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Medicina di base (Articoli - 2003-09-05 20:18:37)

Prick test

Il prick test è un esame che viene prescritto quando il medico sospetta la presenza di un'allergia, ovvero di una reazione esagerata dell'organismo e del suo sistema naturale di difesa nei confronti di particolari sostanze che vengono mal tollerate, chiamate "allergeni".

Un legame , trovare i colpevoli
Una volta entrati nell'organismo, gli allergeni si legano alle IgE* (immunoglobuline di tipo E) che liberano l'istamina* e altre sostanze chimiche, dando origine alle manifestazioni tipiche delle reazioni allergiche, che vanno dall'arrossamento della pelle, che si ricopre di pomfi pruriginosi, fino a sintomi più seri, come per esempio:
il raffreddore da fieno, l'asma allergico*, lo shock anafilattico*.

Trovare i colpevoli

Il prick test permette di testare la sensibilizzazione* dell'organismo a tutti gli allergeni che potrebbero essere responsabili della reazione allergica.
I principali sono:
quelli inalati, come per esempio i pollini, i peli di animale, gli acari e le muffe;
alcuni alimenti, come per esempio le arachidi, il latte, l'uovo, il sedano, la soia;
il veleno degli imenotteri (ovvero le api e le vespe).

Prima una visita
Prima di effettuare il prick test, tuttavia, è necessario sottoporsi a una visita preliminare, che non si basa solamente sull'analisi dei sintomi che fanno sospettare la presenza di un'allergia, ma anche su tutte quelle informazioni che permettono di fare maggiore chiarezza su quale può essere l'allergene responsabile, come per esempio:
notizie personali (come la presenza, o meno, di animali in casa è il tipo di lavoro);
l'eventuale presenza in famiglia dicasi di allergia, l'impiego di farmaci.

Come si esegue
Il prick test consiste nell'applicare sulla parte interna dell'avambraccio una goccia della soluzione che contiene l'allergene, o gli allergeni, in esame.
Dopodichè, attraverso la goccia stessa, viene praticato, con una lancetta apposita, un piccolo "graffio" nella parte più superficiale della pelle in modo che la sostanza possa penetrare al di sotto della superficie cutanea e venga assorbita.
Nel corso dello stesso prick test, possono essere testati anche fino a 14-15 allergeni: in questo caso, le varie gocce delle sostanze che li contengono vengono applicate sulla parte interna degli avambracci a una distanza di circa 2 centimetri l'una dall'altra.

TEST ALLERGOLOGICO (Prick test)
Servizio di Fisiopatologia e Allergologia Respiratoria
Nome: Maria Cognome: Rossi
Medico referente: dott. Luigi Bianchi Data: 10/4/2000
ALLERGENICI INALATI ESITO ALIMENTI ESITO
Mix Graminacee +++ Arachide -
Mix Composite - Arancia -
Parietaria ++ Bianco d'uovo ++
Mix alberi 1 +++ Carota -
Mix alberi 2 +++ Caseina -
Ambrosia - Gambero -
Dermat. pteronvssinus - Grano -
Dermat. farinae - Lattoalbumina -
Cane - Maiale -
Gatto ++ Mais -
Cavallo Mandorla ++
Cavia Manzo -
Criceto Merluzzo -
Aspergillus - Nocciola -
Altemaria - Noce -
Cladosporium Patata -
Ontano Pisello -
Nocciolo Pollo ++
Pioppo Pomodoro -
Olmo Riso -
Salice Rosso d'uovo -
Betulla Sedano -
Faggio Soia -
Quercia
Platano
Olivo
Tiglio
Sambuco
Acero
Robinia
Frassino

CONCLUSIONI: la paziente risulta allergica alle graminacee e ai pollini degli alberi.




Un quarto d'ora
Dopo circa 12-15 minuti dall'applicazione delle gocce contenenti le sostanze allergeniche, il medico "legge" le reazioni della pelle, vedendo se si è verificata la formazione dei pomfi. Per valutarli, prende come riferimento la sede del test di controllo positivo (vedere il quadro relativo), in cui è stata iniettata una sostanza allergenica (l'istamina).
In questa zona si manifesta, infatti, una reazione del tutto simile a quella che segue la puntura di una zanzara e sono, quindi, presenti:
un arrossamento, un pomfo.

