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Oculistica (Articoli - 2003-08-21 19:39:53)

La ginnastica per vederci meglio

Va eseguita tutti i giorni per "allenare" l'occhio e per scaricarlo delle tensioni provocate dallo stress.

Viene definito metodo "Bates" dal nome del suo sperimentatore, William B. Bates, oculista e docente di oftalmologia all'ospedale di New York. E' un metodo assolutamente naturale volto alla riabilitazione visiva e pensato dal dottor Bates fin dagli anni Venti. Ecco di che cosa si tratta e come si esegue.

Per rilassarsi, sotto pressione, difetto di postura
Il programma di riattivazione della funzionalità visiva è basato su semplici esercizi di rilassamento e di ginnastica oculare, che arrivano a risolvere i problemi di visione.
Il metodo Bates è maturato dal presupposto che i muscoli dell'occhio, troppo a lungo abituati a stare in stato di tensione e contrazione, cronicizzano questa condizione, determinando difetti nella visione.
Chiunque di noi ha sperimentato, a causa della scarsa illuminazione o della stanchezza, una certa tensione della zona orbitale e, conseguentemente, la difficoltà a mettere a fuoco le immagini, anche coloro che non devono portare gli occhiali.

Sotto pressione

Oltre alle classiche origini ereditarie, le cause di presbiopia, miopia o astigmatismo, per esempio, si possono rintracciare negli stress emotivi che, in qualche modo, possono disturbare il giusto modo di "vedere e guardare" le cose.
Secondo le teorie psicologiche, in alcuni di noi le immagini troppo nitide di una realtà che non ci piace affatto possono risultare talmente offensive da indurci ad attuare, come difesa inconscia, un'alterazione della funzione visiva, accomodando così le immagini affinchè diventino più accettabili.

Difetto di postura

Così come una postura viziata e contratta della schiena può diventare cronica, se non trattata, anche la tensione prolungata dei sei principali fasci muscolari che circondano il globo oculare, se protratta negli anni, può determinare difetti visivi cronici.
Secondo Bates, questo deficit di nitidezza delle immagini che riempiono la nostra vita è la conseguenza di stress, paure o inibizioni che sono vissute in relazione al modo di vedere.
Dedicare un'ora al giorno per 2-3 mesi agli esercizi è utile per risolvere non solo il problema fisico della vista, ma anche per eliminare quello psicologico che ne faceva da supporto.

Una questione di muscoli
Muscoli motori del bulbo oculare consentono la rotazione dello sguardo nelle diverse direzioni.
Il muscolo elevatore della palpebra superiore, inoltre, collabora strettamente con l'azione del muscolo retto superiore.
Si tratta di muscoli volontari ma che in caso di allerta (un rumore improvviso, una fonte di luce forte), agiscono da involontari. La loro azione determina anche la forma del globo oculare; se in stato di riposo è quasi sferico, per effetto della tensione di questi muscoli, l'occhio può alterare la sua anatomia, diventando ovale, modificando cioè il suo asse orizzontale o verticale.

Mettere a fuoco e le fasi

Mettere a fuoco
Bates dimostra, inoltre, che la messa a fuoco delle immagini dipende sia dalla curvatura del cristallino sia dalla forma stessa del bulbo oculare, determinata appunto dai muscoli che lo muovono.

Le fasi
Il meccanismo visivo è composto da più fasi:
il momento "sensitivo", che è puramente meccanico, nel quale cioè l'immagine colpisce la retina*;
il momento "selettivo", nel quale si decide consciamente o inconsciamente di concentrare l'attenzione su un determinato particolare;
il momento "percettivo", durante il quale si riconoscono, grazie all'esperienza della realtà circostante, le immagini.
Ecco un esempio. Capita spesso che si cerchi un oggetto ben preciso sulla scrivania e non lo si veda anche se è proprio davanti agli occhi. La fase sensitiva e quella selettiva ci inducono a guardare sulla scrivania e scorrere con lo sguardo i vari oggetti. Nel cervello in questo momento, arrivano gli impulsi delle immagini che abbiamo raccolto, tra cui quella dell'oggetto che stiamo cercando.
La terza fase, quella percettiva, ci permette di riconoscere quello che stiamo cercando e, se non lo "vediamo", è forse perchè ce lo ricordiamo di diversa forma o colore, oppure perchè, a conti fatti, l'oggetto da ritrovare ci risulta ostile.
In questo processo della visione, si intrecciano quindi fasi consce, meccaniche e fisiologiche (cioè naturali) e fasi del tutto inconsce, legate a meccanismi di difesa del nostro mondo psichico.




Come una macchina fotografica, la tecnica, irisultati
L'analisi scientifica di Bates sul processo di funzionamento meccanico dell'occhio procede considerando la similitudine della percezione visiva con il meccanismo di un apparecchio fotografico.
Il globo oculare, infatti, risulta tanto più capace di cogliere le immagini, quanto più i muscoli che lo circondano sono efficienti (proprio come un obiettivo). Se la contrattura di questi muscoli si allenta attraverso gli opportuni esercizi, l'immagine risulta ampia e nitida.
Anche questa spiegazione, puramente meccanica e scientifica, risulta strettamente connessa, secondo l'oculista americano, alla tensione e allo stress che imprigionano le emozioni e di cui spesso le persone non si rendono conto.


