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Medicina di base (Articoli - 2004-12-02 10:01:59)

Menopausa: ecco le alternative agli ormoni

Buone notizie per le cinquantenni che non vogliono usare la terapia sostitutiva. Oggi ci sono altri farmaci. E funzionano

Sulla terapia ormonale sostitutiva si è detto tutto e il contrario di tutto. E solo poche settimane fa l’ennesimo studio medico, arrivato dall’Inghilterra, ha riacceso il dibattito sul collegamento fra ormoni e rischio di tumore al seno. Creando così ancora più confusione e incertezza nelle ultracinquantenni. «Questa cura permette di tenere sotto controllo tutti i disturbi legati alla menopausa.
Ma per chi ne ha uno solo o vuole comunque evitare gli ormoni adesso ci sono delle alternative efficaci. Specifici farmaci per risolvere i singoli disturbi. Con un check up il medico decide quali servono alla paziente» spiega Francesca Ramazzotto, ginecologa del Centro menopausa degli Spedali Civili di Brescia.


Per le vampate. La soluzione è la paroxetina, un farmaco che finora era usato solo come antidepressivo. Il calo di estrogeni che si verifica in menopausa, infatti, può causare uno squilibrio dei neurotrasmettitori che è alla base sia della depressione sia delle vampate. E la paroxetina riequilibra il livello di queste sostanze. Uno studio pubblicato sul Journal of the american medical association ha provato che, dopo sei settimane di cura, il numero delle vampate di calore diminuisce di circa il 60 per cento.
Il farmaco viene consigliato dai medici se si hanno almeno tre vampate al giorno (se sono meno non ne vale la pena), se queste sono molto intense e sono seguite da un’eccessiva sudorazione o da mal di testa e palpitazioni.


Per proteggere il cuore. Se il check up segnala un particolare rischio di una malattia cardiovascolare, si approfondiscono gli esami facendo il dosaggio dell’omocisteina. È una sostanza presente nel sangue che, quando è troppa, aumenta la probabilità di infarto. Per abbassarne il livello è efficace un farmaco a base di vitamine del gruppo B (come Folina, Benadon o Dobetin) che aiuta l’organismo a smaltire l’omocisteina. In più, è utile mangiare ogni giorno cibi ricchi di queste vitamine, come cereali integrali, lenticchie e asparagi.


Per rinforzare le ossa. Per valutare il rischio osteoporosi, il medico ora può usare un nuovo test: l’Esame a Ultrasuoni, che è come un’ecografia e può essere ripetuto ogni anno. Così lo specialista può valutare se ricorrere a farmaci specifici, cioè i bisfosfonati. Tra questi, l’alendronato: uno studio condotto per tre anni ha provato che il medicinale è tra i più efficaci perché riduce del 48 per cento il rischio di fratture.

Fonte: La redazione