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Medicina di base (Articoli - 2003-09-05 20:09:11)

Cosė si legge la gastroscopia

La gastroscopia č un esame molto diffuso, che viene prescritto per diversi problemi che riguardano l'esofago, lo stomaco e il duodeno, la prima porzione dell'intestino.

La gastroscopia è un esame molto diffuso, che viene prescritto per diversi problemi che riguardano l'esofago, lo stomaco e il duodeno, la prima porzione dell'intestino. Grazie all'utilizzo di una sonda che viene introdotta attraverso la bocca nell'apparato digerente, è infatti possibile:
vedere i vari tratti di questo apparato;
osservare le condizioni della mucosa (cioè la sottile membrana che riveste internamente stomaco e duodeno);
evidenziare la presenza di eventuali malattie.

Le informazioni
Una microtelecamera permette di vedere l'interno del tubo digerente e di proiettarne l'immagine su un monitor.
Le strumentazioni utilizzate consentono anche di scattare vere e proprie fotografie e di conservare, perciò, immagini utili per la diagnosi e l'eventuale cura oppure per eseguire confronti con esami successivi. La gastroscopia è insomma un esame che, con una minima invasività (non sono infatti necessari nè il ricovero nè l'anestesia generale), consente di avere informazioni precise e complete sullo stato di salute dell'esofago, dello stomaco o del duodeno.

Non solo per vedere
L'utilità della gastroscopia non si ferma alla possibilità di osservare attentamente il tubo digerente.
Assieme alla microtelecamera, è possibile introdurre un apposito strumento chirurgico che permette di eseguire biopsie.
E' cioè capace di prelevare piccole porzioni di tessuto da una o più zone dell'esofago, dello stomaco e del duodeno, per poi osservarle al microscopio ed evidenziarne le caratteristiche (questo è utile, ad esempio, per stabilire la presenza di infiammazione, dell'Helicobacter pylori o di un'alterazione tumorale). Il prelievo di tessuti (biopsia) è eseguito solo se il medico lo ritiene necessario e insieme all'osservazione del tubo digerente.

Quando va fatta
La gastroscopia è utilizzata per individuare diversi disturbi che possono affliggere la prima porzione del tubo digerente (esofago, stomaco e duodeno). Viene generalmente eseguita quando si hanno sintomi di una certa serietà (ad esempio difficoltà a digerire che si protrae nel tempo, forti bruciori di stomaco) che fanno pensare alla presenza di malattie, non necessariamente gravi, che richiedono una cura specifica (ad esempio la presenza di Helicobacter pylori, il batterio che può causare l'ulcera, una sospetta celiachia, ovvero l'intolleranza al glutine, e alcune lesioni da reflusso gastro-esofageo.

Non allarmarsi, l'esame in pratica
La richiesta da parte del medico di sottoporsi a una gastroscopia non deve spaventare: questo esame serve infatti a escludere malattie serie (come ulcere, lesioni o tumori), ma più spesso è utile per evidenziare disturbi lievi, come la gastrite o la presenza di Helicobacter pylori.
Nelle persone oltre i 50 anni che sono maggiormente a rischio di malattie più serie, la gastroscopia può essere prescritta, in caso di necessità, al posto di esami più semplici per controllare in modo più approfondito l'apparato digerente.

Nome Paziente: Luca Rossi
N° cartella: 656754
Data di nascita: 07/09/1948
Esame: gastroscopia del tratto gastroenterico superiore
Gastroscopia

Reperto:
Dati clinici gastroscopie precedenti: dispepsia ed emicrania
Esofago: flogosi dell'area precardiale.
Stomaco: ernia iatale da scivolamento; eritema antrale (2 x istologia) (1 x Hp-Cp test); piloro pervio.
Duodeno: piccola ulcera al ginocchio superiore; tratto discendente indenne; Cp test negativo.
L'esaminatore.

