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Medicina di base (Comunicati stampa - 2007-12-10 10:15:45)

Cancro e depressione

Il 40% dei pazienti è depresso ma solo il 2% riceve cure adeguate.
IFO – Al via studio pilota sulla depressione nei pazienti oncologici.
Al via progetto per analizzare l’efficacia di un trattamento farmacologico dei disturbi depressivi nei pazienti oncologici, sperimentazione su un campione iniziale di 800 pazienti degli Istituti.

Il Convegno
Questa mattina, nel corso del Convegno “Depressione e Cancro”, svoltosi presso il Centro Congressi IFO, alla presenza del Presidente della Pontificia Academia Pro Vita, S.E. Mons. Elio Sgreccia, del Presidente del Comitato di Indirizzo e Verifica IFO, Dott. Giuseppe Petrella del Direttore Generale degli Istituti, Dott. Marino Nonis e del Direttore Sanitario Aziendale, Amalia Allocca è stato presentato un progetto di ricerca pilota per analizzare l’efficacia del trattamento farmacologico della depressione nei pazienti oncologici.

L’incidenza dei tumori in Italia
Nel 2007 in Italia per ogni 100.000 abitanti sono state effettuate circa 6.500 nuove diagnosi di cancro. Complessivamente 1.700.000 sono le persone affette da questa malattia. L’incidenza dei tumori è in costante aumento ed é previsto che nel nostro paese nel 2010 vi saranno 400.000 nuove persone ammalate all'anno, ben oltre i 1000 al giorno.

Cancro e depressione
I pazienti affetti da patologie oncologiche sono esposti in maniera particolare all’insorgere della depressione, le più recenti ricerche scientifiche dimostrano che circa il 40% dei malati oncologici è depresso ma che solo il 2% riceve una cura adeguata.
Molto diffuse, fra questo tipo di pazienti, anche le forme minori o “sottosoglia”, ovvero quelle forme in cui l’insieme dei sintomi non soddisfa pienamente i criteri diagnostici per la depressione ma è altrettanto invalidante.

Una patologia sottovalutata
“La depressione e' comune nei malati di cancro” spiega il Direttore Scientifico dell’Istituto Regina Elena, Paola Muti, poiche' sei su dieci ne soffrono".
Eppure il disturbo non viene diagnosticato sempre con precisione.
“Nel 50% dei casi, infatti, la depressione non viene riscontrata,e questo perche', prosegue il
DirettoreScientifico,"si parla di 'tristezza appropriata' alla malattia".
Sembra quindi che la depressione non voglia essere riconosciuta come patologia vera e propria, e questo complica anche qualsiasi cura." Tra i pazienti oncologici cui e' stata diagnosticata la depressione” aggiunge la Muti “solo uno su dieci riceve le cure, e questo ci pone in grande ritardo rispetto agli Stati Uniti".

Lo scarso riconoscimento della depressione è legato alla necessità di concentrare energie e terapie sulle problematiche “organiche” e alla tendenza a spiegare le sofferenze emotive come un inevitabile prezzo da pagare. Infine, alcuni sintomi della depressione vengono attribuiti alla patologia neoplastica ed alle terapie mediche in atto.

Le conseguenze della depressione
La depressione è ritenuta dall’OMS la patologia psichica che, oltre a “segnare” l’inizio del terzo millennio, sarà la prima causa di invalidità civile nei paesi sviluppati.
Le conseguenze della depressione nel paziente oncologico possono essere estremamente invalidanti, in quanto la depressione è uno dei più importanti fattori di peggioramento della qualità della vita.
L’aspetto più pericoloso riguarda il vissuto di disperazione ed inermità tipico della depressione che riduce la cooperazione del paziente con lo staff medico. Responsabile di una diminuzione della risposta immunologica antitumorale la depressione interferisce negativamente anche con il decorso della patologia e pregiudica la risposta al trattamento chemioterapico, aumentando i tempi di ricovero e aumentando la mortalità di questi pazienti.

Gli obbiettivi dello studio
“Lo studio che ci accingiamo a realizzare presso l’IFO e che andrà avanti per 2 anni” dichiara il Dott. Tonino Cantelmi, promotore del Convegno “si propone due obbiettivi principali”.
“Il primo” prosegue Cantelmi, Presidente dell’Associazione Italiana Psichiatri e Psicologi Cattolici “è la creazione di un sistema diagnostico adeguato, per poter valutare con efficacia la presenza di disturbi dell’umore in pazienti affetti da cancro”. “Il secondo” continua Cantelmi “è di studiare l’assetto immunitario dei pazienti oncologici, che seguono trattamenti farmacologici antidepressivi, per individuare il legame psiconeuroimmunologico tra depressione e cancro”. “L’obbiettivo principe” conclude Cantelmi “è naturalmente il miglioramento della qualità della vita dei pazienti oncologici che, oltre a dover combattere con il cancro, devono fronteggiare un secondo nemico, insidioso e potente, come la depressione”.

Fonte: Extra - Comunicazione e Marketing