comuni del territorio si stimano 10800 casi. Più donne che uomini 5769, contro 4900;

Provincia di Bergamo: nei 244 comuni si stimano 8979 casi, 4795 donne contro 4207 uomini;

Provincia di Varese: nei 141 comuni si stimano 8400 casi, 4470 donne, contro 3978 uomini;

Provincia di Pavia: nei 190 comuni si stimano 6354 casi, 3366 donne e 2937 uomini;

Provincia di Como: nei 162 comuni si stimano 5459 casi, 2895 donne e 2582 uomini;

Provincia di Mantova: nei 70 comuni si stimano 4550 casi, 2415 donne e 2154 uomini;

Provincia di Cremona: nei 115 comuni si stimano 3949 casi, 2130 donne e 1820 uomini;

Provincia di Lecco: nei 90 comuni si stimano 3121 casi, 1670 donne e 1456 uomini;

Provincia di Lodi: nei 61 comuni si stimano 2050 casi, 1100 donne e 959 uomini;

Provincia di Sondrio: nei 78 comuni si stimano ad oggi 1774 casi, 946 donne 946 e 830 uomini;

*Elaborazione dati Studio Spread 2005, Studio ILSA 2003, dati Istat 2001, Istat 2004.

Ricordiamo in sintesi alcuni degli argomenti ed appuntamenti previsti nella due giorni:

Ictus e genetica: il professor Luigi Luca Cavalli Sforza, professore emerito presso l’Università di Stanford, California illustrerà in apertura del convegno (ore 9.30 Centro Congressi Fondazione Cariplo di Via Romagnosi 6) le prospettive della ricerca scientifica internazionale. Una relazione dall’alto valore scientifico che supera l’interpretazione semplicistica della patologia ictus come sola conseguenza di specifici fattori di rischio (ipertensione, fumo, dislipidemie, diabete ed età) focalizzando l’attenzione su nuove prospettive genetiche che potrebbero facilitare la prevenzione e la cura dell’ictus come malattia a patogenesi “complessa”.

Nuovi farmaci e tecnologie per la riabilitazione post ictus. Focus sui nuovi farmaci e le nuove tecnologie a disposizione. Grande rilievo ai risultati degli studi condotti nell’ultimo decennio con l’utilizzo delle tecniche di “Neuroimaging” in grado di misurare e visualizzare le funzioni dell’encefalo, utili a comprendere e ad analizzare la relazione tra l’attività di una specifica area cerebrale. Grazie a queste tecnica si è riusciti infatti a dimostrare che esiste la possibilità di rigenerare le cellule e le fibre nervose sia a livello centrale che periferico con la conseguente possibilità di ripristino delle caratteristiche anatomiche e funzionali del sistema nervoso anche dopo una lesione cerebrale.

Un modello di percorso clinico per l’ictus. Verrà illustrato un nuovo e più funzionale modello di percorso clinico, frutto della collaborazione di tutte le figure mediche e professionali necessarie, basato sulla classificazione ICF che tiene conto di tutti gli aspetti di limitazione delle capacità di partecipazione della persona. Tra le tematiche discusse si approfondirà l’aspetto del progetto di cura come percorso in rete integrata sanitaria e socio-assistenziale con la quale si possa accompagnare l’evoluzione della patologia fino al reinserimento in ambiente domiciliare o istituzionale.

Fonte: Ufficio Stampa Aristea