L'esame in pratica

L'esame viene eseguito in ambulatorio, senza necessità di ricovero. Esige il digiuno dalla sera prima. Si devono invece continuare ad assumere i farmaci abituali, salvo diversa indicazione del medico specialista.
Il malato si sdraia sul lettino, dopo la somministrazione, tramite iniezione, di un leggero sedativo (diazepan, midazolam), che ha lo scopo di non addormentare completamente, ma di eliminare la sensazione di fastidio che potrebbe derivare dall'esecuzione dell'esame.
La sonda viene introdotta nella bocca ed è guidata dal medico all'interno del tubo digerente, consentendo di osservare i vari organi e, se necessario, di prelevare tessuti per eseguire biopsie.
L'esame non è doloroso e dura al massimo un quarto d'ora.
Terminata l'indagine, il malato può tornare subito a casa.
Il costo della gastroscopia nelle strutture pubbliche o convenzionate è solo quello del ticket, mentre oscilla dalle 350 alle 650 mila lire circa nelle strutture private.




Quali disturbi e come interpretare il referto
La gastroscopia può rivelarsi fondamentale per la diagnosi di diverse malattie dell'apparato digerente.

Nell'esofago, può essere utile per diagnosticare: esofagite, cioè l'infiammazione della membrana che riveste l'esofago o il cardias, la valvola che lo collega allo stomaco;
reflusso gastro-esofageo, cioè la risalita di materiale acido dallo stomaco verso l'esofago, dove può provocare lesioni ed esofagite;
ernia iatale, cioè la risalita in cui una porzione di stomaco sale nel torace attraverso il diaframma (il muscolo che separa il torace dall'addome). E' spesso associata al reflusso gastro-esofageo.
Per lo stomaco, serve a determinare la presenza di:
Helicobacter pylori, il batterio responsabile dell'ulcera, che può essere debellato attraverso l'uso di antisecretivi e antibiotici;
ulcera gastrica, lesioni più o meno piccole della mucosa dello stomaco;
gastrite, l'infiammazione che colpisce la mucosa dello stomaco.
Per il duodeno, si rivela utile per scoprire:
l'ulcera duodenale: l'esame rileva eventuali lesioni al duodeno;
la celiachia, l'intolleranza al glutine, proteina contenuta nei cereali, che provoca infiammazione costante e malassorbimento.
Serve anche a scoprire tumori a stomaco, esofago, duodeno (rari).



Come interpretare il referto

Dispepsia: è il termine con cui si indica la presenza di difficoltà digestive.
Emicrania: forma particolare di mal di testa che di solito colpisce un solo lato del capo, con dolore di tipo pulsante.
Flogosi dell'area precardiale: infiammazione dell'area dell'esofago (detta esofagite) che precede il cardias, cioè la particolare valvola che collega l'esofago stesso con lo stomaco.
Ernia iatale da scivolamento: presenza di un'ernia iatale causata dallo scivolamento di parte dello stomaco dall'addome verso il torace, attraverso lo iato (foro, da qui il nome iatale) del diaframma, il muscolo che divide il torace dall'addome.
Eritema antrale: infiammazione dell'antro dello stomaco, cioè della porzione inferiore di questo organo, a forma di imbuto, che continua nel duodeno.
2 X istologia: significa che sono state eseguite due biopsie in questa zona, in modo da poter osservare i tessuti al microscopio.
1Xr Hp-Cp test: è stata eseguita una biopsia per effettuare il test rapido (Cp test) dell'Helicobacter pylori ed evidenziare la presenza di questo batterio.
Piloro pervio: il piloro, ossia la valvola che collega lo stomaco con il duodeno (la prima parte dell'intestino), risulta libero e non deformato.
Ginocchio superiore: si indica in questo modo la parte alta del duodeno.
Tratto discendente: seconda porzione del duodeno, che viene diviso in tratto superiore, discendente, orizzontale e ascendente.
Cp test: test che consente di individuare la presenza o meno nello stomaco di Helicobacter pylori, il germe responsabile dell'ulcera.



Fonte: La redazione