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Oculistica (Articoli - 2003-07-28 21:52:59)

Vista su misura

Una correzione personalizzata dei casi piú complessi di miopia e astigmatismo.

Una correzione personalizzata dei casi piú complessi di miopia e astigmatismo. Basata sull'esatta mappatura della cornea. Lo permette uno strumento in fase di sperimentazione

Una correzione che si adatta alla cornea come un abito tagliato su misura. E il futuro prossimo (il presente, in alcuni centri all'avanguardia) della chirurgia refrattiva che, con l'aiuto del laser, corregge i principali difetti di messa a fuoco come miopia, astigmatismo, presbiopia e ipermetropia.

A rendere possibile questo traguardo é un nuovo e supertecnologico strumento chiamato aberrometro. Con migliaia di sottilissimi fasci luminosi, di intensitá tale da non risultare fastidiosi per il paziente, é in grado di scandagliare l'occhio dalla cornea fino alla retina, rilevandone ogni minimo particolare.
La grande quantitá di dati raccolti permette poi al computer di costruire una mappa topografica affidabile come un'impronta digitale.
Il laser verrá cosí guidato sulla cornea con una precisione finora mai raggiunta correggendone qualsiasi aberrazione nello spessore o nella curvatura. Delle applicazioni attuali e future dell'aberrometro (che potranno anche contribuire a migliorare la costruzione delle lenti a contatto, rendendole piú adatte all'anatomia di ciascuna cornea) si parlerá, dal prossimo 28 aprile e fino al 2 maggio, al simposio mondiale di San Diego negli Stati Uniti.
Frattanto, é giá in fase avanzata la valutazione dei vantaggi ottenuti con il nuovo strumento su un numero considerevole di pazienti. In Italia se ne sta occupando Paolo Vinciguerra, responsabile di oftalmologia all'istituto Humanitas di Rozzano (tel. 02/82248224). "L'aberrometro consente di migliorare la correzione del laser quando sono presenti particolari asimmetrie anatomiche" spiega Vinciguerra. "E' il caso dell'astigmatismo irregolare e della miopia associata ad astigmatismo, difetti per cui le attuali tecniche di intervento non raggiungono ancora esiti ideali". Conferma Carlo Vanetti, microchirurgo oculare di Milano: "Con questa nuova metodica, chiamata ablazione personalizzata, si otterranno risultati ancora piú precisi di quelli che oggi i pazienti possono sperimentare".
Perché se é vero che, quando tutto va come dovrebbe, il miglioramento é garantito e giá da subito la visione appare piú nitida, é anche vero che non sempre con il laser si torna a vedere bene in ogni situazione. Come invece garantiscono le lenti a contatto. Il paziente puó avere una vista ottima in certe condizioni di luminositá ambientale e insoddisfacente o difficile in altre" conferma Antonio Scialdone, primario di Oculistica all'Ospedale Fatebenefratelli di Milano (tel. 02/6363262). Succede in circa il tre per cento del casi, dicono le statistiche ufficiali, ma i test compiuti presso l'Universitá di Tubinga, in Germania, in un arco di tempo di circa dieci anni su pazienti sottoposti a interventi di chirurgia refrattiva, hanno rilevato difficoltá di vario genere nella visione notturna nell'80 per cento dei casi. Si é notata in alcune situazioni particolari la comparsa di afoni luminosi e una certa difficoltá ad adattare rapidamente gli occhi ai buio. Il motivo? "Quando per effetto del buio la pupilla si dilata, fra la superficie della cornea corretta dal laser e il diametro della pupilla si crea una discrepanza" spiega Emilio Campos, responsabile di Oftalmologia al Policlinico di Bologna (tel. 051/6364614). "Chi ha bisogno di una vista eccellente oggi non puó ancora ottenerla con la chirurgia.

Per questo l'introduzione dell'aberrometro apre nuove possibilitá per il futuro".
Ma il laser sostituisce davvero gli occhiali? "Correggere alla perfezione miopie o astigmatismi di grado elevato vorrebbe dire togliere troppo tessuto corneale con il rischio di assottigliare eccessivamente la parte trattata" risponde Scialdone. "Perció, sotto le 4-5 diottrie, la correzione é totale nel 95 per cento dei casi. Sopra le 7-8 due operati su dieci continueranno, magari sporadicamente, a portare gli occhiali, ma vedranno chiunque meglio. Oltre le 12 diottrie la correzione laser é poco affidabile".
Una volta abbandonato o ridotto l'uso degli occhiali, quanto durerá l'effetto ottenuto? "Con il laser non scolpiamo un pezzo di plastica ma una struttura biologica che, come tale, cambia nel tempo" precisa Campos. "Questo significa che anche il risultato dell'intervento tecnicamente meglio riuscito puó modificarsi".


