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Medicina di base (Articoli - 2003-09-02 14:06:23)

Gli esami da fare in gravidanza

Nelle donne che aspettano un bambino l'esame del sangue comprende altre indagini che, in genere, non vengono effettuate di routine.

Nelle donne che aspettano un bambino l'esame del sangue comprende altre indagini che, in genere, non vengono effettuate di routine. Vediamo quali sono e come è possibile interpretarle.

Gonadotropina corionica (hcg)
Questo esame ha lo scopo di misurare la quantità della gonadotropina corionica (Hcg), una sostanza che viene prodotta esclusivamente dalla placenta a partire dalle prima settimana di gravidanza.

Più precisamente, è presente in piccole quantità dopo 8-10 giorni dalla fecondazione, raggiunge il massimo livello a 60-80 giorni dalla fecondazione e poi diminuisce gradualmente per mantenersi a livelli minimi fino a circa 10 giorni dopo il parto. Il dosaggio serve a confermare l'inizio della gestazione.
Un valore più alto rispetto al range di riferimento (variabile a seconda del laboratorio) si riscontra nelle gravidanze multiple, oppure può essere il segnale che la gravidanza è in un'epoca più avanzata di quella presunta.
Un valore più basso rispetto al range di riferimento può indicare che la gravidanza si trova in un'epoca più precoce rispetto a quella presunta oppure che la gravidanza si è interrotta improvvisamente.
L'eventuale risultato "negativo", riportato nel referto, sta a significare che la gravidanza non ha mai avuto inizio.

Reazione sierologica per la lue
L'esame serve a individuare nel sangue la presenza di anticorpi contro il batterio Treponema pallidum, responsabile della lue (o sifilide). Va effettuato all'inizio della gravidanza.
VALORI NORMALI: negativo.
Un esito negativo sta a significare che non ci sono problemi al riguardo.
Un esito positivo indica che l'organismo è venuto a contatto con il Treponema pallidum e che quindi ha sviluppato gli anticorpi per contrastarlo.

TOXO TEST

L'esame ha lo scopo di ricercare nel sangue la presenza degli anticorpi IgG, IgM, IgA contro la toxoplasmosi.

La malattia è causata dal protozoo Toxoplasma gondii: se viene contratta in gravidanza può compromettere lo sviluppo del bambino.
L'esame viene effettuato all'inizio della gravidanza, nel quinto e nel nono mese.
VALORI NORMALI: negativo.
Le IgM positive segnalano la presenza di toxoplasmosi in atto o, comunque, contratta in epoca recente.
Le IgG positive possono significare sia che la malattia è in atto sia che è stata contratta in epoca remota. Il dato, per essere significativo, deve essere confrontato con gli altri due.
Le IgA positive indicano la presenza di toxoplasmosi in atto.




Test Rub, Gruppo sanguigno e fattore RH
L'esame ha lo scopo di individuare nel sangue della donna la presenza di anticorpi IgG e IgM contro il virus della rosolia.
In pratica, serve a stabilire se la futura mamma è immune nei confronti di questa malattia, di per sé banale, che se però viene contratta in gravidanza può danneggiare irrimediabilmente il bambino.
Deve essere effettuato all'inizio della gravidanza.

La malattia è causata dal protozoo Toxoplasma gondii: se viene contratta in gravidanza può compromettere lo sviluppo del bambino.
L'esame viene effettuato all'inizio della gravidanza, nel quinto e nel nono mese.
VALORI NORMALI: negativo.
Le IgM positive segnalano la presenza di toxoplasmosi in atto o, comunque, contratta in epoca recente.
Le IgG positive possono significare sia che la malattia è in atto sia che è stata contratta in epoca remota. Il dato, per essere significativo, deve essere confrontato con gli altri due.
Le IgA positive indicano la presenza di toxoplasmosi in atto.
POSSIBILI RISULTATI:


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IgG POSITIVE
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Indica che l'organismo ha prodotto anticorpi contro la rosolia in epoca remota. Questo significa che la donna è immunizzata contro la malattia e quindi non corre alcun rischio.