Funziona per tutti?

Nei testi di Bates e dei suoi assistenti, compare una ricca casistica di persone affette dai disturbi visivi più comuni, dall'ipermetropia allo strabismo che sono guarite dopo gli opportuni esercizi.
Attualmente dopo più di 70 anni, l'elaborazione degli studi americani prevede, insieme alla pratica terapeutica oculistica vera e propria, anche un supporto psicologico, utile per l'inevitabile "rimessa a fuoco" delle tensioni somatizzate attraverso la vista.
Se ricorrere alle lenti di un paio di occhiali non comporta alcuno sforzo, riacquistare una manciata di diottrie attraverso la ginnastica è un vero e proprio compito, e bisogna volerlo veramente, perchè significa anche dare una piccola scossa alla propria condotta di vita.

L'approccio

Per un giusto approccio alla ginnastica ideata dal dottor Bates e in seguito elaborata e arricchita ulteriormente dagli attuali terapeuti, occorrono poche ma precise caratteristiche personali:

disponibilità al cambiamento,
costanza nell'impegno,
imparare a prendere un appuntamento quotidiano,
non voler ottenere per forza e con la massima efficienza un risultato immediato,
rilassare prima il corpo e poi gli occhi.

La tecnica

Le tecniche usate attualmente, una volta imparate da un terapeuta, possono essere eseguite autonomamente per il mantenimento dei benefici della cura.
Gli esercizi sono di due tipi:

quelli che intervengono sulle diverse fasi del processo visivo (sperimentati da Bates) e che permettono la messa a fuoco ottimale delle immagini sulla retina;
quelli dedicati ai delicati meccanismi psichici coinvolti; questi esercizi sono ideati sulla base del problema personale dell'individuo.

Gli esercizi

La ginnastica inizia con un esercizio di rilassamento di base, in cui tutti i muscoli del corpo, visualizzati, si distendono e si rilassano.
E' importante mantenere il respiro calmo e regolare.

Palming
Esercizio di rilassamento oculare.
Seduti comodamente, con i muscoli del collo e delle spalle rilassati, chiudere gli occhi e coprirsi le palpebre con i palmi delle mani, tenendole leggermente a coppa.
> Al buio totale, il campo visivo dovrebbe risultare completamente nero e se compaiono lampi o macchie, significa che la mente è ancora in tensione.
> Quando il buio completo si sarà stabilizzato, si potrà sperimentare una più profonda rilassatezza, perchè la ridotta pressione oculare provoca un abbassamento della pressione sanguigna.



Delineare i contorni
In posizione comoda, osservare i contorni di oggetto o quelli del proprio viso (se si è davanti allo specchio), disegnando i contorni di quello che sta di fronte come se si usasse la punta di una matita.
> Osservare più volte i bordi esterni e poi le forme interne, rilevando ogni piccolo particolare del colore e della nitidezza.
> Chiudere gli occhi e ripensare a questo disegno immaginario fatto con gli occhi.



Pendolo
Tenendo una matita davanti al naso muovere la testa a destra poi a sinistra.
> Osservare l'apparente movimento della matita sugli oggetti dello sfondo.
> Allenarsi infine a spostare il fuoco dalla matita agli oggetti in secondo piano e viceversa.



Luce solare
Rivolgere gli occhi alla luce solare favorisce il fluire del sangue all'interno del bulbo oculare. Naturalmente è preferibile la luce solare dell'alba o del tramonto. Si può fare questo esercizio sempre stando comodamente seduti e muovendo dolcemente la testa a destra e a sinistra. Il sole (o anche una luce alogena) non deve mai essere fissato direttamente.





I risultati

Nella casistica dei terapeuti che attualmente applicano il metodo "Bates" per riattivare la funzionalità visiva, compaiono dati più che rassicuranti: dopo due mesi di cura, nel 70 per cento dei casi si riscontra un recupero della vista da 0,5 a 3 diottrie.
L'analisi del rapporto esistente tra uno stimolo esterno e un organo di senso come l'occhio, collabora un eccezionale elaboratore di dati come il cervello, permette di capire quale sia veramente la fase deficitaria e di introdurre gli appositi esercizi.
I terapeuti del metodo "Bates" consigliano comunque questa ginnastica anche a chi non ha particolari problemi alla vista.




PICCOLO DIZIONARIO MEDICO


Astigmatismo: disturbo visivo dovuto ad una anormale rifrazione dei raggi luminosi che si verifica per una irregolarità della superficie della cornea
Cornea: membrana del bulbo oculare.
Cristallino:è un corpo trasparente a forma di lente biconvessa che fa parte del bulbo oculare.
Cronico:si dice di una malattia che dura a lungo, ha un decorso lento e lievi variazioni.
Miopia: difetto visivo per cui l'immagine viene messa a fuoco prima di giungere sulla retina, a causa di un eccessivo allungamento del bulbo oculare. Non si vedono bene gli oggetti lontani.
Presbiopia:difetto della vista nel quale il cristallino si indurisce e si appiattisce, provocando in questo modo una diminuzione della sua funzionalità, per cui diventa difficoltosa la visione degli oggetti vicini.
Retina: continuazione del nervo ottico attraverso cui vengono trasmesse al cervello le immagini che provengono dal mondo esterno.

Fonte: La redazione