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Oncologia (Articoli - 2003-08-06 16:15:57)

Cancro, più casi al Nord ma al Sud si guarisce di meno

Più malati al nord, meno guarigioni al sud. Si può sintetizzare così, con questa apparente contraddizione, la situazione delle patologie tumorali in Italia.

CONGRESSO A NAPOLI: Più malati al nord, meno guarigioni al sud. Si può sintetizzare così, con questa apparente contraddizione, la situazione delle patologie tumorali in Italia. L’associazione degli oncologi (Aiom) si è riunita ieri a Napoli, con i suoi 1.700 rappresentanti, per il terzo congresso nazionale, eppure, anche fra questi medici impegnati a combattere i danni del fumo erano in molti a tenere la sigaretta accesa. E’ un vizio difficile da eliminare anche per gli addetti ai lavori, ma qualche passo in avanti è stato fatto: oggi si muore meno rispetto a dieci anni fa, la riduzione dei decessi, calcolata in base ai dati forniti da quattordici registri dei tumori a disposizione dei medici, è del 6%. E nella fascia di età compresa tra i 35 e i 64 anni si arriva a meno 10% nelle donne e addirittura meno 19% negli uomini. Se si va ad analizzare più nei dettagli l’incidenza delle neoplasie nella popolazione italiana, si scopre che al nord è più facile ammalarsi, soprattutto per il maggiore inquinamento industriale, di cancro al polmone e al fegato, ma è anche più facile guarire. Al sud, invece, mancano ancora strutture adeguate, soprattutto in campo radioterapico, e questo provoca un ritardo nella diagnosi precoce e quindi una maggiore frequenza di decessi. Il dato emblematico riferito dall’Aiom è quello di Ragusa, unica città meridionale dove ci sia un registro dei tumori: per il carcinoma alla vescica negli uomini la sopravvivenza a cinque anni è del 39%, a fronte di una media generale del 71, mentre per quello alla prostata è del 34% contro il 48. E non va meglio per le donne, che solo nel 70% dei casi vivono oltre i cinque anni con il cancro al seno, in altre parti d’Italia la sopravvivenza è dell’81%.

Fonte: La redazione