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Ortopedia (Articoli - 2007-07-25 14:00:16)

Ayurveda

L'ayurveda si occupa del benessere dell'uomo; nel suo aspetto fisico, psichico e spirituale e nella cura di alcune patologie.

L'ayurveda si occupa del benessere dell'uomo; nel suo aspetto fisico, psichico e spirituale e nella cura di alcune patologie. Lo scopo è quello di aiutare i malati a curarsi, e le persone sane a mantenere il proprio benessere e prevenire le malattie.
I principi medicinali utilizzati sono, in genere, minerali, metalli purificati ed erbe, in forma di polveri, pastiglie, infusi etc.

Il modello terapeutico dell'Ayurveda
L’antica medicina tradizionale indiana, chiamata Ayurveda (che in sanscrito, lingua della civiltà vedica, significa scienza o conoscenza della durata della vita) interpreta la fisiologia umana come un unità mente-corpo, in cui si riconoscono tre "energie biologiche" chiamate Dosha.
Questi tre principi organizzativi vengono detti Vata (movimento), Pitta (produzione di calore) e Kapha (struttura). indicano i diversi ambiti di funzionamento del corpo umano.

Ogni uomo ha una combinazione personale dei tre dosha ed è da tale combinazione che dipendono la struttura, il carattere, il comportamento e la tendenza ad ammalarsi di un individuo.

Il primo e più importante Dosha è il Vata, che è legato agli elementi aria e spazio e quindi, grazie alle loro qualità di freddezza, di secchezza, di leggerezza e di movimento, controlla nella fisiologia ogni attività motoria come quella mentale, respiratoria, circolatoria, locomotoria e l'evacuazione di feci ed urine
La sua sede è il colon ed è il Dosha che più facilmente può venire squilibrato, trascinandolo verso la patologia anche gli altri due Dosha.
Pitta è formato dagli elementi fuoco e, in minor misura, acqua; da ciò ne risultano calore, acutezza e acidità che si esprimono nella fisiologia in tutte le attività metaboliche ed ormonali, nelle reazioni biochimiche e nella produzione di energie, controllando in particolare il processo digestivo. Infatti la sua sede è localizzata tra lo stomaco e il duodeno. Kapha, che ha sede nel torace, è costituito da acqua e terra e governa la struttura e la coesione dell’organismo, poiché è responsabile della formazione e della forza dei vari tessuti, del sistema immunitario e della lubrificazione articolare.
In ogni persona tutti e tre i Dosha sono presenti in proporzioni diverse e queste caratteristiche sono evidenti fin dalla nascita nella PRAKRITI o costituzione individuale.

Quando si rompe un delicato equilibrio

Abbiamo detto che il benessere e l’equilibrio dei tre Dosha sono fondamentali per mantenere e promuovere la salute sia fisica che mentale dell’individuo.
Quali sono allora i fattori che possono disturbare tale benessere e quindi portare malattia?
Ecco i più importanti:

errori alimentari (l’alimentazione corretta deve tenere conto non solo delle caratteristiche individuali, legati all’età e alla Prakriti, ma anche al momento della giornata e della stagione);
errori nel comportamento quotidiano (alterazione del ritmo sonno/sveglia come alzarsi tardi al mattino, coricarsi dopo le 22-22.30, dormire durante il giorno, la non abitudine dell’evacuazione mattutina ecc.);
eccessiva fatica e tensione mentale.
La malattia rappresenta quindi l’ultimo anello di una catena di cui il primo è proprio lo squilibrio di uno o più Dosha, il più precoce segno della perdita della coordinazione fra mente e corpo.

Un altro fattore che riveste particolare importanza nella patogenesi secondo l’Ayurveda è la digestione.
Infatti il fuoco digestivo (Agni) è indispensabile non solo per digerire completamente il cibo, ottenendo una perfetta assimilazione dei nutrienti, ma anche per formare in corretta successione i vari tessuti che strutturano il corpo (generalmente molto buono nelle costituzioni prevalentemente Pitta, irregolare in quella Vata e debole e lento in chi ha predominanza del dosha Kapha).
Il potere digestivo è diverso nelle varie costituzioni e la sua efficacia è di cruciale importanza per mantenere l’equilibrio nella fisiologia.

Gli errori comportamentali più frequenti, che risultano in un indebolimento di Agni, sono i seguenti:

mangiare in quantità eccessive o insufficienti;
assumere cibo prima che il pasto precedente sia stato completamente digerito (solo allora si è in presenza di vera fame);
preferire d’abitudine cibi e bevande fredde (es. gelati, bibite ghiacciate ecc.);
Se il cibo non viene correttamente digerito dà origine ad Ama ("cibo non cotto") che è il prodotto finale di una insufficiente digestione.
Ama rimane nella fisiologia "inquinandola", occludendo i canali del corpo chiamati Srota e provocando sintomi come pesantezza, rigidità e letargia.
La presenza di Ama è considerata come un altro fattore cardine della patogenesi in quanto causa di profondo squilibrio dei Dosha.

Fonte: La redazione