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IgM POSITIVE
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Indica che l'organismo ha prodotto di recente anticorpi contro la rosolia. Questo significa che la donna è venuta a contatto con il virus da poco tempo e che quindi la malattia, che in età adulta può anche non dare luogo a sintomi proclamati, potrebbe essere in atto o comunque potrebbe essere stata contratta da poco.


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IgG e IgM NEGATIVE
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Significa che l'organismo non ha mai prodotto anticorpi contro la rosolia e che quindi la donna non è mai venuta a contatto con il virus che ne è responsabile

Gruppo sanguigno e fattore RH
La determinazione del gruppo sanguigno materno e il relativo fattore Rh sono importanti per stabilire se vi possa essere incompatibilità tra il sangue della donna e quella del feto, nel caso in cui la madre sia Rh negativo e il padre Rh positivo.
In questa eventualità, il bambino potrebbe, infatti, ereditare il gruppo sanguigno paterno (Rh positivo) incompatibile con l'organismo materno che, al momento del parto, può produrre anticorpi che potrebbero danneggiare irrimediabilmente il feto nel corso di una successiva gravidanza.
L'esame deve essere effettuato all'inizio della gestazione.

POSSIBILI RISULTATI:

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GRUPPO A o B o AB o 0 e fattore RH positivo
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Indica che la donna non va incontro ad alcun tipo di problema, anche nel caso in cui il padre sia di gruppo Rh negativo.


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GRUPPO A o B o AB o 0 e fattore RH negativo
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In questo caso, se il padre è Rh positivo, è necessario che la donna dal sesto mese di gravidanza in avanti si sottoponga ogni mese a un particolare esame del sangue volto a ricercare la presenza di eventuali anticorpi dannosi.
Dopo la nascita del bambino, la donna viene sottoposta a una particolare iniezione, detta "siero anti D", che serve a impedire che, in un'eventuale successiva gravidanza, l'organismo rigetti il bambino, qualora anch'esso avesse ereditato il fattore Rh positivo del padre.

HIV

Questa analisi viene effettuata allo scopo di ricercare nell'organismo gli anticorpi contro il virus Hiv, responsabile dell'Aids (la sindrome da immunodeficienza acquisita, di cui purtroppo non si è ancora trovata la cura).
Viene effettuata all'inizio della gravidanza.

POSSIBILI RISULTATI:

POSITIVO segnala la presenza degli anticorpi contro il virus Hiv, ovvero uno stato di sieropositivita.
NEGATIVO non c'è stato alcun contatto con il virus.

ALFAFETOPROTEINA

L'alfafetoproteina, che è una sostanza prodotta dal feto a partire dalle primissime settimane di gravidanza, è presente nel sangue materno in maggiori concentrazioni, rispetto alla norma, qualora il bambino sia affetto da spina bifida (si tratta di una malattia che causa una mancata chiusura, a vari livelli, della colonna vertebrale).
Per questo motivo l'esame, peraltro molto discusso perché in realtà non troppo attendibile (infatti, ci sono casi in cui l'alfafetoproteina risulta alta ma il feto di fatto non ha problemi), viene considerato di una certa utilità per avere una prima indicazione sull'opportunità di sottoporsi ad amniocentesi (prelievo del liquido amniotico che consente di valutare lo stato di salute del feto).
Va effettuato nel quarto mese di gravidanza.

I RISULTATI:
Viene fornito, a seconda del singolo caso, un numero indicatore della probabilità che il feto sia affetto da spina bifida.
Se le probabilità sono alte può essere consigliabile sottoporsi ad amniocentesi, con cui si preleva il liquido amniotico per escludere anomalie cromosomiche.

TRI-TEST

Il tri-test è così chiamato perché comprende la misurazione dell'alfafetoproteina e di altri particolari ormoni (ormone gonadotropo ed estriolo) che la placenta produce in misura diversa dal normale quando il feto è colpito da sindrome di Down.
Come l'alfafetoproteina è un esame discusso per la sua scarsa attendibilità: può infatti produrre falsi positivi e falsi negativi.
Va effettuato nel quarto mese di gravidanza.

I RISULTATI:
Viene indicato, a seconda del singolo caso, il numero di probabilità che il feto sia affetto da sindrome di Down.
Se le probabilità sono alte può essere consigliabile sottoporsi ad amniocentesi (prelievo del liquido amniotico).

Fonte: La redazione