Dopo circa 12-15 minuti dall'applicazione delle gocce contenenti le sostanze allergeniche, il medico "legge" le reazioni della pelle, vedendo se si è verificata la formazione dei pomfi. Per valutarli, prende come riferimento la sede del test di controllo positivo (vedere il quadro relativo), in cui è stata iniettata una sostanza allergenica (l'istamina).
In questa zona si manifesta, infatti, una reazione del tutto simile a quella che segue la puntura di una zanzara e sono, quindi, presenti:
un arrossamento, un pomfo.


A confronto

diametro di questo pomfo serve come termine di paragone per valutare eventuali altri pomfi che si sono formati sui punti in cui sono state applicate le sostanze allergeniche.
Uno (+) o due segni positivi (++) corrispondono a un esito negativo: tuttavia, la presenza di 2 segni positivi (una tuazione che si verifica quando il diametro del pomfo è almeno la metà di quello che si è formato nel punto di applicazione dell'istamina), merita ugualmente una certa attenzione: in questo caso, infatti, si parla della cosiddetta "risposta cutanea positiva", in quanto la reazione da parte della pelle è comunque esagerata.
Generalmente, invece, l'allergia è presente se, rispetto al punto di applicazione dell'istamina, i pomfi:
hanno lo stesso diametro (3 segni positivi);
hanno un diametro superiore (4 segni positivi).

Controllo positivo

Durante il prick test vengono effettuati due test di controllo per sapere se l'esame può essere attendibile. A questo scopo, vengono applicate due tipi di gocce.
Di queste 2 gocce:
una contiene istamina, la sostanza in grado di determinare la comparsa dell'arrossamento e del gonfiore della pelle ("controllo positivo");
l'altra contiene soltanto una soluzione acquosa e serve per vedere se la pelle è talmente sensibile da reagire con la semplice puntura della lancetta ("controllo negativo").
Se, infatti, la pelle è così sensibile da reagire anche soltanto all'acqua, significa che la persona ha una reazione anomala ed esagerata indipendentemente da un'eventuale allergia. Di conseguenza, il prick test non servirebbe.

Rapido e attendibile

Il prick test è senza dubbio il test allergologico più economico e rapido che può essere effettuato per confermare un sospetto di allergia.
E', inoltre, il test allergologico più attendibile e può essere effettuato in qualsiasi laboratorio d'analisi, in quanto è scuro e non espone ad alcun tipo di rischio.
L'unica eccezione è rappresentata dalla valutazione della risposta al veleno degli imenotteri: anche la piccola goccia usata per il prick-test che lo contiene potrebbe far scattare una reazione allergica seria ed è quindi necessario effettuare il test in un ambiente ospedaliero dove è presente il servizio di pronto soccorso.

Come interpretare il referto

Su un lato del referto sono elencati i vari allergeni che possono essere testati.
Di fianco a ognuno di essi è riportato l'esito della reazione della pelle:

un segno negativo (-) indica che la pelle non ha reagito e che quindi l'organismo non è allergico a quella sostanza;
uno (+) o due (++) segni positivi indicano, comunque, un esito negativo.
Questo risultato, però, deve essere verificato e letto in rapporto alla storia della persona: solamente in questo modo, infatti, è possibile stabilire se si può parlare di una risposta allergica da parte dell'organismo.
tre (+++) segni positivi indicano che il test è positivo.
Per quanto riguarda il referto del prick test preso come esempio, il test è risultato positivo (+++):
alle graminacee,
ai pollini degli alberi (Mix Alberi 1 e 2).
Risultati significativi (++), che vanno ugualmente letti in rapporto alla storia della persona, sono stati riscontrati per quanto riguarda:
i pollini della parietaria,
i peli di gatto,
il bianco d'uovo,
la mandorla,
la carne di pollo.
Nessuna allergia (-), invece, è stata riscontrata per gli altri allergeni testati.

Fonte: La redazione