Quindi il laser non é in grado di fermare la miopia se ancora in progressione. Né di evitare, dopo i 45 anni, la comparsa della presbiopia (ma ci sono delle novitá) e il fastidioso obbligo degli occhiali da lettura. "Solo in un paziente su dieci l'intervento laser é indispensabile, cioé strettamente terapeutico" spiega Campos. "Si tratta di persone intolleranti alle lenti a contatto (e il 50 per cento lo diventa nel tempo) nelle quali la correzione con gli occhiali non é soddisfacente a causa, per esempio, di furti differenze nel grado di miopia fra i due occhi o dell'astigmatismo". In tutti gli altri casi intervengono motivazioni personali, legate al benessere psicologico e alla qualitá della vita. "Esigenze che oggi la medicina considera al pari di quelle cliniche, ma che impongono allo specialista particolari scrupoli nel selezionare e nell'informare i pazienti" precisa Vanetti. "La medicina a rischio zero non esiste e non tutti i rischi sono ugualmente prevedibili". E' il caso di certe infiammazioni post operatorie (una cheratite chiamata "sabbia del deserto" di cui non é chiara la causa) o delle reazioni cicatriziali, di solito assenti, legate a una particolare reattivitá dei tessuti dei paziente che impongono un nuovo intervento nell'1-3 per cento dei casi. O ancora, di una diversa risposta all'operazione, fra un occhio e l'altro, nella stessa persona. In Internet si trova il sito www.allaboutvision.com, dedicato ai delusi della chirurgia refrattiva. Che denunciano soprattutto la carenza di informazioni sui possibili rischi del laser, la difficoltá di mantenersi in contatto con lo specialista dopo l'intervento e la mancanza di un adeguato sostegno psicologico.

Piú di dieci decimi
Un futuro da fantascienza. Fra le novitá annunciate del prossimo simposio mondiale di chirurgia refrattiva di San Diego, ci sará anche la possibilitá di ottenere chirurgicamente che l'occhio "emmetrope", cioé quello che giá vede bene, veda ancora meglio, superando quei 10/decimi oggi considerati lo standard massimo per la retina umana.
L'ipotesi, forse un po' inquietante, é quella di utilizzare i nuovi strumenti messi a disposizione dalla tecnologia, l'aberrometro soprattutto, per correggere le minime alterazioni presenti anche nell'occhio normale. L'ente spaziale americano e alcune federazioni sportive sono giá molto interessate al progetto.
Il futuro potrebbe davvero riservarci superuomini dalla vista d'aquila? "La strada della correzione su misura é in un certo senso inevitabile perché non esistono occhi fra loro identici.
Peró siamo ancora ai primi passi" risponde Antonio Scialdone.
"E' vero che possiamo rilevare anche le piccolissime imperfezioni presenti in ogni occhio, ma non sappiamo ancora con sicurezza quali vanno effettivamente corrette per raggiungere il top di capacitá visiva".

Presbiopia, addio?
Il laser a eccimeri, usato con le tecniche Prk (ideale per miopie medie e per astigmatismo, prevede l'asportazione di strati superficiali di cornea) e Lasik (adatta anche a miopie elevate, comporta l'incisione di un lembo della cornea di cui viene modificata la curvatura), non é l'unico aiuto della tecnologia alla chirurgia degli occhi. Un'alternativa, ancora in fase di sperimentazione, sono gli anelli e le lenti corneali che, inserite sulla cornea, ne modellano la curvatura curando miopie medie o lievi astigmatismi. Anche per quanto riguarda la presbiopia, problema potenzialmente esteso a oltre il 90 per cento delle persone di piú di 55 anni, non mancano le novitá. "La prima riguarda gli operati di cataratta che presto si gioveranno di una nuova lente intraoculare, il cristallino accomodativo" spiega Carlo Vanetti. "Dopo l'intervento potranno cosí riacquistare gran parte dell'elasticitá della messa a fuoco, da lontano e da vicino, persa con l'invecchiamento". Dovranno, invece, essere confermati i risultati di tecniche antipresbiopia in fase di studio in America (e in parte anche in Italia). La cheratoplastica termica (Ltk), con un particolare laser a olmio scalda la parte esterna della cornea, modificandone la forma. E' adatta a chi ha piú di 40 anni e soffre di presbiopia lieve, ma stabile.
La cheratoplastica conduttiva usa, invece, come fonte di calore onde radio. E i dispositivi sclerali sono sottili dispositivi a nastro da posizionare sotto la sclera, la parte bianca dell'occhio. L'intervento dura mezz'ora per occhio.




Sos
Per ulteriori informazioni sui centri che praticano interventi di chirurgia refrattiva:
Associazione italiana chirurgia della cataratta e refrattiva,
Monza (Mi), tel. 039/2300669.
Siti Internet "oculistici":
www.ascrs.org;
www.isrs.org;
www.eyenet.org;
www.vedo.net



Fonte: La redazione